Ogm, l’Italia ha chiesto all’Ue il divieto di coltivazione su tutto il territorio nazionale

Greenpeace: il divieto riguarderebbe così 14 Paesi e 3 Regioni, il 66,2% della terra coltivabile europea

[1 Ottobre 2015]

L’Italia ha finalmente richiesto all’Europa il divieto di coltivare Ogm su tutto il territorio nazionale. A comunicarlo è stato oggi il ministero delle Politiche agricole, che di concerto con quello dell’Ambiente e della Salute ha «inviato alla Commissione europea le richieste di esclusione di tutto il territorio italiano dalla coltivazione di tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo».

Le richieste sono fatte in attuazione della nuova Direttiva europea 2015/412 dell’11 marzo 2015, che consente agli Stati membri di vietare al proprio interno la coltivazione degli Ogm: l’Italia si è mossa sul filo del rasoio, dato che la scadenza prevista dalla direttiva sarebbe questo sabato, un ritardo che non aveva mancato di preoccupare gli ambientalisti italiani.

«Nella battaglia contro gli Ogm il Paese si è dimostrato in prima linea e ha sempre sostenuto la nuova direttiva, per questo non riusciamo a capire a cosa possa essere dovuto questo ritardo. Ci auguriamo pertanto che l’Italia non perda questa importante occasione – aveva sollecitato nei giorni scorsi Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente – Solo così sarà possibile, infatti, proteggere l’agricoltura italiana dalla contaminazione delle coltivazione geneticamente modificate, continuando a garantire l’assoluta sicurezza dei prodotti agricoli di qualità e la tutela della salute dei cittadini». Un primo passo in tal senso, oggi, è stato compiuto.

«Con l’invio odierno alla Commissione europea delle richieste di esclusione di coltivare tutti gli Ogm autorizzati a livello europeo sull’intero territorio nazionale, l’Italia si conferma Paese libero dagli Ogm», commenta Federica Ferrario, responsabile Campagna agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia.

Oltre all’Italia – ricordano gli ambientalisti – fino a oggi nove Paesi (Austria, Croazia, Francia, Grecia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Olanda e Polonia) e una Regione (Vallonia, in Belgio) hanno già formalmente notificato alla Commissione europea l’intenzione di mettere al bando le coltivazioni Ogm. Utilizzando le procedure previste dalla Direttiva 2015/412 approvata nel corso della presidenza italiana dell’Ue lo scorso anno, risulta che stiano arrivando anche le notifiche di Danimarca, Germania, Slovenia, Bulgaria e di altre due Regioni (Scozia e Irlanda del Nord).

A vietare gli Ogm sul proprio territorio sarebbero così 14 Paesi e 3 Regioni, pari al 65 per cento della popolazione dell’Unione europea e al 66,2 per cento della terra coltivabile, e la speranza che altri paesi possano aggiungersi prima della scadenza del 3 ottobre non è ancora sopita.