I Neanderthal celebravano riti e erano intelligenti come gli uomini moderni?

La sorprendente modernità dei Neanderthal. Sono stati i primi speleologi (VIDEO)

Il mistero dei cerchi sotterranei di stalagmiti costruiti 175.000 anni fa

[26 Maggio 2016]

Sappiamo molto poco sulle culture dei Neanderthal, soprattutto su quelle degli inizi  e lo studio “Early Neanderthal constructions deep in Bruniquel Cave in southwestern France” pubblicato su Nature da un team internazionale potrebbe far luce sulle origini dell’umanità e rovesciare alcune convinzioni radicate

Nella grotto di Bruniquel (Tarn-et-Garonne), nel sud della Francia, erano state scoperte delle strane strutture realizzate con stalagmiti spezzate ed ora i ricercatori le hanno datate, scoprendo che risalgono a circa 175.000 anni fa. «Il sito – fanno notare i ricercatori franco-belgi – contiene quindi delle costruzioni umane che figurano fra le più antiche conosciute. Sono state costruite dagli uomini di Neanderthal e forniscono  la prova della loro eccellente padronanza del fuoco e della loro capacità di organizzarsi e costruire nell’oscurità».

La grotta di Bruniquel si apre nelle gole dell’Aveyron, ostruite in fondo alla grotto le strutture sono protette dall’erosione. Dopo l’era dei Neandertaliani l’entrata della grotta è crollata e il sito è rimasto intatto fino alla sua scoperta nel 1990, realizzata da un gruppo di speleologi. In una delle sue grandi sale, a circa 330 metri dall’ingresso, si trovano due strane e misteriose strutture composte da stalagmiti spezzate e n messe in formazioni circolari, la più grande è di 30 m2.  Queste strutture, così come 4 più piccole, contengono tutte tracce di fuoco e frammenti di ossa bruciati.

Nel 1995, grazie al carbonio 14, una prima équipe di ricercatori ha determinato l’età di uno degli ossi ritrovato, facendolo risalire almweno a  47.600 annni fa, al limite della tecnica di datazione allora utilizzata. Nel 2013, Jacques Jaubert che lavora al Laboratorio Pacea (de la Préhistoire à l’actuel: culture, environnement, anthropologie, un’unità mista di CNRS, ministero della cultura e della comunicazione francese e università di  Bordeaux), Dominique Genty del CNRS, Sophie Verheyden, dell’Institut royal des Sciences naturelles de Belgique, e lo speleologo Michel Soulier della Société spéléo-archéologique de Caussade, hanno iniziato ad interessarsi alle misteriose strutture circolari della grotta di Bruniquel ed hanno realizzato un minuzioso inventario di tutti i frammenti di stalagmiti, realizzando un modllo 3D delle costruzioni insieme a Pascal Mora del laboratorio Archéovision del CNRS. Questo ha permesso di rilevare in 3D le strutture, di mappare i focolari e soprattutto di prelevare dei campioni per eseguire nuove datazioni.

Ne è venuto fuori che I Neanderthal sono stati I primi speleologi umani. Infatti il metodo dell’uranio-torio ha permesso ai ricercatori di utilizzare la natura stessa delle costruzioni, datando direttamente le stalagmiti  con le quali sono state realizzate e il tem di scienziati dice che «L’età delle costruzioni si situa tra la fine della crescita delle stalagmiti utilizzate nelle strutture e la base delle stalagmiti che fanno da perimetro a queste stesse strutture. Questo metodo ha permesso di attribuire un’età di posizionamento particolarmente precisa di 176.500 anni (± 2000 anni), cioè ben prima dell’arrivo dell’uomo moderno in Europa, 40.000 anni fa».

I costruttori dei misteriosi cerchi di stalagmiti nella grotta francese erano quindi degli antichi Neandertaliani E la geologa Verheyden sottolinea che «Queste sono le più antiche costruzioni umane così complesse trovate sotto terra».

Bruniquel dimostra così che I Neanderthal erano in f grado di frequentare e soggiornare nel mondo sotterraneo 140.000 anni prima degli uomini moderni della grotta di  Chauvet ou Lascaux, conosciuta per i suoi maestosi dipinti rupestri.

Il gruppo di ricerca, al quale hanno partecipato anche scienziati cinesi, statunitensi e svizzeri, ha proposto il concetto di  “spéléofacts” per definire queste stalagmiti spezzate e posizionate in cerchi. Le principali strutture circolari di Bruniquel sono composte da circa 400 “spéléofacts” che, messi uno accanto raggiungono una lunghezza di 112 metri e pesano 2 tonnellate. I pezzi di stalagmiti sono allineati in file multiple abilmente distanziate.

Nelle 6 strutture circolari trovate nella grotta di Bruniquel  sono visibili tracce di fuoco: fuliggine, ossa bruciate e stalagmiti arrossate o annerite. I ricercatori sono riusciti a datare anche alcune di queste tracce ed hanno scoperto che sono contemporanee alle costruzioni. «Uno studio magnetico del sito ha confermato i punti di accensione e l’analisi spettroscopica della materia organica dimostra la sua calcinazione – aggiunge Jaubert  – Lo studio dimostra che i Neandertalani gestivano perfettamente il fuoco: senza di lui non avrebbero potuto penetrare così lontano in una grotta che è totalmente al buio».

Già nel 2011 uno studio era arrivato alla conclusione che i Neanderthal fossero stati la prima specie umana ad utilizzare comunemente il fuoco e questo sicuramente a partire da 300.000 anni fa, quando iniziarono a cuocere il cibo.

I ricercatori ci tengono a precisare che «Né l’uomo di Neanderthal, né l’uomo moderno hanno vissuto nelle grotte», quindi i misteriosi cerchi di stalagmiti di Bruniquel sollevano nuove domande: quale era il ruolo di questi strutture sotterranee? I Neanderthal  le utilizzavano per celebrare qualche rito o culto? Per immagazzinarci l’acqua? I ricercatori sperano che in futuro saranno in grado di rispondere a queste domande.

Intanto su New Scientist Colin Barras avanza alv cune ipotesi: «Oggi possiamo solo immaginare il motivo per cui un gruppo di uomini di Neanderthal abbia costruito una serie di grandi strutture di stalagmiti in una grotta francese, ma  il fatto che lo abbiano fatto fornisce un raro sguardo sul potenziale del nostro cugino estinto per l’organizzazione sociale in un ambiente stimolante. Sono finiti i giorni in cui pensavamo ai Neanderthal come esseri grezzi e poco intelligenti. L’evidenza archeologica suggerisce ora erano in grado di aver un  pensiero simbolico  e che  avevano una conoscenze di base della chimica, della medicina e di come cucinare, e forse la capacità di parlare tra loro. Potrebbero aver anche  insegnato agli esseri umani moderni nuove abilità artigianali, quando le due specie sono incontrate e incrociate».

Secondo Jaubert. C’è voluto molto tempo per spezzare, spostare e disporre in cerchio le stalagmiti ma, «Come spesso accade per la preistoria, la misurazione del tempo non è facile».

Quello che sappiamo è che le strutture sono state costruite in condizioni difficili e nell’oscurità e che i costruttori hanno probabilmente utilizzato torce per poter lavorare. La spiegazione più semplice è che le strutture servissero ome una sorta di riparo o rifugio: forse le “pareti” di stalagmiti sostenevano un tetto di legno del quale non esiste più traccia, ma nella grotta non ci sono altri manufatti e ci sono pochi segni di attività domestica, s si esclude la presenza di un frammento osseo carbonizzato che forse apparteneva ad un orso o a un grande erbivoro.

Quindi, forse Bruniquel – come Chauvet – svolgeva un qualche ruolo rituale. Se così fosse, ci sarebbero  ulteriori prove della capacità dei Neanderthal di sviluppare un  pensiero simbolico.

Paola Villa dell’università del Colorado – Boulder è convinta che i Neanderthal fossero intelligenti come gli Homo sapiens e secondo lei il nuovo studio rafforza le sue argomentazioni.

Villa sottolinea che «La grotta  di Bruniquel è stata effettivamente scoperta e studiata nel 1990. Anche allora, sembrava probabile che gli uomini di Neanderthal avessero organizzato le stalagmiti, perché la datazione al carbonio del singolo osso carbonizzato trovato al sito suggeriva che il sito fosse precedente all’arrivo degli esseri umani moderni in Europa. Ma fino ad ora pochi ricercatori erano veramente consapevoli dell’esistenza delle strutture. Questo è in parte perché il lavoro precedente non è stato pubblicato nella letteratura scientifica internazionale». Ma la Villa pensa che ci sia un altro motivo per cui i reperti di Bruniquel sono stati trascurati negli ultimi anni ’90 e nei primi anni 2000: «Il pensiero scientifico corrente e prevalente al momento ha semplicemente respinto l’idea dei Neanderthal come intelligenti e sofisticati. E ha avuto successo come punto di vista prevalente e schiacciante sull’inferiorità dei Neanderthal rispetto agli esseri umani moderni».

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  • Neanderthals built underground structures