Rimateria, perquisizioni in corso: la Finanza indaga su bancarotta fraudolenta e reati societari

Il Comune di Piombino chiede che il curatore fallimentare venga «autorizzato immediatamente» dal Tribunale all’esercizio provvisorio della discarica

[16 Giugno 2021]

Dal Comune di Piombino, ovvero il soggetto pubblico di maggior peso all’interno della compagnie societaria di Rimateria, informano che sono state condotte «perquisizioni da parte della Guardia di Finanza di Piombino alla sede di Rimateria ma anche ad Asiu, Navarra e Unirecuperi per accertare reati di bancarotta fraudolenta e reati societari».

Un’indagine partita dopo che il Tribunale di Livorno ha certificato il fallimento della società, emettendo il relativo decreto ed escludendo al momento anche l’esercizio provvisorio.

Com’era purtroppo ampiamente prevedibile, la crisi legata a quella che veniva individuata dalla Commissione Ue come un’eccellenza locale in fatto di economia circolare appena quattro anni fa – ovvero prima che la società venisse investita da conflitti politici – continua così a precipitare. Col rischio di bloccare anche altre opere fondamentali per il territorio (dalla costruzione della strada 398 alla bonifica della centrale Tor del Sale), e da subito col venir meno di un presidio ambientale mentre la discarica inevitabilmente continuerà a produrre biogas e percolato ancora per molto tempo.

Non a caso il sindaco e l’assessora all’Ambiente di Piombino intervengono oggi perché ritengono «doveroso e urgente che il curatore fallimentare chieda al Tribunale di Livorno di essere autorizzato immediatamente all’esercizio provvisorio della discarica. Proprio con quell’obiettivo – dichiarano Francesco Ferrari e Carla Bezzini – abbiamo inoltrato una formale richiesta alla curatrice, la dottoressa Ozia, questa mattina. La dichiarazione di fallimento ha di fatto bloccato anche la normale attività di monitoraggio e controllo ma l’auspicata gestione provvisoria della discarica consentirebbe di dare continuità alle attività di trattamento del percolato e del biogas e a tutte le altre azioni volte a evitare che siano messe a repentaglio la tutela ambientale e la salute dei cittadini. Oltre a questo, la gestione provvisoria darebbe anche risposte ai lavoratori di quella società, ora in ferie forzate».