India: la rivoluzione delle donne e della plastica comincia dalle spazzine di Bhopal e Indore (VIDEO)

Una migliore gestione dei rifiuti di plastica per costruire strade e dare reddito alle donne più povere

[3 Dicembre 2019]

In tutto il mondo la plastica monouso costituisce una minaccia crescente per l’ambiente e il benessere umano e inquina corsi d’acqua e oceani, con un grave impatto sulla biodiversità terrestre e sulla salute pubblica.

Un problema sempre più evidente in Asia e anche in India dove ogni giorno si producono circa 100 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani e solo il 24% circa viene riciclato, il resto finisce in discariche che spesso sono incubi ambientali.

In India, dove l’utilizzo della plastica è in aumento, la maggior parte delle città non ha un sistema integrato di gestione dei rifiuti e pochissimi rifiuti di plastica vengono raccolti o smaltiti correttamente, costituendo una grande sfida per la gestione dei rifiuti in città che continuano a crescere.

A Bhopal, la città dello Stato del Madhya Pradesh tristemente nota per il disastro chimico dell’Union Carbide  del 3 dicembre 1984 (esattamente 35 anni fa) produce cr circa 800 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani al giorno. Circa 120 milioni di tonnellate (il 15%) sono rifiuti di plastica e circa il 60-70% dei rifiuti totali finisce in discarica. Nella città di Indore, dove vivono quasi 2 milioni di persone, ogni giorno vengono prodotte 800 – 900 tonnellate di rifiuti, il 14% dei quali è in plastica. La gestione dei rifiuti urbani è diventata una delle massime priorità del governo indiano e le innovazioni locali in questo settore sono molto apprezzate.

In questo contesto il concetto di “economia circolare” fornisce una strada verso una gestione più sostenibile delle risorse e questo significa ridurre la produzione, l’utilizzo e lo smaltimento della plastica.

I raccoglitori di rifiuti (o meglio le raccoglitrici) di Bhopal e Indore fanno proprio questo. Riducono, riutilizzano e riciclano e soprattutto impediscono che la plastica si disperda nell’ambiente. La plastica raccolta diventa strade e reddito per le donne.

Grazie al sostegno dello Small Grants Programme del Global Environment Facility (SGP – GEF), implementato dall’United Nations development programme (Undp) la ONG indiana Sarthak Samudayik Vikas Avan Jan Kalyan Sanstha (SSVAJKS)  sta lavorando con i governi municipali per sviluppare un nuovo sistema per il riciclaggio dei rifiuti di plastica. Fin dal 2008 la SSVAJKS collabora con i raccoglitori di rifiuti a Bhopal per semplificare la raccolta e la vendite di rifiuti di plastica ai riciclatori. Inizialmente l’ONG aveva sviluppato un sistema di gestione integrata dei rifiuti sostenibile per cinque quartieri di Bhopal, che poi, nel 2011, è servito da modello per la creazione di una politica di gestione dei rifiuti di plastica per tutto il Madhya Pradesh. Questo modello ora viene replicato in tutti gli Stati dell’India e lo sta per adottare anche il Bangladesh. Il “modello Bhopal”, ricicla e lavora la plastica e la riutilizza nella costruzione di strade, producendo benefici per oltre due milioni di persone.

Nel Madhya Pradesh i raccoglitori di rifiuti vengono chiamati “Ragpickers”, e si guadagnava (e guadagnano) la vita cercando rifiuti da riciclare nelle discariche e lungo le strade. Si tratta soprattutto di donne povere e analfabete provenienti da caste socialmente emarginate, il che le espone a ogni tipo di discriminazione e le rende altamente vulnerabili. Queste donne spazzine raccolgono e consegnano i rifiuti di plastica ai centri di raccolta gestiti dalla società municipale dei rifiuti. I rifiuti di plastica vengono cerniti e separati, e la maggior parte delle materie plastiche monouso – che rappresentano la metà di tutta la plastica presente in questo flusso di rifiuti – vengono triturate e imballate. Queste balle diventano carburante per i cementifici o materiale per “asfaltare” le strade.

Al SGP sottolineano che «E’ vantaggioso per tutti: non solo per i raccoglitori di rifiuti – una delle sotto-caste più vulnerabili della società indiana – che così raddoppiano i loro salari, ma si fa anche qualcosa di utile con i rifiuti di plastica. Nel 2010, in stretta collaborazione con le corporazioni municipali di Bhopal e il commissario comunale, SGP ha fornito una sovvenzione iniziale che ha permesso a SSVAJKS di condurre interventi mirati in cinque quartieri della i Bhopal Municipal Corporation. Parte degli interventi comprendeva l’organizzazione di raccoglitori di rifiuti in gruppi di auto-aiuto (SHG)».

Nel 2014, SSVAJKS ha ottenuto un’altra sovvenzione dal SGP per mobilitare oltre 2.000 raccoglitrici e raccoglitori di rifiuti non organizzati in 70 quartieri della Bhopal Municipal Corporation. Un elemento cruciale del successo del progetto è stata la collaborazione di SSVAJKS con i governi municipali urbani e le industrie locali. Attraverso i gruppi di auto-aiuto, le raccoglitrici di rifiuti sono state organizzate e formate per svolgere al meglio le attività di raccolta e riciclaggio dei rifiuti. La maggior parte di loro ha ricevuto per la prima volta nella sua vita un documento di identità e un’uniforme comunale.

Al SGP evidenziano che «Migliorando il loro sostentamento e proteggendo l’ambiente, queste donne contribuiscono alla raccolta di circa 10 tonnellate di rifiuti di plastica che vengono conferiti ogni giorno in cinque centri di recupero a Bhopal e poi riciclati dalle industrie del cemento in città e nei dintorni». Alla fine del 2016, i 646 raccoglitori di rifiuti a Bhopal erano organizzati/e in 42 gruppi di auto-aiuto formati per oltre il 60% da donne che si guadagnano da vivere quotidianamente vendendo i rifiuti di plastica. 40 donne partecipanti ai gruppi di auto-aiuto sono state formate per produrre borse con politene usato, che poi vengono vendute in tutta l’India Il successo dell’iniziativa di Bhopal ha portato anche alla creazione di un centro pilota per il recupero della plastica a Indore, dove si sono organizzati in gruppi di auto-aiuto 3.500 raccoglitori di rifiuti, in stragrande maggioranza donne.

Dati i forti rischi per la salute legati a un lavoro come questo, SSVAJKS organizza visite sanitarie regolari per uomini e donne che non avrebbero mai potuto permettersi un medico e che ora godono addirittura di un’assicurazione sanitaria. Meera Gosai, una delle donne spazzine di Indore, è felice per questi cambiamenti nella sua vita: «Seleziono i rifiuti da 15 anni. Borse in polietilene, vetro, plastica e altro: raccogliamo tutto questo materiale lungo le strade. Raccoglievamo sacchetti di plastica sporchi dalla strada e i commercianti della plastica ci offrivano meno soldi per chilogrammo perché i sacchetti erano sporchi. E le persone ci impedivano di raccogliere la spazzatura e ci dicevano di andarsene dal loro quartiere. Ora che lavoriamo con il Comune, nessuno ci dice di smetterla. Di fatto, ora ci chiedono di venire a raccogliere i rifiuti».

Grazie alla collaborazione con gli enti locali, la Bhopal Municipal Corporation è riuscita a trovare aree per realizzare i centri di raccolta dei rifiuti da 230 m2 l’uno e il Madhya Pradesh Pollution Control board  ha facilitato il trasporto dei rifiuti verso i cementifici. Il comune di Bhopal ha anche fornito 850 carretti a SSVAJKS per facilitare la raccolta dei rifiuti. Nel 2014, cinque centri di raccolta dei rifiuti di plastica sono stati trasferiti in dei centri di recupero dei rifiuti di plastica a Bhopal. Questo a comportato la realizzazione di trituratori di plastica, presse per gli scarti, compressori e altri macchinari necessari. I centri sono controllati dal SSVAJKS e gestiti dai gruppi di auto-aiuto delle donne.

Ogni mese, circa 45 tonnellate di rifiuti di plastica vengono vendute alle industrie del cemento di Bhopal e dintorni e circa 60 tonnellate vengono vendute alla Madhya Pradesh Rural Road Development Authority per essere utilizzate nella costruzione di strade. I problemi naturalmente non mancano, come fa notare lo stesso SGP – GEF, «L’incenerimento scarsamente regolamentato costituisce una minaccia considerevole per la salute umana e l’ambiente. A livello globale, i ricercatori stimano che, solo quest’anno, la produzione e l’incenerimento della plastica scaricheranno nell’atmosfera più di 850 milioni di tonnellate di gas serra. Entro il 2050, tali emissioni potrebbero salire a 2,8 miliardi di tonnellate». MA aggiunge che «Grazie al supporto di questa raccolta di rifiuti estesa, questi raccoglitori di rifiuti hanno contribuito a processare oltre 4.200 tonnellate di sacchetti di plastica in città e hanno risparmiato 12.000 tonnellate di emissioni di CO2».

Uno dei mezzi più sensibili dal punto di vista ambientale ed economicamente utili per riutilizzare i rifiuti di plastica è il loro utilizzo nella costruzione di strade. Le strade costruite con la plastica mista raccolta sono molto resistenti perché sopportano bene l’acqua, una caratteristica molto utile in una regione che ha una stagione dei monsoni molto lunga.

«Il polietilene di qualità superiore viene imballato e inviato alle cementerie per essere utilizzato come carburante alternativo – spiegano al SGP – GEF –  Si tratta di materie plastiche non riciclabili e possono bruciare con il carbone a temperature >1.300° C».

In collaborazione con SSVAJKS, attraverso la vendita di rifiuti di plastica lavorata a riciclatori, le agenzie pubbliche che costruiscono strade e i cementifici gli SHG che gestiscono i centri di recupero della plastica sono diventate piccole imprese gestite direttamente dalle donne.

Dal 1995, quando il SGP ha iniziato a finanziare progetti in India, hanno ricevuto contributi oltre 350 organizzazioni e 430 progetti per proteggere la biodiversità, affrontare i cambiamenti climatici e prevenire il degrado del territorio, con un beneficio per oltre 962 gruppi di auto-aiuto femminili e più di 15.000 persone in tutto il Paese.

«Fornendo supporto finanziario e tecnico a progetti che preservano l’ambiente globale migliorando il benessere e il sostentamento delle persone, SGP dimostra che attraverso un mix di motivazione, creatività, tecnologia e conoscenza, possiamo trovare soluzioni concrete ad alcuni dei nostri social più urgenti e sfide ambientali», conclude con giusta soddisfazione lo Small Grants Programme del Global Environment Facility.

Videogallery

  • Sarthak Indore, Plastic Waste Management project -Movie made by UNDP