I viali funerari che 4500 anni fa collegavano le oasi dell’Arabia. Trovate 17.800 tombe

Una scoperta che potrebbe cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica del Medio Oriente

[19 Gennaio 2022]

Lo studio “The Middle Holocene ‘funerary avenues’ of north-west Arabia”, pubblicato su The Holocene da un team di ricercatori dell’University of Western Australia (UWA) e della Royal Commission for AlUla saudita, illustra la scoperta di “viali funerari”, lunghi corridoi che collegavano oasi e pascoli, delimitati da migliaia di elaborati monumenti funerari,  costruiti da popolazioni che vivevano nel nord-ovest dell’attuale Arabia saudita tra la prima e la media età del bronzo.

Il principale autore dello studio, Matthew Dalton, della School of Humanities dell’UWA, spiega che «Le strade funerarie erano le principali reti stradali del loro tempo e dimostrano che le popolazioni che vivevano nella penisola arabica 4.500 anni fa erano molto più socialmente ed economicamente collegate tra loro di quanto pensassimo in precedenza».

Per individuare e analizzare questi singolari viali funerari, il team dell’UWA, che lavora nell’ambito del progetto di scoperte archeologiche della Royal Commission for AlUla, ha utilizzato immagini satellitari, fotografie scattate da elicotteri, rilievi al suolo e scavi ed è così che, nelle aree di studio principali delle contee di AlUla e Khaybar in Arabia Saudita, ha individuato viali che si estendono su un’area di 160.000 km2, con oltre 17.800 tombe a forma di “pendenti” con una “coda” con forme diverse, e che circa 11.000 di queste singolari tombe o cenotafi facevano parte di viali funerari.

I ricercatori hanno scoperto che «Le più alte concentrazioni di monumenti funebri su questi viali si trovavano vicino a fonti d’acqua permanenti, con la direzione dei viali che indica che le popolazioni li usavano per viaggiare tra le principali oasi, comprese quelle di Khaybar, AlUla e Tayma».

Strade e sentieri minori si perdono nei territori che circondano le oasi, suggerendo che fossero utilizzati anche per spostare mandrie di animali domestici nei pascoli vicini durante i periodi di pioggia.

Dalton sottolinea che «Queste oasi, in particolare Khaybar, mostrano alcune delle più dense concentrazioni di monumenti funebri conosciuti in tutto il mondo. Il gran numero di tombe dell’età del bronzo costruite intorno a loro suggerisce che già all’epoca le popolazioni avevano già iniziato a stabilirsi in modo più permanente in questi luoghi favorevoli»,

Il direttore del progetto, Hugh Thomas, anche lui della School of Humanities dell’UWA, conclude: «La ricerca chiude un anno straordinario per il progetto. I documenti pubblicati nel 2021 hanno contribuito a dimostrare che nei tempi antichi AlUla e Khaybar erano caratterizzati da un panorama insediativo ricco e dinamico. I reperti archeologici provenienti da queste regioni hanno il potenziale per cambiare profondamente la nostra comprensione della storia antica del Medio Oriente».