Il metodo anticontraffazione dell’olio extravergine d’oliva dell’università di Pisa arriva nelle scuole

Sviluppata una versione semplice e gratuita del software per l'analisi dell’olio

[23 Marzo 2022]

Lo studio “Digital Tool for the Analysis of UV–Vis Spectra of Olive Oils and Educational Activities with High School and Undergraduate Students”, pubblicato sul Journal of Chemical Education dell‘American Chemical Society da Valentina Domenici del Dipartimento di chimica e chimica industriale dell’università di Pisa  e da Sandro Jurinovich dell’ITS Cattaneo di San Miniato, documenta lo sviluppo di una versione “friendly” e gratuita di un software per l’analisi dell’olio e ora il metodo anticontraffazione dell’olio extravergine d’oliva, creato all’Università di Pisa nella sua prima versione nel 2014, approda nelle scuole.

La Domenici spiega: «Abbiamo testato il nuovo software sia con studenti delle quinte dell’istituto Cattaneo sia con gli studenti di Chimica del corso di Chimica Fisica e Laboratorio, di cui sono docente, portando alla portata di ragazze e ragazzi il nostro metodo per analizzare gli spettri di assorbimento UV-vis e capire, ad esempio, se l’olio è davvero un olio di oliva oppure no».

Il software, chiamato EVOODec, è scaricabile liberamente e all’ateneo pisano sottolineano che «Il suo funzionamento si basa sullo sviluppo del metodo di analisi degli spettri degli oli messo a punto negli ultimi anni nel gruppo della professoressa Valentina Domenici e permette di ottenere informazioni sul contenuto in pigmenti. Pur rappresentando meno del 1% del totale dei composti presenti nell’olio, i pigmenti sono fondamentali per testarne le qualità organolettiche e rivelare le principali frodi a cui può esser stato sottoposto. Oltre ai quattro pigmenti principali (luteina, feofitina-a, feofitina-b e β-carotene) che erano stati oggetto del primo lavoro del 2014, il metodo è stato migliorato per ottenere informazioni anche sulle clorofille (clorofilla-a e clorofilla-b)».

I ricercatori concludono: «Il caso più comune di contraffazione riscontrato dagli studenti, e che ha suscitato molto interesse a riprova del valore didattico di questo metodo, è stato il miscelamento dell’olio di oliva con altri oli vegetali, come l’olio di semi di girasole o di arachidi. Con questo software, gli studenti hanno infine potuto anche verificare l’effetto della cattiva conservazione degli oli, quando vengono sottoposti a illuminazione o a riscaldamento, e a studiare l’evoluzione dei pigmenti nel tempo».