La dinamica preistoria dell’Europa centrale: migranti multietnici e multiculturalismo

I frequenti cambiamenti culturali, genetici e sociali caratterizzano la storia dell'Europa centrale dall'età della pietra alla prima età del bronzo

[26 Agosto 2021]

Recenti studi archeogenetici hanno dimostrato che gli spostamenti umani, come le migrazioni e le espansioni, hanno svolto un ruolo importante nel guidare la diffusione di culture e geni nell’antica Europa. Tuttavia, è solo ora con studi regionali dettagliati e un denso campionamento che i ricercatori iniziano a comprendere meglio l’entità, il livello e le implicazioni sociali di questi cambiamenti.

Il nuovo studio “Dynamic changes in genomic and social structures in third millennium BCE central Europe” su Science Advances da un team internazionale di ricercatori guidato dal Max-Planck-Institut für Menschheitsgeschichte di Jena, dal Max-Planck-Institut für evolutionäre Anthropologie di Lipsia e dell’Archeologický ústav dell’Accademia delle scienze ceca ha scoperto che la vita nell’Europa centrale era molto più movimentata e multietnica di quanto si credeva finora.

In particolare, l’attuale Boemia, situata al centro delle rotte commerciali e incastonata in un’area percorsa da importanti corsi d’acqua come il fiume Elba, ha attratto molte culture antiche diverse, facendone una regione chiave per la comprensione della preistoria europea Oltre alle espansioni umane legate alla diffusione dell’agricoltura e delle popolazioni provenienti dalla “steppa” scoperte in precedenza, il nuovo studio identifica «Almeno altri tre eventi migratori che hanno plasmato la preistoria dell’Europa centrale. I profili genetici delle persone associate alle culture Funnelbeaker e Globular Amphora mostrano prove che fossero migranti recenti nella regione».

Una scoperta che di mostra che il periodo tra l’arrivo dell’agricoltura e degli antenati legati alla “steppa”, che finora si pensava fosse stato un periodo tranquillo, è stato in realtà più dinamico di quanto ipotizzato in precedenza.

Anche l’ampia dimensione del campione dello studio, che si è concentrato particolarmente sul tardo neolitico e sulla prima età del bronzo (~ 6.000-3.700 anni fa), ha permesso di scoprire nuove cose sui processi sociali.  I ricercatori dicono che «Gli individui associati alla cultura Corded Ware si sono espansi dall’Europa orientale e poi hanno assimilato preferenzialmente le donne dell’Europa centrale nella loro cultura, dando loro lo stesso rituale di sepoltura dei membri del gruppo di immigrati».

L’autore senior e ricercatore principale dello studio, Wolfgang Haak del Max-Planck-Institut, aggiunge: «Siamo stati finalmente in grado di colmare delle lacune temporali chiave, specialmente nel periodo di transizione di circa 5.000 anni fa, quando abbiamo visto il panorama genetico cambiare drasticamente. E’ notevole che in questo primo orizzonte identifichiamo individui con un’alta percentuale del cosiddetto elemento “steppa”, insieme a individui con poca o nessuna quota, ma sepolti secondo le stesse rigide regole inerenti alla popolazione in arrivo».

Una volta stabilitisi, gli individui della cultura Corded Ware (4.900-4.400 anni fa) sono cambiati geneticamente nel tempo. Un cambiamento importante sembra essere stato il forte calo della diversità del lignaggio del cromosoma Y. Sebbene inizialmente portassero 5 diversi lignaggi Y, in seguito i maschi Corded Ware portano quasi esclusivamente un solo lignaggio, discendendo essenzialmente dallo stesso uomo in un recente passato.

Il principale autore dello studio, Luka Papac del Max-Planck-Institut für Menschheitsgeschichte, spiega che «Questo modello può riflettere l’emergere di una nuova struttura sociale o regolazione dell’accoppiamento in cui solo un sottogruppo di uomini ha generato la maggior parte della prole. Questa struttura sociale sembra essere stata ancora più rigorosa nella successiva società di Bell Beaker (4.500-4.200 anni fa) dove ogni singolo maschio campionato apparteneva a un singolo lignaggio Y di nuova introduzione. Sorprendentemente, questo lignaggio Y di Bell Beaker non è mai stato visto prima in Boemia, il che implica che un nuovo clan è arrivato nella regione e quasi immediatamente ha sostituito tutti i lignaggi Y preesistenti con non un singolo lignaggio da Corded Ware o società precedenti trovate tra i Bell Beaker maschi».

Si pensava che la cultura di Unetice della prima età del bronzo discendesse  da individui Bell Becher, con forse un input limitato dal sud-est (Bacino dei Carpazi). Ma i nuovi dati genetici supportano l’ennesimo turnover genetico proveniente dalle regioni a nord-est della Boemia. Sorprendentemente, anche l’80% dei primi lignaggi Y di Unetice sono nuovi per la ​​Boemia, alcuni erano stati trovati precedentemente in individui dell’Europa nord-orientale, fornendo indizi sulla loro origine.

Secondo un altro autore dello studio, Michal Ernée dell’Accademia delle scienze ceca, «Questa scoperta è molto sorprendente per noi archeologi. Non ci aspettavamo certo che l’evidenza di una rottura genetica a cavallo tra l’eneolitico e la prima età del bronzo fosse così significativa e che avesse avuto un impatto su una parte consistente della popolazione locale».

I ricercatori concludono: «I risultati dipingono un quadro altamente dinamico della preistoria dell’Europa centrale, con molti e frequenti cambiamenti nella composizione culturale, biologica e sociale delle società, evidenziando il potere e il potenziale degli studi ad alta risoluzione su scala regionale. Rimangono delle sfide nella comprensione delle ragioni e dei meccanismi socioeconomici, ambientali e/o politici alla base di questi cambiamenti, il che fornisce ampio spazio per futuri studi interdisciplinari sulla preistoria europea».