Una bottiglia di plastica per pagare la retta scolastica

Scolari e studenti indiani impegnati in iniziative locali che fanno parte di progetti globali dell’Unep contro la plastica monouso e per la biodiversità marina

[19 Aprile 2021]

Nello Stato indiano dell’Assam, in India ci sono genitori che pagano le rette scolastiche dei loro figli con la plastica e non si tratta delle carte di credito Master Card o Visa ma di rifiuti di plastica.

Molte famiglie a basso reddito stanno infatti partecipando a un programma rivoluzionario che consente loro di utilizzare plastica monouso al posto del denaro per pagare l’istruzione privata.

L’United Nations environment programme (Unep) racconta la storia di Deepika Hemrom, figlia tredicenne di lavoratori manuali che sogna di diventare un medico e che è riuscita a contu inuare ad andare a scuola grazie a questo metodo di pagamento unico e che così «può accedere a un’istruzione di qualità, che altrimenti sarebbe fuori dalla portata finanziaria della sua famiglia».

Il plastic-for-schooling programm è stato avviato dall’Akshar Foundation che ora collabora con l’Unep  e che, oltre a fornire un’istruzione ai bambini, trasforma la plastica dei loro genitori in mattoni, promuovendo il riciclaggio e combattendo l’inquinamento.

L’Unep lavora con fondazioni come Akshar attraverso la Tide Turners Plastic Challenge, un’iniziativa globale educa i giovani sul costo ecologico della plastica monouso e premia chi aiutano a ripulire l’ambiente dai rifiuti. I partecipanti possono lavorareai diversi livelli del programma, ottenendo badge e certificati per il loro volontariato e infine diventando leader della comunità.

L’umanità produce 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica ogni anno, di cui circa 8 milioni di tonnellate finiscono nell’oceano. Negli ultimi 50 anni, la produzione di plastica è aumentata di oltre 22 volte. Tuttavia, si stima che nel 2015 sia stato riciclato solo il 9% della plasticao. Tide Turners sta aiutando a frenare questa marea crescente. Mazin Mukhtar, fondatore della Akshar Foundation, spiega: «Quando abbiamo scoperto Tide Turners, dopo essere stati contattati dall’Unep, abbiamo pensato che fosse un modo perfetto per i nostri studenti di partecipare a uno sforzo globale. Ci piace anche che gli studenti ottengano un certificato dall’Unep che riconosce il loro duro lavoro e che potrebbe aiutarli quando faranno domanda per i college».

Secondo Joyce Msuya, vicedirettrice esecutiva dell’Unep, «E’ importante coinvolgere i giovani negli sforzi per combattere l’inquinamento da plastica.Tide Turners aiuta i giovani a comprendere e ad affrontare il problema incoraggiandoli a diventare leader nelle loro comunità».

A livello globale, Tide Turners ha raggiunto oltre 360.000 giovani in 28 Paesi, compresi 92.000 scolari e studenti  in India. Gayatri Raghwa, coordinatore della campagna dell’Unep in India, evidenzia: «Siamo stati inondati di richieste di partecipare alla sfida Tide Turners da individui, scuole, club e campagne contro l’inquinamento da plastica».

Tide Turners è una delle numerose iniziative progettate dall’Unep  per coinvolgere i giovani nell’affrontare i problemi ambientali del mondo. Altre iniziative di rilievo sono  The Global Youth Environment Assembly,  Geo-6 for Youth Report, Youth 4 Climate per la COP26 Unfccc e l’UN Decade on Ecosystem Restoration.  Tide Turners fa parte della campagna Clean Seas dell’Unep , la più grande alleanza globale al mondo per combattere l’inquinamento marino da plastica con impegni che coprono oltre il 60% delle coste del mondo. In India è sostenuto dal Wwf India, dal Centre for Environment Education e dal ministero indiano per l’ambiente, foreste e cambiamento climatico. L’Unep sta lavorando in tutto il sud-est asiatico per contrastare l’inquinamento marino, anche attraverso l’iniziativa India-Norvegia Marine Litter. L’Unep collabora anche dal 2018 con la  Ellen MacArthur Foundation per contrastare l’inquinamento da plastica monouso. L’ UNEP’s Global Programme of Action for the Protection of the Marine Environment from Land-based Activities fornisce linee guida sull’azione per ridurre l’inquinamento da plastica nei nostri oceani.

Grazie alla collabortazione con Unep, Akshar Foundation sta estendendo il suo raggio di azione e recentemente firmato un accordo con il governo dell’Assam per implementare il “Modello di istruzione Akshar” in 5 scuole governative. Mukhta è conc vinto che «Questo servirà da progetto pilota per l’implementazione a livello statale. Il governo ci ha autorizzato ad attuare la nostra politica sulle tasse scolastiche in plastica in queste scuole, rendendo obbligatoria la presentazione della plastica domestica, oltre a lanciare centri di riciclaggio della plastica in ogni scuola».

All’Unep spiegano che «A lungo termine, la soluzione per i rifiuti di plastica è sviluppare un’economia circolare in cui tutto viene riciclato o riutilizzato. La  UNEP circularity platform  fornisce una comprensione del concetto di circolarità, del suo ambito e di come contribuisce a promuovere modelli di consumo e produzione sostenibili. Inoltre, fornisce una vasta gamma di risorse e presenta storie che illustrano come le varie parti interessate hanno adottato con successo approcci circolari».

La Msuya conclude: «La circolarità e il consumo e la produzione sostenibili sono fondamentali per garantire ogni accordo multilaterale, dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile all’Accordo di Parigi fino al post-2020 global biodiversity framework. Le economie circolari possono anche aiutare a tracciare un percorso verso la ripresa verde dalla pandemia. Campagne come Tide Turners possono essere un ottimo modo per raggiungere i giovani, ma ciò che conta davvero è quando tali campagne si moltiplicano e i governi investono in soluzioni, come schemi di riciclaggio e divieti per i sacchetti di plastica».