Trasporti pubblici al rientro a scuola: com’è andata in Toscana

Sono stati oltre 300 gli autobus aggiuntivi, con volontari alle principali fermate e snodi del servizio tpl per evitare assembramenti

[12 Gennaio 2021]

Nonostante una terza ondata della pandemia da Covid-19 che sembra ormai alle porte, la giornata di ieri ha segnato in Toscana il ritorno a una parziale normalità tra i banchi: didattica in presenza per scuola d’infanzia, elementari e medie, comprese le superiori seppur al 50%. La Toscana è l’unica grande regione italiana ad aver compiuto questo passo, e rappresenta dunque un caso di particolare interesse da osservare a partire dalle dinamiche per quanto riguarda la gestione dei trasporti pubblici locali.

«Il servizio – spiega Massimiliano Dindalini, coordinatore Trasporti di Confservizi Cispel Toscana – è stato calibrato al 50% di presenza massima anche a bordo dei mezzi, e per questo sono stati oltre 300 in tutta la Toscana gli autobus aggiuntivi, impiegati anche su corse bis delle linee extraurbane a più alta frequentazione di studenti, così da offrire una dotazione superiore alla domanda. Questo ha consentito alle aziende di distribuire al meglio i ragazzi a bordo, ed evitare casi di sovraffollamento».

In questo modo, il primo giorno di ritorno a scuola «non ha registrato particolari criticità sul fronte dei trasporti pubblici», un risultato dietro al quale però non c’è solo l’incremento dei bus ma un lavoro di squadra molto più ampio.

«È stato un percorso lungo e condiviso tra operatori del settore, Regione, istituti scolastici, prefetti ed enti locali, ma finalmente siamo riusciti a garantire ai nostri studenti delle scuole superiori un rientro in classe in totale sicurezza – dichiara Alberto Banci, presidente di Anav Toscana, l’associazione trasporti di Confindustria – Merito anche del progetto Ti Accompagno, promosso dalla Regione Toscana e che ha visto l’impiego di personale facente parte di associazioni di volontariato alle principali fermate e snodi del servizio tpl per evitare assembramenti ed invitare gli studenti a utilizzare correttamente il servizio».

Archiviato il primo giorno, conclude Dindalini, non vuol dire tuttavia abbassare la guardia: «Le aziende monitorano il servizio costantemente e sono pronte a recepire le segnalazioni che arriveranno da parte dell’utenza tramite i loro canali di contatto».