Lotta ai rifiuti marini, ministero dell’ambiente e Corepla firmano protocollo anche per le aree marine protette

Costa: un’azione concreta che integra le iniziative già intraprese per ripulire il mare dalla plastica e salvaguardarlo

[11 Agosto 2020]

Ministero dell’ambiente e Corepla hanno firmato il protocollo per l’avvio di un progetto sperimentale di gestione del marine litter per il  contenimento della plastica sia intorno alle foci dei principali fiumi italiani sia nelle aree marine protette.

Corpela spiega che «La raccolta dei rifiuti galleggianti sarà svolta dalla flotta antinquinamento del ministero nell’ambito del servizio di prevenzione e lotta all’inquinamento marino. Il progetto durerà ventiquattro mesi e coinvolgerà a rotazione quindici porti (cinque per volta), dei quali i mezzi della flotta conferiranno a Corepla, il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica, il marine litter raccolto. Il Consorzio si farà carico di gestire, verificare, misurare e analizzare le quantità e la qualità dei rifiuti oggetto della sperimentazione provenienti dalle imbarcazioni.  Corepla non è nuova a questo tipo di iniziative: negli ultimi anni, infatti, si è dedicata a vari progetti sperimentali per la raccolta e la gestione della plastica nei fiumi e in mare in diverse aree del territorio nazionale, per verificare la quantità e la tipologia dei rifiuti presenti e valutare l’effettiva selezionabilità e riciclabilità dei rifiuti di imballaggio in plastica».

L’accordo Corepla – ministero dell’ambiente consentirà di condividere i dati quantitativi e qualitativi dei rifiuti raccolti in mare, in particolare quelli sulla presenza di rifiuti di imballaggio in plastica, in aree con diverse caratteristiche in termini di correnti, vicinanza ad aree marine protette e foci dei fiumi. Corepla è convinta che «La sinergia messa in campo consentirà di recuperare dal nostro mare fino a 36 tonnellate di rifiuti. Tale sperimentazione renderà possibile valutare le opportunità future di riciclo di questa tipologia di rifiuti e potrà servire anche ad implementare la banca dati necessaria all’individuazione del codice CER necessario ad accompagnare questo nuovo genere di rifiuto».

Per il ministero dell’ambiente i dati raccolti nell’ambito del progetto costituiranno un passo importante per misurare i quantitativi di rifiuti in mare e sviluppare iniziative appropriate per un approccio integrato ai fini della tracciabilità delle sorgenti marine e terrestri dei rifiuti.

il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha sottolineato che «I rifiuti marini sono un problema globale con grandi e gravi ripercussioni sugli ecosistemi. Inoltre, rappresentano uno spreco di risorse ed energia. La consapevolezza crescente degli Stati sta comportando una risposta sempre più estesa a livello internazionale. In Italia, il progetto sperimentale messo in campo con il Corepla costituisce un’azione concreta che integra le iniziative già intraprese dal ministero dell’Ambiente, come la legge “Salvamare”, per ripulire il mare dalla plastica e salvaguardarlo».

Per promuovere il rispetto del patrimonio marino e sensibilizzare amministratori e cittadini sulla raccolta differenziata e il riciclo degli imballaggi in plastica, sono previste numerose attività e iniziative di comunicazione territoriale nei Comuni costieri coinvolti nel progetto.

Giorgio Quagliuolo, presidente di Corepla, conclude: «L’Accordo siglato col Ministero si inserisce nel programma di attività sperimentali e innovative che il Consorzio promuove per la tutela del nostro mare. Monitorare la quantità e la tipologia dei rifiuti raccolti è indispensabile per comprendere le cause del littering e per individuare le azioni da mettere in campo per prevenirlo, in sinergia con le Istituzioni. La dispersione dei rifiuti nell’ambiente è dovuta soprattutto ad una scorretta gestione e a comportamenti poco attenti. Se raccolti in modo differenziato, gli imballaggi in plastica vengono riciclati o recuperati e si trasformano in nuovi oggetti, facendo crescere l’economia circolare come valore condiviso».