Come la pandemia ha cambiato la relazione tra gatti domestici e proprietari

Mariti (Università di Pisa): «Questi risultati hanno delle implicazioni nella gestione dei gatti che vivono in appartamento e suggeriscono che il loro benessere deriva molto dalla compagnia con le persone»

[3 Novembre 2022]

Un gruppo internazionale di ricercatori ha pubblicato su Veterinary science uno dei primi studi dedicati ad investigare la relazione persone-animali durante il lockdown da coronavirus nel nostro Paese, e uno dei pochi che si è focalizzato sui gatti (laddove la maggior parte ha riguardato i cani).

Lo studio Cat–owner relationship and cat behaviour: effects of the Covid-19 confinement and implications for feline management, realizzato dall’Università di Pisa in collaborazione con l’Università di Milano, di Barcellona e il Royal Veterinary College di Londra, è stato condotto a partire da un questionario somministrato nell’aprile 2020.

Secondo i risultati, l’85% dei proprietari ha percepito un maggiore supporto emotivo da parte del proprio gatto rispetto al periodo prepandemico. In generale poi è emerso per la metà dei rispondenti un effetto positivo del confinamento sulla relazione con il proprio gatto, mentre il resto non ha riportato cambiamenti.

Un altro obiettivo dello studio è stato quello di investigare se il lockdown avesse avuto degli effetti sul comportamento dei gatti e sul loro benessere. Più della metà dei rispondenti ha dichiarato che la qualità di vita dei propri gatti era migliorata e più del 40% ha riportato almeno un cambiamento comportamentale, positivo nella maggior parte dei casi, ad esempio il gatto sembrava più calmo e rilassato.

«I risultati hanno confermato quanto già presente in altri studi, ovvero sia che il confinamento da covid 19 sembra aver avuto un impatto positivo sulla relazione con i propri animali da compagnia – spiega Chiara Mariti dell’Università di Pisa – il beneficio inoltre sembra estendersi anche ai pet stessi: infatti i proprietari hanno spesso riportato che il loro gatto sembrava più tranquillo. Questi risultati hanno delle implicazioni nella gestione dei gatti che vivono in appartamento e suggeriscono che il loro benessere deriva molto dalla compagnia con le persone, sfatando così uno dei falsi miti che circolano sulle necessità di stimolazione, anche sociale, di questi animali».