Discarica della Grillaia, nuovo botta risposta tra Legambiente Valdera e Arpat

[9 Luglio 2020]

Dopo le precisazioni di Arpat, continua il botta e risposta tra Legambiente Valdera e l’Agenzia regionale.

In una nota il circo del Cigno Verde della Valdera torna sull’argomento e scrive:

 

Ci chiediamo perché si assista ad uno strano “gioco delle parti” sulla discarica della Grillaia. I dirigenti dell’Arpat di Pisa assumono un ruolo politico e ci dicono che “il progetto garantisce fattibilità economica…”. Intendiamoci, apprezziamo molto il lavoro dei tecnici che lavorano all’Arpat: fanno sopralluoghi, stilano relazioni, si preoccupano delle matrici ambientali compromesse.

Però i dirigenti devono spiegarci, usando tutta la scienza e tecnica possibile, per quale motivo:

  1. A) nel 2009 Arpat prescrive alla Provincia di Pisa di far rispettare le prescrizioni alla Nuova Servizi Ambiente, in quanto:  tutta la rete del biogas non era norma con il Dlgs 26/03; mancavano i monitoraggi mensili del percolato;  analisi del trizio, eseguite anni prima, presentavano livelli elevati su tutti e sei i pozzi di monitoraggio;  sulla depressione al centro della discarica – già notato dall’Arpat nel 2000 – non erano state prese misure mitigative e le acque meteoriche stagnanti avevano aumentato il fenomeno della percolazione.
  2. B) nel 2015, sei anni esatti dopo e dopo otto sopralluoghi e varie relazioni tecniche, Arpat sostiene ancora che: “la discarica ha subito sensibili cedimenti strutturali, dovuti sia ai normali fenomeni di degradazione della sostanza organica contenuta nei rifiuti conferiti, sia dalle modalità di abbancamento che, in special modo negli ultimi due anni di attività, non hanno permesso una adeguata compattazione.

Da tali circostanze e derivata la formazione di estese zone depresse sulla sommità del corpo rifiuti che, sovrapposta agli effetti dovuti alla difformità morfologica prodotta dalla chiusura anticipata dei conferimenti, impediscono il regolare deflusso delle acque meteoriche causando la formazione di aree di ristagno idrico, con il conseguente incremento delle quantità di acque meteoriche infiltrate, che determinano a loro volta un incremento delle quantità di percolato prodotto”.

Conclusioni (nel 2020): non è molto chiaro per quale motivo l’Arpat di Pisa si sia rimangiato tutto e abbia dato parere positivo a caricare su quelle strutture fatiscenti 270.000 tonnellate di amianto.

Ci devono essere stati enormi lavori di messa in sicurezza tra il 2015 e il 2020!

Magari saremo un po’ distratti (… e pure gli abitanti della zona …) però grandi opere di messa in sicurezza in questi ultimi 5 anni non ci risultano!

Saremo tranquilli e, con noi, tutta la popolazione di Chianni, Terricciola e Lajatico quando ci faranno vedere le misurazioni dei valori nelle acque superficiali intorno alla discarica, ci faranno vedere i quattro pozzi su sei da cambiare, ci mostreranno i monitoraggi che prima non c’erano, insomma quando ci dimostreranno “con scienza e tecnica” come la situazione sia cambiata.

Pontedera, 4/7/2020

Il direttivo di Legambiente Valdera

 

Pronta la risposta di Arpat che precisa:

Le prescrizioni richieste a seguito del sopralluogo Arpat del 2009 risultarono successivamente tutte ottemperate. Da rilevare che tali prescrizioni erano state emesse nell’ambito dell’istruttoria del “Progetto per la chiusura definitiva finalizzata alla messa in sicurezza della discarica per RSU e RS, sita in località La Grillaia nel Comune di Chianni” ed avevano quindi carattere provvisorio in attesa dell’avvio delle attività previste dal progetto stesso. Quest’ultimo, dopo innumerevoli rimandi e richieste di modifiche, fu approvato definitivamente il 15/1/2014 con D.D. Provincia di Pisa n. 205 ma mai realizzato.

I sopralluoghi di ARPAT sono comunque continuati fino all’emissione nel 2017 di alcune diffide da parte della Regione Toscana, che nel frattempo aveva sostituito la Provincia di Pisa nell’iter amministrativo di valutazione del progetto, anche queste sempre risultate ottemperate.

Nel 2018 vennero realizzate anche le previste indagini geotecniche per la definizione delle caratteristiche geomeccaniche dell’ammasso e soprattutto per le verifiche dei livelli di percolato presenti ancora in discarica.

Pur con le carenze nella gestione di cui sopra, oggetto di continua attenzione da parte di ARPAT e degli Enti per una loro eliminazione, per quanto attiene all’assetto della discarica in nessuna delle varie fasi dell’evoluzione della gestione si può tecnicamente parlare di “strutture fatiscenti”.

Tra il 2009 e il 2013 era stata ipotizzata una eccessiva presenza di percolato nella discarica che poteva potenzialmente determinare situazioni di instabilità sui fronti. Tale eventualità è stata successivamente superata, eliminando le infiltrazioni dall’alto con il crollo delle produzioni di percolato, passate da quasi 20.000 a 3.000 m3 annui, acquisendo i dati geotecnici e geomeccanici delle indagini più recenti.

A tal proposito si consiglia di consultare la relazione geotecnica allegata all’attuale progetto che dimostra “con scienza e tecnica” quanto richiesto dall’estensore del comunicato.

In effetti, tra il 2013 e il 2018, ci sono stati rilevanti lavori di messa in sicurezza che, grazie anche ai sistematici sopralluoghi e richieste di approfondimento, hanno portato anche alle attuali ottime conoscenze del modello concettuale della discarica.

Consigliamo, quindi, di consultare con maggiore attenzione la documentazione tecnica sito-specifica più recente per capire meglio come si sia progressivamente arrivati da una situazione di forte criticità, espressa nei primi e soli pareri presi in considerazione nel comunicato, fino alla situazione attuale, dove la criticità ancora da eliminare riguarda l’avvio del progetto di messa in sicurezza permanente la cui realizzazione permetterà finalmente di superare una situazione precaria ormai da più di un decennio e cioè dalla data di presentazione del primo progetto di messa in sicurezza permanente presentato nell’aprile del 2009.

Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana – Arpat