La Chec è uno dei cunei della penetrazione cinese nei Paesi in via di sviluppo

Bandiera rossa sul porto di Piombino, arrivano anche i cinesi

La Chinese Harbour Engeneering Company ricostruirà il porto e si occuperà di logistica

[16 Aprile 2015]

Non solo acciaio, a Piombino la multinazionale algerina Cevital  punta decisamente sullo sviluppo portuale e la diversificazione produttiva, e oggi ha annunciato che per la parte logistica si avvarrà della collaborazione con la Chinese Harbour Engeneering Company (Chec).

Il Comune di Piombino afferma in una nota che la notizia è arrivata  durante «un incontro all’Autorità Portuale con Cevital per definire e chiarire le questioni inerenti l’area demaniale e il futuro assetto di Cevital sul territorio. Una riunione importante, auspicata e favorita dal presidente della Regione Enrico Rossi», ed è a questa riunione che si sono presentati anche tre rappresentanti di questa importante società cinese che, «tramite Cevital – si legge in una nota del Comune di Piombino –  si occuperà della ricostruzione del porto e della parte logistica dopo lo smantellamento e la demolizione dei vecchi impianti».

Il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, ha detto che la riunione, alla quale hanno partecipato anche  Issad Rebrab e Farid Tidjani di Cevital, il presidente dell’Autorità Portuale Luciano Guerrieri,  il vicesindaco Stefano Ferrini e l’assessore ai lavori pubblici Claudio Capuano, è stata «positiva e molto proficua perché è servita a chiarire tutte le questioni e a trovare delle soluzioni molto convincenti. Ora resta da gestire la parte amministrativa legata alle concessioni. In pratica è confermato l’assetto portuale del primo progetto con la rimozione dei vecchi impianti dell’area a caldo per far posto ai nuovi settori di sviluppo che sono quelli della logistica portuale e dell’agroalimentare».

I cinesi della Chec  si sono mostrati molto interessati al porto di Piombino, e hanno valutato con attenzione anche il progetto del porto turistico di Poggio Batteria.  Il Comune afferma che la Chinese Harbour Engeneering Company è «una società molto solida che ha costruito un’ottantina di porti in circa 60 Paesi a livello mondiale. Si sta sempre più delineando un quadro che apre scenari di interesse per lo sviluppo del territorio».

In effetti la Chinese Harbour Engeneering Company – che è una sussidiaria della gigantesca China Communications Construction Company Ltd (CCCC), una delle companies che fa parte della classifica Global Fortune 500 – è stata fondata nel 1980 per diventare uno dei più potenti  cunei di penetrazione economica del governo cinese in molti Paesi in via di sviluppo, e ha filiali in Africa, Asia ed America Latina. Piombino potrebbe essere una delle teste di ponte in Europa.

Sul suo sito, Chec si presenta come «un fornitore leader di servizi completi nell’Engineering-Procurement-Construction (EPC), nel Build-Operate-Transfer (BOT) e nelle Public-Private-Partnership (PPP), sia per i settori pubblico che privato».

Il portafoglio di infrastrutture del gigante cinese comprende ingegneria marina,  dragaggio e bonifica, strade e ponti, ferrovie, aeroporti, equipment assembly.  Ma la Chec si occupa anche di edilizia, lavori pubblici, interventi ambientali, ingegneria idraulica, centrali energetiche ed esplorazioni in cerca di risorse naturali.

Ora sarà opportuno chiarire se la Chinese Harbour Engeneering Company e Cevital intendono procedere a Piombino come la Chec – che ha più di 100.000 lavoratori alle sue dipendenze, cioè il doppio della popolazione di Piombino –  fa di solito nei Paesi in via di sviluppo, cioè con il massiccio utilizzo di manodopera cinese. Questo probabilmente sarà uno degli elementi delle future trattative, in quanto Cevital nei giorni scorsi si è già sbilanciata nell’impegnarsi a dare spazio in primis alle aziende presenti sul territorio.

Chi per tanto tempo ha sperato di veder sventolare la bandiera comunista a Piombino è accontentato, ma – ironia della sorte – è quella con le 5 stelle della Cina che ha mischiato il potere dello stato con le aziende lodate da Global Fortune 500.