I vaccini anti Covid sono sperimentali? Falso: lo spiega l’Istituto superiore di sanità

Da "I vaccini causano il contagio" a "D'estate non serve vaccinarsi" sono molte le fake news che circolano

[10 Agosto 2021]

L’Istituto superiore di sanità (Iss) italiano, ovvero l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale che dipende dal ministero della Sanità, è tornato ad approfondire le bufale più diffuse in merito alla pandemia Covid-19, stavolta concentrandosi in particolare sui vaccini: l’arma più efficace che abbiamo a disposizione per contrastare la crisi sanitaria in corso.

«Da “I vaccini causano il contagio” a “D’estate non serve vaccinarsi” sono molte le fake news che circolano sui vaccini anti Covid. In questo vademecum, a cura del Gruppo Vaccini dell’Iss, ci sono le risposte alle principali ‘bufale’ che si trovano in rete», spiegano dall’Istituto. Due esempi su tutti: “I vaccini anti Covid sono sperimentali” e “I vaccinati sono contagiosi”.

“I vaccini anti Covid sono sperimentali”

I vaccini autorizzati contro il Sars-Cov-2 hanno completato tutti i passaggi della sperimentazione necessari per l’autorizzazione all’immissione in commercio senza saltarne alcuno. Per questi vaccini il processo di sviluppo ha subito un’accelerazione senza precedenti a livello globale ma al momento della loro autorizzazione da parte dell’Agenzia Europea per il farmaco erano state percorse tutte le stesse tappe dell’iter di sperimentazione previste per gli altri vaccini in commercio. I vaccini attualmente usati nella campagna vaccinale in Italia(Comirnaty di Pfizer-BioNtech, Vaxzevria di Astrazeneca, Spikevax Moderna, Vaccino anti COVID-19 Janssen) pertanto non sono sperimentali, ma preparati regolarmente immessi in commercio dopo aver completato l’iter che ha testato la loro qualità, sicurezza ed efficacia.

“I vaccinati sono contagiosi”

Questo è possibile perché, come per tutti i vaccini esistenti, l’efficacia anche se molto alta non è del 100%, e ci possono essere quindi i cosiddetti ‘fallimenti vaccinali’. Inoltre anche un soggetto che risponde al vaccino si può ritenere immunizzato solo dopo almeno una settimana dal completamento del ciclo. Un livello di copertura della popolazione alto nella popolazione minimizza il rischio di trasmissione tra individui suscettibili all’infezione. I dati provenienti dai paesi con una campagna vaccinale avanzata, Italia compresa, hanno dimostrato che il vaccino protegge dalle conseguenze peggiori della malattia, dal ricovero al decesso, oltre 9 persone ogni 10 vaccinate. La vaccinazione riduce anche la capacità di infettare dei vaccinati.

Il vademecum completo elaborato dall’Iss sui vaccini anti Covid è liberamente consultabile qui: https://www.iss.it/web/guest/primo-piano/-/asset_publisher/3f4alMwzN1Z7/content/id/5814462