Al via il progetto “Zero plastica in mare”. A ottobre a Porto Garibaldi recuperati oltre 4 quintali di rifiuti

Nel 2020 previste anche attività di citizen science e monitoraggio lungo 4 fiumi: Lambro, Isonzo, Tevere e Sarno

[2 Dicembre 2019]

“Zero Plastica in Mare, l’iniziativa lanciata oggi a Porto Garibaldi (Ferrara) nella la sede della Cooperativa Piccola Grande Pesca da BNL Gruppo BNP Paribas in partnership con Legambiente, che interesserà porti e corsi d’acqua di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Liguria, Lazio, Marche e Campania, entro il 2021 punta a «Liberare mare e fiumi da almeno 15 tonnellate di plastica, l’equivalente di oltre 340 mila bottiglie e contenitori, e contribuire così a contrastare il marine litter (i rifiuti in mare), un’emergenza ormai mondiale».

Il progetto, avviato con l’esperienza-pilota di Porto Garibaldi (Ferrara) grazie a volontari e pescatori impegnati insieme nel recupero, nello studio e nel corretto smaltimento dei rifiuti “pescati” nell’Adriatico, sta già ottenendo risultati molto positivi ed incoraggianti. Legambiente sottolinea che «Ad ottobre, in questo primo step di fishing for litter a Porto Garibaldi, sono stati già recuperati oltre 4 quintali di rifiuti, catalogati dai volontari del circolo Legambiente Delta del Po: l’89% è materiale plastico, 2% gomma, 2% metallo, 3% carta e cartone, 2% tessili e un restante 3% è costituito da rifiuti particolari (come RAEE – “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”, oggetti di grandi dimensioni, etc.)».

Oltre a quanto già avviato a Porto Garibaldi , per il 2020 “Zero Plastica in Mare” prevede anche attività di citizen science, di pulizia, volontariato ambientale e monitoraggio lungo 4 fiumi: il Lambro nel tratto relativo al Comune di Milano, l’Isonzo, il Tevere nel tratto relativo al Comune di Roma e il Sarno e fishing for litter in 3 porti di Lazio, Campania e Marche. , .

Inoltre ci sarà un’ulteriore azione specifica di raccolta e riciclo legati alla dispersione di retine utilizzate negli allevamenti di mitili in mare, uno dei rifiuti più comuni nell’alto Adriatico e poi il monitoraggio delle microplastiche nei 4 fiumi scelti dal progetto.

Mauro Bombacigno, Direttore Engagement di BNL e di BNP Paribas in Italia, ha spiegato che «Con Zero Plastica in Mare portiamo la nostra strategia di #PositiveBanking sui territori, coinvolgendo le comunità locali in una rete di sensibilizzazione, impegno e volontariato, nella convinzione che un ambiente più sano sia una responsabilità individuale e collettiva: nostra come azienda socialmente responsabile, ma anche come singoli collaboratori di BNL-BNP Paribas e come cittadini. La salvaguardia dell’ambiente è una necessità urgente e per essere il più efficaci possibile abbiamo voluto insieme a noi Legambiente, da sempre concretamente attiva su tematiche ecologiche con operatori di alta professionalità».

BNL ha lanciato una campagna di sensibilizzazione agli Investimenti Socialmente Responsabili, di cui il Gruppo BNP Paribas è leader di settore con oltre 37 miliardi di asset SRI in gestione. Per ogni prodotto SRI sottoscritto, BNL contribuisce alla raccolta di 5 kg di plastica (oltre 100 bottiglie e contenitori da 1 litro e mezzo) per raggiungere prima possibile il target delle 15 tonnellate previsto da “Zero Plastica in Mare”.

Il Gruppo BNP Paribas ha recentemente emanato un “position paper” in cui si impegna a definire criteri specifici per finanziare le attività nel settore del trasporto marittimo, pesca, acquacoltura, estrazione di risorse naturali sottomarine, in conformità con il quadro globale definito da regolamenti internazionali, come la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.

BNL ha attivato nelle sue sedi una serie di iniziative per la totale eliminazione della plastica monouso, prevista nell’ambito della Banca entro il 2020. Sono state distribuite migliaia di borracce di alluminio che permetteranno la riduzione di 60 tonnellate di plastica all’anno, pari al consumo complessivo delle sedi BNL e BNP Paribas in Italia in cui è stata realizzata la distribuzione; installati erogatori di acqua per il refill delle borracce; forniti bicchieri di materiale ecosostenibile per i distributori di caffè e bevande. Importanti risultati anche sul fronte del consumo della carta: negli ultimi 6 anni, si è registrata una riduzione per ogni dipendente BNL pari 20%. Nelle prossime settimane partiranno ulteriori attività finalizzate non solo all’eliminazione della plastica monouso, ma anche nel campo della mobilità sostenibile.

Serena Carpentieri, vicedirettrice nazionale di Legambiente, ha concluso ricordando che «Il marine litter è una grave e complessa emergenza globale. Il problema va assolutamente affrontato su più fronti, coinvolgendo cittadini, governi, imprese. Con questo progetto, che ci vede impegnati insieme a BNL Gruppo BNP Paribas, vogliamo accendere i riflettori sul flusso dei rifiuti provenienti dall’entroterra e che poi arrivano in mare, prevalentemente attraverso i fiumi. Per questo, il primo “anello” del progetto riguarderà iniziative e attività lungo le sponde dei fiumi e il monitoraggio delle microplastiche delle acque fluviali. Azioni che si andranno ad affiancare a quelle di fishing for litter, proprio a partire da Porto Garibaldi, una delle esperienze-pilota che ha dato vita ad un prezioso lavoro di rete territoriale grazie al circolo regionale di Legambiente, ai pescatori, alle istituzioni locali; un’esperienza di grande valore che ha stimolato anche l’iter legislativo del Salvamare».