Marevivo: grande e proficuo lavoro di ministro, Commissione ambiente e delle due relatrici Muroni e Deiana

Approvazione Salvamare, EBS. «Ora anche il Senato riconosca il materiale legnoso come biomassa»

Wwf: primo argine alla plastica in mare. Da migliorare in Senato con il corretto recepimento della direttiva Ue su plastica monouso

[25 Ottobre 2019]

L’Associazione Energia da Biomasse Solide (EBS) è soddisfatta per l’approvazione in prima lettura alla Camera – con l’astensione del centrodestra – del Ddl Salvamare: «Accogliamo con grande favore l’approvazione da parte della Camera del DDL Salva Mare; un testo importantissimo all’interno del quale vi è la proposta avanzata dalla deputata leghista, Giorgia Andreuzza, che riconosce il materiale legnoso recuperato su fiumi, laghi e coste come combustibile per produrre energia». Per dire la verità lo stesso emendamento è rivendicato dal Movimento 5 Stelle e la Andreuzza si è astenuta insieme al suo Partito.

Comunque., L’EBS sottolinea che «L’emendamento in questione garantisce non solo un considerevole risparmio per i Comuni sui costi di gestione di questi materiali, che altrimenti dovrebbero essere avviati allo smaltimento, ma avvia anche un processo virtuoso di promozione dell’economia circolare volto alla tutela dell’ambiente e al contrasto del dissesto idrogeologico».

La Andreuzza sorvola sul voto di astensione e commenta sulla sua pagina Facebook: «Bene sì a proposta Lega che trasforma le tonnellate di legno che arrivano sulle nostre spiagge per le mareggiate da rifiuto in biomassa, ovvero in materia prima per produrre energia. Un grande aiuto per i comuni che risparmiano milioni di euro e per la tutela dell’ambiente. Avanti così, alle chiacchiere inutili sui rifiuti rispondiamo con idee concrete e costruttive! Pur non essendo parte della Commissione Ambiente, nel decreto Salva Mare mi sono presa a cuore un problema che riguarda le nostre spiagge, fiumi e laghi, presentando un’emendamento che permette di considerare il materiale ligneo, arbusti come biomassa e NON rifiuto.

Questa operazione viene in casi eccezionali attuata attraverso ordinanza di sindaci e governatori di regione. Di fatto si tratta di un modo per semplificare, abbattere i costi e anche di riutilizzo del materiale per produrre energia. Di fatto anche se nulla di nuovo…è pur vero che non si è mai riuscitio a fare la norma per attuare questa pratica di buon senso. Ringrazio tutti i colleghi della Lega , in particolare i colleghi Lega della Commissione Ambiente e dei vari gruppi che in questi giorni hanno supportato il lavoro per arrivare al miglior testo da approvare. Devo dire che ho seguito la questione presidiando l’emendamento in ogni passaggio, anche con un ordine del giorno finale per rassicurarmi che da parte del governo vi sia la volontà di semplificare e non certo complicare l’operazione di raccolta del materiale in questione. Ringrazio anche i vari operatori del turismo, amministratori e rappresentanti di associazioni di categorie che in questi giorni ho sentito costantemente, certa che un lavoro di squadra avrebbe fatto capire che una proposta di buon senso va accolta e si può lavorare insieme per renderla migliore. Ora il testo passerà al senato per l’approvazione definitiva!»

Il presidente dell’EBS, Simone Tonon, ha aggiunto: «Ora auspichiamo che il testo venga approvato con altrettanta rapidità anche al Senato. I residui legnosi raccolti sulle nostre spiagge o sulle sponde di fiumi e laghi devono essere considerati a tutti gli effetti biomassa vegetale, immediatamente destinabile alla combustione per generare energia pulita. Equiparare questi scarti a dei semplici rifiuti ci allontanerebbe dalle linee guida imposteci dall’Unione Europea attraverso la nuova direttiva 2019/883 nonché renderebbe estremamente complesso recuperare il contenuto energetico di questi materiali altrimenti destinati a smaltimento».

Secondo Rosalba Giugni, presidente di Marevivo «Grande e proficuo lavoro è stato fatto dal ministro e dalla Commissione ambiente ai quali va il nostro più sentito riconoscimento in particolare naturalmente al ministro e alle due relatrici Muroni e Deiana. Oltre al tema fondamentale della legge, che prevede il recupero da parte dei pescatori dei rifiuti, accidentalmente raccolti durante le battute di pesca, altri articoli rappresentano una nostra particolare soddisfazione facendo parte di innumerevoli battaglie portate avanti da oltre trenta anni dall’associazione. Dal recupero e corretto smaltimento della Posidonia spiaggiata, al ruolo dei fiumi come maggiori trasportatori di plastiche in mare sui quali prevedere un sistema di raccolta posizionando degli sbarramenti idonei; dall’educazione ambientale, da sviluppare nelle scuole di ogni ordine e grado, alla mancanza di regole certe per i dissalatori come la Valutazione di Impatto Ambientale, tema che abbiamo lanciato nel febbraio del 2018».

Marevivo «plaude all’istituzione di un tavolo interministeriale di consultazione permanente, anche questo sollecitato ripetutamente, al quale si chiede siano ammesse anche le associazioni ambientaliste, cosa che attualmente non è prevista» e sollecita il Senato, «al quale spetta l’ultima parola perché la Salva Mare diventi legge dello Stato, un percorso preferenziale velocissimo, e che e si prenda in considerazione l’emendamento proposto in audizione dall’associazione in riferimento alla mitilicoltura. Un comparto importantissimo che necessita di regole precise per non creare danni all’ecosistema marino con la propria attività produttiva».

Anche il Wwf accoglie con favore l’approvazione del cosiddetto Salvamare: «Questo risultato è il frutto dell’iniziativa del ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha posto l’emergenza plastica in mare fra le priorità ambientali di questa legislatura, nonché della sollecita risposta della Camera che ha deciso di approvare, con modifiche, il provvedimento per arginare un inquinamento pervasivo e persistente che sta soffocando i nostri mari e che ha impatti devastanti sulle nostre spiagge e sulla salute umana».

Il Wwf ricorda che «Il 95% dei rifiuti del Mediterraneo è composto da plastica e 134 sono le specie vittime di ingestione da plastica (tra cui tutte le specie di tartaruga marina) che scambiano i sacchetti di plastica per prede, e senza contare tutte quelle che rimangono intrappolate nelle reti e nei rifiuti di plastica abbandonati. Grazie al disegno di legge, che ora deve passare all’esame del Senato, “i rifiuti accidentalmente pescati” in mare (ma anche nei laghi, nei fiumi e nelle lagune) potranno essere conferiti a terra, senza che i pescatori o gli altri operatori economici rischino di incorrere in sanzioni, come avviene attualmente».

Tuttavia, il Wwf ritiene che «Il testo necessiti di alcuni correttivi e auspica che nel corso dell’iter a Palazzo Madama si intervenga, per chiarire definitivamente come i rifiuti accidentalmente pescati, anche in mare, possano essere equiparati ai rifiuti urbani (come già avviene  per i rifiuti che vengono rinvenuti sulle spiagge), consentendo di semplificare il loro conferimento a terra, ed evitando così complicazioni procedurali che rischiano di ostacolare  il conseguimento degli obiettivi principali che il disegno di legge stesso si pone».

Il Panda sottolinea che «Per aggredire con efficacia l’emergenza plastica sarà fondamentale anche il veloce e corretto recepimento in Italia della Direttiva europea 2019/904/UE sulla plastica monouso che mira a portare al divieto di immissione sul mercato di prodotti quali i bastoncini cotonati, piatti e posate di plastica, cannucce e agitatori per bevande, nonché ad una quota del 77% di riciclaggio delle bottiglie di plastica entro il 2025 e del 90% entro il 2029».