Dalla Regione: «Primo passo per interventi prioritari»

Dopo 17 anni di attesa inizia a Massa Carrara l’inizio della bonifica dei Sin e Sir

Siglato nuovo accordo di programma da 3 milioni e 58mila euro. Lavori in due anni

[6 Luglio 2016]

Un (nuovo) accordo di programma è stato firmato oggi a Firenze per dare il via alle bonifiche delle aree comprese nei Sin e Sir di Massa Carrara, impegnando in tal senso risorse per 3 milioni e 58mila euro. «Il documento – spiegano dalla Regione – fa iniziare finalmente una prima fase di interventi prioritari di messa in sicurezza e bonifica nelle aree residenziali e una serie di studi e aggiornamenti che permetteranno di porre le basi per le bonifiche seguenti. Un primo passo dunque ma concreto che restituirà alla città e ai suoi abitanti zone interdette da tempo». È il primo, concreto sussulto dopo 17 anni di ignavia.

Negli ultimi scampoli del millennio scorso, con il decreto ministeriale 21/12/1999 veniva infatti individuato il Sito di interesse nazionale di Massa e Carrara (Sin), individuando oltre 35 milioni di metri quadrati – 18.940.000 a mare e 16.650.000 a terra – altamente inquinati, e necessitanti di conseguenti bonifiche. Allora soltanto le aree ex Farmoplant ed ex Dalmine erano state oggetto di interventi di risanamento nei primi anni ’90, e da quel momento in poi all’atto pratico non è cambiato molto. A mutare è stata la perimetrazione e la caratterizzazione giuridica delle aree, che nel 2013 sono in parte divenute Sir (Sito d’interesse regionale) proprio per velocizzare il passaggio all’atto pratico: nel 2007 era stato sottoscritto infatti il primo accordo di programma per il Sin di Massa Carrara, «indirizzato – spiegano dall’Arpat – alla realizzazione degli studi, delle indagini e dei progetti per la bonifica delle aree pubbliche e per la falda idrica. Nel 2011 è stato sottoscritto il nuovo Accordo per il Sin di Massa Carrara, “Per il completamento degli interventi di m.i.s.e. e bonifica delle aree comprese nel Sin di Massa-Carrara”», ma i primi soldi arrivano oggi, con la firma di un nuovo accordo di programma siglato tra Regione Toscana, Ministero dell’ambiente, Ministero dello sviluppo economico, Comuni di Massa e di Carrara, Consorzio Zia (Consorzio Zona Industriale Apuana) e Camera di Commercio di Massa, che va a integrare proprio quello sottoscritto nel 2011 e finora rimasto solo sulla carta. La speranza è che, stavolta, si proceda diversamente.

Sono quattro le linee d’intervento individuate, snocciolano da Firenze: l’aggiornamento della caratterizzazione della falda soggiacente le aree Sin e Sir (320mila euro), la progettazione preliminare dell’intervento di bonifica unitario della falda dell’intera area (250mila euro), il modello idrogeologico che consentirà di identificare gli interventi prioritari all’interno di una cornice unitaria (70mila euro) e infine la bonifica delle aree residenziali (la più onerosa, 2 milioni e 417mila euro), a sua volta suddivisa tra gli interventi di bonifica nell’area Stadio –Tinelli, quelli nell’area “Terrapieno Ex Colonia Torino”e il completamento della caratterizzazione ambientale dell’area Viale da Verrazzano.

«La tappa di oggi darà risultati importanti – è il commento del presidente della Regione, Enrico Rossi –  finalmente si sbloccano 3 milioni sull’area industriale di Massa e Carrara che servono per attuare i primi interventi di bonifica sul Sin e sul Sir. Al tempo stesso, abbiamo parlato con il governo chiedendo che arrivino altri 20 milioni di euro del Fondo europeo per lo sviluppo e la coesione. Con queste risorse, insieme agli interventi dei privati, si potrà bonificare pressoché tutta l’area. Stiamo lavorando perché tutta la zona industriale diventi fruibile dopo che è stata ferma per molto tempo. Sappiamo che finché non c’è bonifica non è possibile intervenire: una condizione che frena lo sviluppo, il lavoro e produce la lievitazione dei prezzi dei terreni che si trovano intorno alle aree interdette. Ci troviamo ad affrontare un puzzle piuttosto complicato ma adesso possiamo dire che entro settembre saranno fatti passi avanti per mettere a disposizione le aree industriali della bonifica di Massa e Carrara a prezzi contenuti».

Un primo, concreto passo dunque (appena inizieranno effettivamente i lavori) quello compiuto oggi, anche se al momento le aree per le quali si prospettano bonifiche a breve termine sono una frazione minima dei 35 milioni di metri quadrati riuniti inizialmente sotto il cappello del Sin, e moltissime rimangono le criticità aperte. In primo luogo quella riguardante l’amianto, che ancora oggi miete vittime nell’area e impera nell’area ex Fibromit (al tempo insediata nell’area proprio per produrre di cemento-amianto) mentre non è cambiata la «strutturale carenza di impianti per lo smaltimento» di tali materiali in tutta l’area toscana.

Permangono inoltre dubbi sulla provenienza delle risorse necessarie per la bonifica, almeno a lungo termine. Secondo il parere espresso 2 anni fa dall’avvocato generale europeo Juliane Kokott la bonifica della zona industriale apuana dovrebbe essere effettuata dalle industrie che hanno provocato quell’inquinamento. Al momento, c’è di certo che «i lavori e le attività previste dall’accordo firmato oggi saranno realizzate dalla Sogesid spa», una società in house del ministero dell’Ambiente, in due anni di tempo (previsti).