Vele Spiegate. Il bilancio della terza settimana: spiagge incantate e marine litter

Ripulite le magnifiche spiagge delle Tombe e dell'Anime. Osmunde e tacche di fondo

[18 Luglio 2017]

Il primo obiettivo del terzo campo di volontariato di Vele Spiegate, la grande iniziativa di pulizia delle spiagge e catalogazione del marina Litter dell’Arcipelago Toscano è stata la spiaggia delle Tombe, 133 metri di sassi e posidonia oceanica spiaggiata, il polmone verde che fa respirare il Mar Mediterraneo.  Dopo il lungo viaggio sul Gwaihir, la Barca di diversamente Marinai, da Portoferraio a Fetovaia, i giovanissimi volontari di Legambiente sono rimasti « incantati da questa spiaggia di ciottoli scuri che scottavano sotto i piedi di chi aveva dimenticato le ciabatte e non ci sembrava così grande!  Abbiamo trovato tanto polistirolo, un pezzo di un biliardino.. calcio balilla. .. calcino.. ognuno lo chiama in un modo diverso! E un piccolo tesoro: un orologio al quarzo ancora funzionante!!!». I rifiuti raccolti sono poi stati catalogati sulla spiaggia di Fetovaia, dove lo stabilimento  balneare Pino Solitario aveva preparato una bella merenda e uno spazio dove i volontari hanno catalogato i rifiuti e presentato il progetto Vele Spiegate: «Davanti ai bagnanti abbiamo allestito un banchetto in cui abbiamo differenziato e catalogato la spazzatura trovata secondo il protocollo di Legambiente e CNR. Abbiamo anche distribuito volantini e condiviso informazioni riguardo il nostro campo “vele spiegate” – spiega una ragazza – È stato bello vedere l’interessamento e la curiosità , talvolta forse superficiale ma comunque diffusa, delle persone». Anche un’altra volontaria è soddisfatta del contatto con la gente che si può avere grazie a questa grande iniziativa di pulizia delle coste e di citizen science organizzata da Legambiente e Diversamente Marinai e realizzata con il cofinanziamento del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, il patrocinio di Enea, Regione Toscana e Università di Siena, il sostegno dei main partner Acqua dell’Elba e Novamont e dei partner Esa, Esaom Cesa, Moby, Traghetti Lines e associazione Albergatori Isola d’Elba e che vede Il Tirreno, Greenreport.it, Elbareport e La Nuova Ecologia  come media partner.

Visto il cambiamento meteorologico annunciato il Gwaihir ha lasciato la costa sud dell’Elba per raggiungere Marciana Marina, dove Vele Spiegate è stata ospitata dal Circolo della Vela. I volontari ne hanno approfittato per la giornata di conoscenza del territorio prevista in ogni campo e  si sono incamminati lungo il Sentiero dei Profumi di Val di Cappone, il primo dei percorsi adottati da Acqua dell’Elba, uno degli sponsor principali di Vele spiegate, e Legambiente guidati da Umberto Mazzantini, del Direttivo del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e marinese doc.

«Umberto – dice un ragazzo  – ci ha raccontato che a riaprire quel sentiero sono stati, con seghe e roncole, negli anni ’80, quasi 20 anni prima che nascessimo noi, proprio un gruppo di ragazzi di poco più della nostra età e ci ha guidato in un mondo fatto di orti e vigne e somari scomparsi e fatica umana centenaria che facciamo fatica solo ad immaginare oggi, lungo un sentiero ricoperto dalla macchia mediterranea e da un magnifico bosco di lecci». Una ragazza aggiunge «Devo dire che subito ci annoiavamo un po’, anche perché faceva caldo, ma poi la nostra guida ha trovato un grosso coleottero nero ed è stato come se si aprisse un mondo fantastico, abbiamo cominciato a parlare di vipere, cinghiali, mufloni, martore e perfino di balene, tonnare e squali bianchi, che gli elbani chiamano “tacca di fondo” e che seguivano i tonni». Il gruppetto di ragazzi  Vele Spiegate ha continuato a risalire il magnifico sentiero fino a trovare una rarità botanica l’Osmunda regalis.  «Umberto – dice un’altra ragazza – ci ha spiegato che questa strana felce è un vero e proprio fossile vivente che viveva già sulla Terra al tempo dei dinosauri e che in quella zona di Val di Cappone ce ne erano molte,  ma ora il cambiamento climatico e la siccità le hanno ridotte a pochi esemplari. E’ stato come toccare con mano il passare del tempo e capire i pericoli che corre la natura e noi con lei». Ma per dei ragazzi che hanno affrontato il mare per la prima volta era soprattutto lo squalo a catturare la fantasia e come spiega un altro volontario, «Al ritorno ci siamo fermati a parlare con un pescatore, il signor Giovanni Feola, che ci ha confermato le storie delle tacche di fondo e ci ha parlato di quando c’era la tonnara all’Enfola, di feroni (i tursiopi, ndr), stenelle, capodogli e tartarughe marine. Non pensavamo di trovare le creature del mare in un bosco, ma l’Elba è davvero magica». La serata di Vele Spiegate si è conclusa a Sant’Andrea, dove Legambiente e Diversamente marinai hanno presentato il progetto durante il Ramadoro Wood Festival.

Il giorno dopo, prima di risalpare per Portoferraio e concludere così un fantastico giro dell’Elba che ha fruttato una prolungata osservazione e censimento del marine litter, i rifiuti galleggianti, i ragazzi si sono diretti a pulire un’altra spiaggia, ma a piedi, percorrendo le vie di Marciana Marina. Una ragazza sottolinea: «E’ un po’ strano avere come guida una persona che conosce tutti, chi come noi viene dalla città non ci è abituato. Appena siamo arrivati alla piazzetta del Cotone, il borgo più caratteristico del paese, Umberto Mazzantini di Legambiente è stato subito salutato da delle signore che gli hanno detto: meno male che siete venuti a pulire lo scalo come l’altr’anno, e un operatore ecologico scherzando ci ha chiamati “colleghi”». Ragazzi e ragazze hanno proseguito nel più antico quartiere di Marciana Marina a picco sul mare e dopo essersi fermati ad ammirare dall’alto il minuscolo gioiello della spiaggia della Madonnina, sono scesi in quella che è forse la spiaggia più fotografata dell’Elba: L’Anime, raggiungibile con una scalinata che serpeggia sulla scogliera. Una spiaggia che si è rivelata pulita, ma con una brutta sorpresa: in un piccolo magazzino a monte della spiaggia c’erano moltissimi rifiuti di ogni genere lasciati lì dai bagnanti. «Anche trovare una spiaggia pulita per noi è un dato significativo – dice Simona Sabbioni di Diversamente Marinai – perché alla fine ci permetterà di capire come il gioco delle correnti porta il marine litter sulle spiagge elbane. Anche perché al largo di Marciana Marina, tra Corsica, Capraia ed Elba, c’è una delle cosiddette isole di plastica. Fortunatamente non ci sono più le schiume gialle paraffiniche che a giugno avevano invaso questa parte della costa elbana». Dopo la rapida e certosina pulizia dell’Anime e la catalogazione dei rifiuti i giovanissimi volontari non hanno voluto rinunciare a fare un bagno nelle limpidissime acque di quella che hanno definito «La più bella spiaggia che abbiamo visto finora». Poi tutti al Cotone a mantenere la promessa fatta alle signore marinesi che, dice una ragazza, «già che c’erano ci hanno chiesto di ripulire anche gli scogli. Abbiamo fatto anche conoscenza con l’anatra muta che da novembre si è trasferita al Cotone diventandone la mascotte e che, se ricordo bene le signore hanno chiamato Dora o qualcosa di simile, per poi scoprire che è un maschio. E’ stato molto divertente e interessante».