In Italia la maggioranza dell’opinione pubblica è favorevole ai vaccini

Studio su Twitter e vaccini dell’università di Pisa che si avvale dell’Intelligenza Artificiale

[8 Gennaio 2021]

Secondo lo studio “Stance Analysis of Twitter Users: the Case of the Vaccination Topic in Italy”, pubblicato su IEEE Intelligent Systems da Alessio Bechini, Pietro Ducange, Francesco Marcelloni e Alessandro Renda del Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’università di Pisa, «A dispetto del “rumore” e del flusso di “cinguettii” che specie sui social media esprimono posizioni fortemente contrarie, l’opinione pubblica su Twitter in Italia è in realtà leggermente più favorevole che contraria ai vaccini».

I quattro ricercatori dell’ateneo pisano hanno messo a punto un metodo di analisi dell’opinione pubblica originale che utilizza l’Intelligenza Artificiale. L’indagine ha riguardato circa 30mila utenti e 100mila tweet scritti dal settembre 2016 al giugno 2017 selezionati attraverso una lista di parole chiave come ad esempio #iovaccino o “rischio vaccinale”.

Marcelloni spiega che «E’ la prima volta che un sistema di Intelligenza Artificiale viene usato allo scopo di stabilire un trend di opinione in Italia su questo tema. Grazie a tecniche avanzate di Machine Learning abbiamo addestrato il nostro sistema a classificare gli utenti di Twitter come favorevoli, contrari o neutrali ai vaccini, il tutto concentrandoci appunto sugli utenti e non sui singoli tweet».

I ricercatori pisani sottolineano che «L’aspetto innovativo è stato infatti proprio il mettere al centro gli “utenti-persona”, piuttosto che i tweet. Questo rovesciamento di prospettiva ha permesso di eliminare le variabilità dettate da singoli messaggi estemporanei, di monitorare un eventuale cambio di opinione nel tempo e di escludere dal campione gli utenti troppo “rumorosi” che se conteggiati avrebbero falsato i risultati a causa del gran numero di tweet prodotti, senza tuttavia corrispondere a gruppi di opinione realmente numerosi. Non ultimo questo approccio ha consentito un’analisi differenziata a livello geografico che ha permesso di individuare sottili differenze fra le varie regioni, mettendo in primo piano Roma e Milano come le aree del Paese più attive sul tema vaccini».
Marcelloni  conclude: «Le ricerche che stiamo conducendo possono essere utili ai decisori politici per progettare campagne informative e azioni efficaci a partire da una comprensione profonda dell’opinione pubblica. Questo appare oggi più che mai necessario vista l’attuale pandemia che ha messo ancora una volta in primissimo piano il dibattito sui vaccini».