PD in coro: «Passi in avanti anche per la Terra dei Fuochi»
Nasce la commissione Ecomafie, ma le condizioni per la criminalità sopravvivono
Al via la Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e delitti ambientali: soddisfatti Realacci e Legambiente
[19 Dicembre 2013]
Secondo Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente territorio e lavori pubblici della Camera, i provvedimenti approvati ieri sera dal Parlamento a tutela dell’ambiente sono «due passaggi importanti». Il Senato ha infatti approvato l’istituzione della Commissione Bicamerale di inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, la cosiddetta commissione Ecomafie, che parte da un disegno di legge presentato da Realacci, mentre la Commissione giustizia della Camera ha dato il via libera al testo unificato sui delitti ambientali, anche questo a partire da una proposta di legge firmata da Realacci e da quelle analoghe a firma di Micillo e Pellegrino.
Realacci sottolinea che «grazie al testo unificato, che andrà in Aula per l’approvazione definitiva della Camera a gennaio, vengono introdotti i due reati di inquinamento ambientale e disastro ambientale con delle aggravanti. Per entrambi i provvedimenti si tratta di passaggi importanti per dare forza alle battaglie per la legalità, contro le ecomafie».
Anche Legambiente è soddisfatta e la sua direttrice, Rossella Muroni, commenta così il voto: «Quanto deciso e approvato oggi rappresenta un passo importante nella lotta contro le ecomafie e tutte le diverse forme di criminalità ambientali, che sono la causa principale di quei disastri ambientali e sanitari che sfregiano l’Italia. Ogni anno nel nostro paese vengono accertati oltre 30mila reati contro l’ambiente, quasi 4 ogni ora. È dunque importante che si attui una riforma di civiltà che parta proprio dall’inserimento nel Codice penale, con l’aggiunta di uno specifico Titolo, dei delitti contro l’ambiente, ponendo rimedio alla situazione attuale di disordine normativo con norme sparse in diversi testi unici, codici, decreti legislativi… Legambiente pertanto si augura che il testo sui delitti ambientali venga approvato definitivamente all’inizio dell’anno. A vent’anni dalla prima presentazione del rapporto ecomafie, l’associazione spera che questa sia la volta buona affinché si realizzi davvero questa riforma di civiltà».
L’occhio della giustizia guarderà dunque con più severità ai delitti ambientali, riscuotendo entusiasmo da parte della più importante associazione ambientalista italiana. La direzione imboccata sarà però davvero quella del successo quando accanto all’inasprimento delle pene per chi sgarra si comincerà seriamente a programmare una corretta gestione dei problemi – vedi il ciclo integrato dei rifiuti e i processi industriali che ne seguono – e a spianare la strada a chi all’interno di questo programma vuole e vorrebbe agire, necessitando anzitutto di norme chiare e semplici cui poter far riferimento. I criminali vanno puniti, ma la sola repressione non può rimuovere un problema di fatto, come quello della Terra dei fuochi.
Chiara Braga, responsabile ambiente del Pd, evidenzia che il 17 dicembre in Commissione ambiente c’è stato l’avvio dell’esame del decreto legge sulla Terra dei fuochi e il 18 in Commissione Giustizia la presentazione del testo unificato delle proposte di legge che introducono tipologie di reati ambientali nel Codice penale, che secondo lei «rappresentano risposte importanti, sostenute e promosse dal lavoro svolto in questi anni dai nostri parlamentari per introdurre strumenti utili a perseguire la tutela dell’ambiente con misure più efficaci, fronteggiando situazioni non solo di emergenza come quella della Terra dei fuochi ma che intendono perseguire un rafforzamento organico degli strumenti di repressione di comportamenti ambientalmente dannosi. Il fondamento di queste misure sta anche nella consapevolezza culturale, sempre più diffusa, che la qualità dell’ambiente rappresenta non solo un valore in sé, ma uno straordinario fattore di rilancio e di attrattività economica su cui investire per il futuro del nostro Paese».
In Senato Stefano Vaccari, relatore al provvedimento e Massimo Caleo, capogruppo democratico nella commissione Ambiente, sottolineano che «la commissione Ambiente del Senato ha approvato all’unanimità, in sede deliberante, il disegno di legge che istituisce la “Commissione d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e agli illeciti ambientali ad esso correlati”. E’ importante proseguire l’attività svolta da questo organismo nelle precedenti legislature per la ricognizione organica del funzionamento del sistema di gestione del ciclo di rifiuti in tutta Italia, garantendo così un monitoraggio costante proprio a partire dalle situazioni di emergenza. Ora l’auspicio è che la Commissione possa diventare al più presto operativa, già a gennaio, con la nomina dei 15 senatori e dei 15 deputati componenti e l’elezione dell’ufficio di presidenza, per poi avviare subito un’indagine sulla Terra dei Fuochi».