Alla Guadalupa i giovani ripuliscono la natura e i dati digitali

Guadalupa Clean my island organizza operazioni di raccolta dei rifiuti e per ripulire il web

[20 Luglio 2021]

Tutto è iniziato nel giugno 2019 con un’operazione di volontariato di raccolta dei rifiuti organizzata da un residente di Capesterre-Belle-Eau, in Guadalupa, un Département d’Outre-Mer  caraibico della Francia. È così che un gruppo di 7 sconosciuti si è trovato a ripulire una spiaggia ed è nata l’iniziativa Clean my island.

Ora il presidente dell’associazione, Maxime Gautier definisce Clean my island «Un “movimento popolare. E’ un “movimento utile e persino vitale».

Come spiega l’United Nations Information Centres, il tutto nasce, un po’ come “Puliamo il mondo in Italia”, da un’idea abbastanza semplice: riunire quante più persone possibile per raccogliere i rifiuti che sporcano i siti naturali della Guadalupa. Grazie alla dedizione dei suoi volontari e a un sapiente utilizzo dei social network, l’associazione si è fatta rapidamente conoscere e ha riunito sempre più persone. Oggi Clean my island, con i suoi 720 soci, ha già organizzato 21 edizioni di “grandi progetti” di pulizia. Infatti, visto che l’associazione riesce ad attirare un vasto pubblico, il collettivo punta su siti importanti, condividendo il compito con le altre iniziative di volontariato per ripulire l’isola. Come spiegano a Clean my island, «Si tratta quindi di individuare e pulire zone nascoste in mezzo alla natura, dal bordo della scogliera alle zone sottomarine di mangrovie, che gli altri servizi di raccolta dei rifiuti non vanno a trattare».

Se le iniziative e le associazioni che raccolgono rifiuti si stanno moltiplicando in tutto il mondo, la Guadalupa deve affrontare sfide uniche, Come spiega Gautier, «L’isola è priva delle infrastrutture necessarie per gestire tutti i rifiuti prodotti dalla popolazione. Non abbiamo quello che serve per trattare adeguatamente la diversità dei rifiuti che abbiamo. Questo è il motivo per cui finiscono sepolti. A questo si aggiunge una filiera del di riciclaggio non sufficientemente sviluppata, la maggior parte dei rifiuti riciclati torna nella Francia continentale».

E, come ovunque, la Guadalupa fa i conti con l’iperconsumismo e Gautier  fa notare che «In un momento in cui dobbiamo produrre meno rifiuti, consumiamo sempre di più».

A tutte queste difficoltà strutturali e dei consumi si aggiunge un tocco di inciviltà: nonostante la Guadalupa sia nota per la sua biodiversità unica, ha visto proliferare nelle campagne discariche abusive dove spesso vengono scaricati rifiuti tossici e pericolosi.

Di fronte a queste realtà, Clean my island pensa che, anche grazie alla notorietà acquisita, bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica per far accadere le cose, perché, secondo Gautier, «Affrontare le conseguenze del problema non risolverà nulla. Così, dall’inizio dell’anno, Clean my island lavora nelle scuole per agire alla fonte ed educare le generazioni future, per portarle a diventare adulti più rispettosi dell’ambiente». .

Questi workshop hanno finora sensibilizzato circa 500 giovani sul ciclo di vita dei rifiuti, sul consumo locale o su temi come lo sviluppo sostenibile o il riscaldamento globale.  Un’iniziativa che si estende al mondo delle imprese alle quali l’associazione assegna un ruolo consultivo ma anche formativo. Fornisce quindi informazione per ridurre i rifiuti alla fongte e per riciclarli ma anche tecnologia digitale responsabile per aziende più verdi.

Infatti, spiegano i volontari della Guadalupa «Per Clean my island, la pulizia non si limita ai siti naturali. Dobbiamo anche prestare attenzione all’impatto dell’inquinamento digitale.  L’associazione propone workshop mensili per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ambientali legati alla tecnologia digitale, alla fabbricazione di dispositivi e all’utilizzo dei social network».

Per questo, Clean my island  fornisce informazioni su come fare un uso sostenibile e ha pubblicato alcuni consigli essenziali: Preferisci gli SMS alla messaggistica istantanea; Quando possibile, disattiva l’audio della videocamera durante una riunione Zoom; Tieni il telefonino per almeno 5 anni per attutire il suo impatto ambientale; Svuota regolarmente la tua casella di posta elettronica;Elimina i file non necessari sul suo cloud.

Ma l’interesse principale dell’associazione è quello di «Preservare l’ambiente, informare, sensibilizzare la popolazione per avviare un cambiamento nei comportamenti favorendo, l’azione, il dialogo, la solidarietà, la condivisione e il volontariato».