La Città Metropolitana di Bologna per il raddoppio della linea Porrettana fino a Vergato

Raddoppio della ferrovia Porrettana: la cura del ferro in Appennino

Legambiente Toscana: ora raddoppio fino ad Alto Reno Terme e ripristino collegamento Porretta – Pistoia

[13 Luglio 2022]

Secondo Legambiente Toscana ci sono «Segnali positivi dalla Città Metropolitana per il rilancio dei Comuni dell’Appennino: è arrivata da pochi giorni la notizia dell’uso di fondi PNRR per il raddoppio della ferrovia Bologna – Pistoia “Porrettana”, un asse strategico del collegamento tra città e aree interne. E’ una notizia che mette sul binario giusto l’azione politica a favore dello sviluppo montano».

Legambiente ricorda che «A febbraio ci eravamo già espressi negativamente riguardo la decisione della Regione, contenuta nel PRIT, di raddoppiare la linea solo fino a Sasso Marconi, escludendo così i comuni dell’hinterland montano dall’efficientamento della linea. La decisione di prolungare l’intervento di raddoppio fino a Vergato è un primo importante passo per estendere la cura del ferro alle aree appenniniche: si dimostra che laddove c’è la volontà politica si possono superare vincoli tecnici a favore della transizione ecologica».

Ma il Cigno Verde toscano denuncia che «Resta ancora grave però la situazione sul collegamento Pistoia – Porretta, nonostante il risanamento recente della linea, che da diversi anni è stata sostituita da bus sostitutivi nella tratta Porretta-Pracchia. L’ultimo decennio ha visto smantellare le corse nella linea e spezzato completamente il collegamento diretto Bologna – Pistoia. Investire su questa linea e sul collegamento con il capoluogo emiliano sarebbe una soluzione win-win per il territorio delle aree interne, con un notevole potenziale turistico durante la stagione estiva e un flusso importante di pendolari in entrambe le direzioni. Sottolineiamo come la linea ferroviaria assuma un ruolo strategico per tutta la provincia pistoiese (e per la Montagna pistoiese in particolare) come incentivo a un ripopolamento della zona e un rilancio delle aree interne. Chiediamo dunque che la politica persegua l’obiettivo del raddoppio fino ad avvenuta esecuzione dell’intervento, favorendo così un appianamento delle diseguaglianze territoriali».

Nel PUMS (Piano Urbano Mobilità Sostenibile) della Città Metropolitana di Bologna è previsto per il 2030 il completamento del SFM (Servizio Ferroviario Metropolitano), che include una previsione di treni ogni 15 minuti sulle linee metropolitane negli orari di punta, risultato che si potrà ottenere solo con il raddoppio delle linee. Per Legambiente «Il PNRR può essere il volano che consentirà di recuperare i ritardi sugli obiettivi al 2030: è infatti necessario il finanziamento di studi di fattibilità e progetti per completare il raddoppio della ferrovia fino alla fermata di Alto Reno Terme, per la risoluzione di nodi cruciali come quello della galleria di Riola. Investire su questa tratta è anche un modo di risolvere i notevoli disagi subiti dai pendolari della zona, oltre ad allontanare il discorso pubblico da progetti anacronistici proposti da alcune forze politiche, come la bretella Reno-Setta, e dagli investimenti sul trasporto su gomma in generale che allontanano la città metropolitana e la regione dai sempre più urgenti obiettivi climatici».

Intanto, Legambiente Emilia-Romagna ha lanciato su change.org la petizione “Potenziare e garantire l’efficienza della linea ferroviaria Bologna-Pistoia Porrettana” che ha già raccolto oltre 1.500 firme