La lettera aperta del prof Canesi: «La perdita della biblioteca conferma lo scarso rilievo dato alla Geografia»

Polemica sul trasferimento della biblioteca di Geografia a Pisa

L'Università replica: «Avrà una nuova sede negli Ex Salesiani, in una struttura bella e prestigiosa»

[12 Luglio 2013]

Un periodo non facile per la Geografia, disciplina “sotto attacco” da più fronti, il cui destino è anche legato a quello delle biblioteche che ne ospitano testi, storia e tradizione. E anche per le biblioteche il periodo non è dei migliori: dopo la lunga e ancora non conclusa vicenda legata alla storica biblioteca un tempo ospitata al Palazzo della Sapienza di Pisa, a sollevare un altro caso è il prof. Riccardo Canesi, del Coordinamento toscano degli insegnanti di Geografia e docente di Geografia Economica dell’istituto D. Zaccagna di Carrara.

Oggetto di un’infuocata lettera aperta è la chiusura dell’ex Istituto e della Biblioteca di Geografia dell’Università di Pisa, che verranno spostati in altre strutture della città all’interno della riorganizzazione dei dipartimenti.

«Tra qualche giorno a Pisa e alla sua Università ci sarà un granaio in meno e l’inverno dello spirito potrebbe ulteriormente anticipare», scrive. «Del resto le temperature di questa estate pigra e fresca parrebbero confermarlo. Per motivi legati alla riorganizzazione dei Corsi di Laurea si sta infatti per chiudere la prestigiosa e storica biblioteca dell’Istituto di Geografia di via San Giuseppe che constava di circa sessantamila volumi. La Biblioteca sarà trasferita in via temporanea a Palazzo Boileau, per poi essere definitivamente collocata presso quella del Polo Umanistico in via dei Mille».

«Per la ristrettezza dei locali – prosegue Canesi – da occupare temporaneamente (due stanze!!!) e definitivamente (non si sa su quali spazi) essa è stata smembrata e in parte distrutta: dei circa 60.000 volumi (45.000 dell’ex Istituto di Geografia della Facoltà di Lettere e 15.000 circa dell’ex Istituto di Geografia Umana della Facoltà di Lingue), circa un terzo (costituito per la maggior parte da manuali ad uso didattico, monografie regionali della Toscana, testi di geografia generale, umana ed economica e riviste in corso) sono finiti a Palazzo Boileau, una grossa parte (comprendente le riviste meno consultate, e quindi più rare e ricercate, le monografie regionali sull’Europa e il resto del mondo, il materiale bibliografico ecc.) è finito nell’archivio generale dell’Università (sito a qualche chilometro da Pisa), mentre il resto costituito da testi già presenti [si spera] in altre biblioteche e da tutta la miscellanea [raccolta fin dagli inizi della biblioteca e scampata dai bombardamenti] è stato mandato al macero. Nel contempo anche la parte cartografica, in quanto di proprietà del vecchio (ed ora del nuovo dipartimento) è stata mandata a palazzo Boileau in un’unica piccola stanza, al cui interno non c’è posto neanche per tutte le carte murali e per quelle a grande scala dei paesi extraeuropei, che devono quindi trovare ancora una collocazione (non si sa dove): la stessa cosa accade anche per tutti gli strumenti geografici, la collezione litologica, la collezione fotografica, i globi e l’intera collezione di Atlanti (circa duecento, alcuni dei quali risalenti al XVIII secolo)».

«Le motivazioni di tutto questo sono molteplici – aggiunge – sicuramente la riorganizzazione dei Dipartimenti e dei corsi di studio, come anche le scelte politiche e finanziarie del Ministero in generale ma, in particolare, pesano le scelte locali dell’Ateneo Pisano. Per coloro che hanno assiduamente frequentata da studenti e da studiosi la Biblioteca di via S. Giuseppe, assistere alla sua dissoluzione è un trauma sia per la cancellazione di un luogo fisico che concentrava la sapienza geografica scritta in quasi due secoli di storia, sia per l’esodo in mille rivoli di preziosi volumi».

Solleva quindi uno scenario preoccupante: «Certamente i più prestigiosi non andranno persi ma molti saranno destinati inevitabilmente al macero: i tempi della distruzione dei libri non appartengono a circoscritti momenti storici, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo più insospettabile. La scuola geografica pisana è da circa due secoli tra le più riconosciute e autorevoli in Italia. D’ora in avanti l’ex-Istituto non avrà più una propria sede riconosciuta ed autonoma ma, confluito nel Dipartimento di Civiltà e forme del sapere, non troverà più neppure la contiguità fra gli studi dei geografi in servizio e neppure spazio per gli strumenti e per le carte».

«La perdita della Biblioteca – conclude – seppure casualmente, conferma sempre di più lo scarso rilievo dato alla Geografia nell’ordinamento scolastico di qualsiasi livello nonostante le tante enunciazioni di principio dei nostri politici sulla pianificazione del territorio, sulla globalizzazione, sullo sviluppo sostenibile, sui rapporti Nord-Sud e sulla green economy».

Puntuale la replica del Sistema Bibliotecario di Ateneo: «L’Università di Pisa ha recentemente trasferito a Palazzo Boileau il nucleo della collezione di Geografia maggiormente utilizzato da studenti e docenti e ha trasferito presso l’Archivio generale di ateneo le riviste non più sottoscritte e le monografie di rara e saltuaria consultazione. Questa iniziativa rappresenta il primo passo verso una sistemazione definitiva e di grande dignità per questa prestigiosa biblioteca che per molti anni è stata relegata in un ambiente poco adeguato a una razionale disposizione della collezioni e a una confortevole fruizione da parte degli utenti».

«La Biblioteca di Geografia – si legge – troverà definitivamente spazio nella nuova biblioteca che l’Università di Pisa sta realizzando nel complesso ex Salesiani. La nuova struttura sarà inaugurata nel 2014 e sarà una delle strutture più belle e prestigiose del nostro ateneo. Il primo temporaneo spostamento della Biblioteca di Geografia a Palazzo Boileau, in spazi certamente non ampi ma sicuramente più gradevoli di quelli della precedente sede in via San Giuseppe, è stato l’occasione per una prima fase di revisione delle collezione di Geografia che per molti anni ha vissuto come isolata dal contesto del Sistema bibliotecario dell’Università e dall’evoluzione e aggiornamento grazie al quale le altre biblioteche dell’ateneo partecipano a buon diritto alla vita culturale cittadina e nazionale».

«Scelte rispondenti a una logica locale e circoscritta – concludono gli uffici di ateneo – piuttosto che a una logica di integrazione e di sistema hanno fatti sì che la maggior parte dei testi di geografia non sia catalogato. Questo significa che quei testi così prestigiosi esistono solo per una cerchia ristretta di utenti che frequentano abitualmente quei locali e ne conoscono l’esistenza. I testi della biblioteca di Geografia saranno finalmente catalogati e non solo il nucleo della collezione che sarà ospitato nella nuova biblioteca ma tutto il materiale meno utilizzato ma non per questo meno ricco di testi rari e degni di valorizzazione che è collocato nell’Archivio di ateneo, dalla più rara monografia al più esile estratto della ricca miscellanea custodita in archivio potranno essere finalmente apprezzate e utilizzate».

C.C.