Parcheggi intelligenti per le smart city

Una transizione per consentire ai cittadini di costruire un approccio alla mobilità più integrato

[12 Ottobre 2015]

Anche le aziende locali che gestiscono i parcheggi possano (e devono) diventare uno dei motori operativi della città intelligente di oggi e di domani: è attorno a quest’assunto che oggi, nella sala convegni di Pisamo, l’azienda pisana dei parcheggi, si è fatto il punto sulle politiche di settore con Regione Toscana, Anci Toscana, Aipark e Epa, le associazioni di categoria per Italia e Europa.

«La sosta – ha dichiarato il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alredo De Girolamo, intervenuto a Pisa – è un punto centrale di una smart city, perché una città intelligente informa le persone sui punti di sosta disponibili in tempo reale, consente alle persone di costruire il miglior percorso di accessibilità con bus, tram, bici o motorini, aree pedonali, car sharing, taxi.  Consente magari di pagare una volta sola tutta la filiera di accesso. Per fare questo occorre una “intelligenza” che disegna un servizio integrato e lo fa funzionare, una “intelligenza” che deve essere collocata dentro una società, un’impresa, che ha questo scopo, questa missione e non certo dentro la pubblica amministrazione. Servono quindi scelte concrete, investimenti in tecnologie (per esempio per la georeferenziazione di tutti i punti sosta stradali e la possibilità quindi di informare sulle disponibilità), ma anche capacità di regia e di integrazione. Serve una utility destinata a questo settore».

Un settore che – sottolineano da Cispel – in Toscana conta sul lavoro di sette aziende dedicate (Pisamo di Pisa, Atam di Arezzo, Firenze Parcheggi, Sistema di Grosseto, Siena Parcheggi, Essegiemme Prato, oltre a Sas, che a Firenze gestisce i parcheggi in superficie) che gestiscono quasi 90.000 posti auto oltre che 100.000 permessi di sosta per residenti e altre categorie e 600 posti bus a pagamento, con un fatturato di circa 40 milioni di euro, un utile complessivo nell’ultimo bilancio di oltre 750.000 euro e che conta sul lavoro di circa 350 addetti.

Nel corso del convegno, De Girolamo ha spiegato come ormai in Italia sia stata superata l’idea della “sosta gratis per tutti”, definendo politiche adeguate di “pricing” per la sosta a pagamento e per il controllo della sosta abusiva, decisioni difficili per il governo locale in termini di consenso ma inevitabili e positive sul lungo periodo. Transizione che « oggi in Toscana come in altre parti d’Italia può dirsi completata, almeno nelle aree urbane. Città più piccole, con problemi di accessibilità e di sosta meno importanti, stanno anch’esse affrontando il tema», per una sfida comune: «Trasformare aziende che hanno sempre vissuto in un settore piccolo e un po’ marginale, in aziende – chiosa De Girolamo – che occupano il cuore delle politiche per le smart city del futuro».