Goletta dei Laghi: dossier sulle microplastiche in quattro laghi del Lazio

Legambiente: microplastiche in ogni lago monitorato. Pericolo potenziale per gli ecosistemi. Stop abbandono dei rifiuti e migliorarne il ciclo e la raccolta

[27 Luglio 2020]

In occasione della tappa nel Lazio della Goletta dei Laghi 2020, Legambiente ha presentato  il Dossier  “Laghi di plastica” che dà conto dei prelievi effettuati nei laghi di Bracciano, Fondi, Sabaudia e Scandarello e Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, sottolinea: «Microplastiche in ciascun lago tra quelli monitorati nella nostra Regione, nei Laghi di Bracciano e Fondi, i risultati più preoccupanti con concentrazioni medie intorno alle 400mila particelle per chilometro quadrato, oltre ottantamila nel lago di Sabaudia e più di settemila anche nel Lago Scandarello. La presenza di microplastiche è causata inequivocabilmente dall’attività antropica circostante e dall’abbandono dei rifiuti nell’areale degli ecosistemi lacustri. Per affrontare quella che può essere una condizione di pericolo per gli ecosistemi a partire dalla fauna ittica, c’è bisogno di continuare incessantemente con la ricerca, di frenare l’abbandono incivile dei rifiuti con un’attenzione particolare alla plastica monouso, di rendere efficace un ciclo dei rifiuti che troppo spesso lascia spazio a mancata raccolta e a rovinose condizioni territoriali, di lavorare bene con percorsi di riqualificazione ambientale a partire dai contratti di Lago e di garantire la massima tutela degli ecosistemi, dando più forza e possibilità di intervento ai Parchi e alla rete Natura 2000, ove ricadono tutti i tanti laghi della nostra Regione».

Ecco i risultati delle analisi sulle microplastiche nei quattro Laghi del Lazio campionati:

Lago di Bracciano. Il grande lago vulcanico di Bracciano, è stato negli anni quello con il maggior numero di campagne di campionamento per analisi delle microplastiche nell’ambito di Goletta dei Laghi, e fa parte inoltre della rete del progetto LIFE Blue Lakes in Italia insieme agli altri laghi pilota Trasimeno e Garda. Nel 2019 nel lago di Bracciano sono stati prelevati 12 campioni in 10 aree del lago (2 punti con replica). La media rilevata è pari a 392.401 particelle per chilometro quadrato di superficie. Sul Lago nel 2019 è stato effettuato anche il campionamento in colonna d’acqua per stimare la presenza di microplastiche fino a 50 m di profondità: per Bracciano è stato rilevato un dato medio di 0,76 particelle per metro cubo di acqua filtrata. Già nel 2017 la media di particelle registrate è stata di 117.288 per chilometro quadrato, mentre  78.265 particelle nel 2018. Dati indicativi di come non possiamo ancora stabilire un aumento

Lago di Sabaudia. Nel lago di Sabaudia, lago costiero della cittadina sul litorale pontino e conosciuto anche come Lago di Paola, si affaccia l’intera città, tutta l’area turistico-balneare e le sue acque provengono dai Monti Lepini ed attraversano un territorio pieno di attività antropiche legate in particolar modo al settore agro-silvo-pastorale. Sul Lago di Sabaudia sono stati prelevati 4 campioni in 2 aree del lago (2 punti con replica). La media rilevata è pari a 83.437 particelle per chilometro quadrato di superficie.

Lago di Fondi. Il lago di Fondi si trova nel territorio dell’omonimo comune in provincia di Latina, con alcune parti nel comune di Monte San Biagio (LT). Sulle sue sponde insistono importanti attività agricole e l’acqua che l’alimenta proviene dalla catena dei Monti Lepini, attraversa la città di Fondi e i comuni nella piana circostante ed è convogliata nei canali di bonifica che portano al lago. Sono stati prelevati 2 campioni. La media rilevata è pari a 446.397 particelle per chilometro quadrato di superficie.

Lago Scandarello. Il Lago Scandarello è un piccolo specchio d’acqua artificiale di montagna, creato nel 1924 per esigenze idroelettriche, e si trova ad Amatrice (RI); nel suo areale non ci sono attività antropiche d’impatto. Qui sono stati prelevati 2 campioni. La media rilevata è pari  a 7.577 particelle per chilometro quadrato di superficie.

Legambiente, con la sua campagna Goletta dei Laghi e in collaborazione con Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), dal 2016 sta portando avanti uno studio sulla presenza di microparticelle di plastica nei principali laghi e nei fiumi italiani. Uno studio esteso e unico, che ha provato la presenza di microplastiche in tutti i campioni analizzati e ha messo in evidenza il forte contributo degli scarichi urbani non adeguatamente depurati.  Sono numeri che nella migliore tradizione dell’ambientalismo scientifico servono a conoscere il problema, raccontarlo, aumentare la consapevolezza delle persone e trovare soluzioni praticabili coinvolgendo soggetti pubblici e privati, organizzazioni ambientaliste, società civile e istituzioni.

La variabilità dei dati è legata a quella delle condizioni ambientali e meteorologiche al momento del campionamento e alla scelta dei punti di prelievo. Ad oggi non esiste ancora un protocollo ufficiale e condiviso per il campionamento e l’analisi delle microplastiche nelle acque interne, una carenza a cui Legambiente ed Enea proveranno a dare un contributo con l’aiuto degli altri partner che partecipano al nuovo progetto Life Blue Lakes, nato proprio da questa esperienza.

I dati sulla presenza e la diffusione delle microplastiche negli ecosistemi delle acque interne raccolti in questi anni consentono di migliorare e approfondire la conoscenza di un fenomeno sempre più diffuso, ma per il quale non esiste ancora una standardizzazione a livello internazionale dei metodi di monitoraggio. L’esperienza maturata ad oggi evidenzia la necessità di avviare campagne stagionali di raccolta secondo un protocollo condiviso di campionamento e metodi di analisi. In questo modo sarà possibile raccogliere e condividere dati utili per la valutazione e gestione del fenomeno delle microplastiche nei bacini lacustri e nella complessa dinamica terra-mare.

E’ importante, infine, che si estenda anche per laghi e fiumi, il ruolo di indicatori della qualità delle acque alle particelle di plastica (nell’ambito dei monitoraggi effettuati per la direttiva Quadro sulle Acque, 2000/60), così come già avviene per i mari grazie alla direttiva Marine Strategy del 2008. Una lacuna che deve essere necessariamente colmata, visto il crescente inquinamento da plastica e la contaminazione di tutti gli ecosistemi acquatici.