Il cartone fa bene alla sostenibilità

L’industria Ue del cartone punta sull’energia rinnovabile, riduce le emissioni di CO2 e incrementa le foreste

[17 Settembre 2020]

Pro Carton, l’associazione europea che riunisce i produttori di cartone e cartoncino, rivendica il fatto che «L’industria della carta e del cartone gioca un ruolo da protagonista nella sfida globale della sostenibilità, con un tasso di riciclo degli imballaggi dell’84,6%, di cui il 50% prodotto con fibra di recupero. Si tratta di un settore virtuoso e all’avanguardia su diversi fronti».

Un report di Pro Carton racconta quali sono i contributi e le sfide in corso in tre aree essenziali:energia rinnovabile; riduzione di CO2; incremento area forestale

Leadership nell’energia rinnovabile. Il 56% di tutta l’energia primaria utilizzata nell’industria europea della pasta di cellulosa, della carta e del cartone è ottenuta da biomasse e i sottoprodotti del legno forniscono energia rinnovabile sotto forma di elettricità e vapore per il processo di produzione. Le foreste europee stanno crescendo: 17,5 milioni di ettari dal 2005 al 2015, per una crescita media di 700mila ettari all’anno: dai 197,5 milioni di venticinque anni fa oggi si è arrivati a 215 milioni di ettari, pari a un terzo del territorio europeo produttore e consumatore di energia basata sulle biomasse – il 20% del totale dell’UE – e rappresenta dunque un esempio nel campo delle energie rinnovabili. Il 90% delle cartiere europee ha installato impianti di cogenerazione (produzione combinata di elettricità e calore) basati soprattutto sull’uso di biomasse e gas naturale che generano il 95,5% dell’elettricità usata negli stabilimenti produttivi di cellulosa e carta.

Riduzione di CO2. L’uso della bio-energia da parte dell’industria cartaria permette a questi stabilimenti di evitare di utilizzare fonti di energia su base fossile non rinnovabili come petrolio, carbone e gas. L’industria cartaria è dunque all’avanguardia in quanto a ottimizzazione della riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera: rispetto al 1990, le emissioni di CO2 fossile per tonnellata sono state ridotte del 43%.  La materia prima del cartoncino – la fibra legnosa – è capace di immagazzinare carbonio e il riciclo ritarda la restituzione di CO2 nell’atmosfera.

Incremento dell’area forestale in Europa. Le foreste sono essenziali per l’industria del cartone perché forniscono la fibra di legno, ossia la materia prima da cui viene prodotto. La maggior parte del legno usato dall’industria cartaria proviene dalle foreste del Nord Europa, e in particolare da betulle pini e abeti. Il resto proviene principalmente dalle foreste della Russia. L’83% delle materie prime in Europa proviene da foreste a gestione sostenibile. Inoltre, nessuna foresta pluviale tropicale viene distrutta in Europa per produrre carta e cartone. L’industria della carta e del cartone utilizza il metodo del diradamento boschivo, che consiste nella rimozione degli alberi più piccoli operata allo scopo di permettere agli altri alberi di arrivare a maturità ed essere usati come legno segato. Grazie a questa attenzione, l’area forestale europea sta aumentando, espandendosi a una velocità di 1.500 campi da calcio al giorno.

Il direttore generale di Pro Carton, Tony Hitchin, conclude: «Questi dati, che rappresentano il lavoro del nostro settore, mostrano quanto sia fondamentale il ruolo del cartone nella transizione verso un’economia che sia veramente circolare. Il cartone non è solo prodotto da energie rinnovabili ma è anche un materiale totalmente riciclabile e biodegradabile. Mentre i brand di tutto il mondo mirano a ridurre il loro impatto ambientale, ci appelliamo affinché possano fare del cartone la loro principale soluzione d’imballaggio».