Il riciclo e il riuso della vetroresina si testano in Toscana

Il progetto europeo FiberEUse ha scelto la Korec di Bientina e il suo impianto pilota di Livorno

[4 Febbraio 2020]

Il progetto europeo H2020 FiberEUse (2017-2021) si occupa  dei compositi polimerici rinforzati con vetro e fibra di carbonio (GFRP e CFRP) che, grazie alla loro migliore resistenza alla luce e alla corrosione rispetto ai metalli, vengono sempre più utilizzati come materiali strutturali in molti settori manifatturieri come quelli dei trasporti, delle costruzioni e dell’energia. Il problema è che il riciclaggio di questi materiali che comprendono la vetroresina è un compito impegnativo. Il Team di FiberEUse spiega che «Sebbene la macinazione meccanica e la pirolisi abbiano raggiunto un TRL (Technology Readiness Level, ndr)  piuttosto elevato, il conferimento in discarica dei compositi EoL (a fine vita – end-of-life, ndr) è ancora molto diffuso poiché non è stato dimostrato alcun valore aggiunto significativo nel riutilizzo e nella rigenerazione dei compositi».

Il progetto di ricerca FiberEUse da 9,8 milioni di euro, finanziato dall’Unione europea e che vede la collaborazionr di 12 imprese, 2 associazioni industriali, 3 Università e 3 Centri di ricerca di 7 Paesi (Italia, Spagna, Francia, Austria, Finlandia, Germania e Gran Bretagna) punta  «integrare diverse azioni di innovazione attraverso un approccio olistico per migliorare la redditività del riciclaggio composito e il riutilizzo nei prodotti a valore aggiunto. Attraverso nuove soluzioni ICT basate su cloud per l’integrazione della catena del valore, lo scouting di nuovi mercati, l’analisi delle barriere normative, la valutazione del ciclo di vita per le diverse opzioni di logistica inversa, FiberEUse supporterà l’industria nella transizione verso un modello di economia circolare per i compositi».

I coordinatori del progetto sono Marcello Colledani del Dipartimento di meccanica del Politecnico di Milano e Stefano Turri del Dipartimento di chimica, materiali e ingegneria chimica “Giulio Natta” cdello stesso Politecnico. Per l’Italia, oltre al Politecnico di Milano, partecipano il CNR, Holonix, Green Coat e Rivierasca, e proprio quest’ultima si è rivolta alla Korec Srl di Bientina (PI) incaricandola di testare i materiali compositi, oggetto di ricerca del progetto, con il suo processo di riciclo.

Si tratta di, spiegano alla Korec, di «un processo termochimico innovativo brevettato a livello mondiale, in grado di recuperare dalla vetroresina a fine vita non solo la fibra di vetro, ma anche la parte organica, che può essere reimmessa nella stessa filiera produttiva di partenza, per produrre poi nuovi oggetti in vetroresina».

La Korec, grazie al suo impianto pilota di Livorno, sta testando svariati materiali compositi forniti dai partner industriali di FiberEUse, costituiti da polimeri rinforzati con fibre di vetro e/o con fibre di carbonio (GFRP e CFRP), utilizzando la propria invenzione sviluppata e brevettata ed evidenzia che

Il processo Korec ha i requisiti per poter rende economicamente sostenibile il processo di riutilizzo e/o il remanufacturing, «migliorando la redditività del processo di riciclo, in linea con gli scopi dell’ambizioso progetto europeo, grazie alla capacità di recuperare dai compositi, non solo la parte inorganica (fibra di vetro o di carbonio); ma anche quella organica, con la generazione di prodotti ad alto valore aggiunto che possono renderlo profittevole e sostenibile su scala industriale».

Laura Saviano, amministratrice della Korec, conclude: «Il riciclo dei materiali compositi è una sfida tutt’altro che semplice. Occorre considerare che i manufatti compositi a fine vita si presentano come un mix di materiali di non facile smaltimento. Al momento, con il processo Korec abbiamo già testato diverse tipologie di compositi, inclusi pannelli sandwich contenenti, in aggiunta alle pelli di vetroresina, materiali d’anima in diversi polimeri espansi. Siamo soddisfatti di questa nascente collaborazione, che può dare un impulso positivo ad un settore così importante, per un’economia circolare che sia il più efficiente possibile».