Avviare le operazioni di bonifica dei luoghi contaminati per restituire il territorio ai cittadini

Goletta Verde a Praia a Mare: verità e giustizia per le vittime della Marlane-Marzotto

[24 Luglio 2013]

Stamattina gli attivisti di Goletta Verde sono sbarcati a Praia a Mare per chiedere «Verità e giustizia per le vittime della Marlane – Marzotto, subito la bonifica dei terreni contaminati dall’inquinamento».

Ad aspettare l’equipaggio del vascello ambientalista c’erano tanti gruppi di cittadini, dal Comitato per le bonifiche dei terreni, dei fiumi e dei mari all’associazione Noi e il Territorio; il Movimento Cambia Paola, il Comitato Natale De Grazia, gli Amici del Parco dei Cedri, il Movimento ambientalista del Tirreno, il Comitato dei Sindaci per la difesa valle del Noce, rappresentato da Pasquale Lamboglia, sindaco di Tortora, Francesco Saccomanno di Rete Nisticò Acqua Pubblica, Gianni Agirò, responsabile del Wwf Praia a Mare, la Lipu di Cosenza e Libera.

Secondo gli ambientalisti, «Dal maxiprocesso sulla Marlane-Marzotto  continuano a emergere fatti e responsabilità molto gravi. Recenti perizie hanno attestato in modo inconfutabile come,  in aggiunta alle “ammine aromatiche”, altamente cancerogene, sprigionate dai coloranti azoici, gli operai e le operaie della Marlane-Marzotto erano costretti a convivere anche con le polveri d’amianto prodotte dai sistemi frenanti dei macchinari dello stabilimento tessile».

Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, ha detto: «Siamo qui per richiedere finalmente giustizia per gli oltre cento morti e gli altrettanti operai ammalati di tumore. Anche da Goletta Verde abbiamo deciso di esortare tutte le energie in campo affinché il processo, seppur complesso, non subisca ritardi e rallentamenti ma vada fino in fondo accertando le responsabilità e comminando le giuste pene ai responsabili. Parallelamente, chiediamo di attivarsi fin da subito per individuare sistematicamente e in maniera capillare l’entità e la localizzazione dei veleni depositati dalla Marlane nei terreni attorno allo stabilimento ma anche nel tratto di mare vicino. Tutto questo per procedere ad operazioni di bonifica veloci ed efficaci applicando il principio chi inquina paga che possano finalmente restituire a questo territorio la dignità e la sicurezza che merita. Chiediamo che le istituzioni, a partire dalla Regione, facciano la loro parte per arrivare quanto prima alla soluzione della situazione».

Mariacaterina Gattuso, segreteria Legambiente Calabria, ha fatto notare che «A Praia a Mare ci ha accolto una grande passione civile. Sono tantissimi i comitati e i gruppi di cittadini attivi su questo tratto di costa, impegnati giorno per giorno a fronteggiare le aggressioni ambientali che questo territorio subisce e che sono ancora in attesa di tante verità. In primis la triste vicenda della Marlane, ma anche la compromessa situazione della vallata del fiume Noce bella e inquinata, senza dimenticare i veleni della vallata del Fiume Oliva e arrivando ai recenti scandali di Scalea relativi all’impianto di trattamenti dei rifiuti. Ma accanto a questo, c’è un territorio di una bellezza mozzafiato e dalle straordinarie risorse dal  non solo ambientali ma anche umane e che da queste vuole caparbiamente ripartire».