Nel Regno Unito aerei e camion a emissioni zero entro il 2040. Gli ambientalisti: una favola di Boris Johnson

Il piano del governo piace agli automobilisti, ma per gli ambientalisti i ministri sono dipendenti dall’asfalto

[14 Luglio 2021]

Presentando il suo piano per ridurre virtualmente a zero le emissioni dei trasporti entro il 2050, il governo conservatore del Regno Unito ha assicurato che i sudditi britannici potranno continuare tranquillamente a volare perché entro il 2040 le nuove tecnologie permetteranno agli aerei di essere zero-carbon.

Una convinzione politica che è stata ridicolizzata dagli ambientalisti, secondo i quali il governo di Boris Johnson ripone troppa fiducia nell’innovazione, mentre se il Regno Unito vuole davvero raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi climatici deve limitare da subito gli spostamenti in aereo.

La proposta per l’aviazione è contenuta nella più ampia ” “Transport Decarbonisation Strategy”  del governo, che fa parte del piano generale per far diventare net zero entro il 2050 l’intera economia britannica. Ma quando  a novembre Johnson ospiterà a Glasgow il vertice Onu  sul clima, per dimostrare agli altri Paesi che sta facendo sul serio avrà bisogno di presentare politiche climatiche già approvate.

Il transport plan  prevede anche che tutti i nuovi camion saranno a zero-carbon entro il 2040 perché funzioneranno a batterie o idrogeno. Secondo uno studio recente, i camion rappresentano il 2% dei veicoli dell’Ue, ma anche il 22% delle emissioni del trasporto stradale.

Il piano britannico afferma anche le auto a benzina e diesel diventeranno più efficienti entro questo decennio e che le case automobilistiche dovranno rispettare gli obiettivi di vendita per i veicoli elettrici. Inoltre, le auto elettriche avranno ricariche smart che interagiranno con la rete elettrica, consentendo di ricaricarle quando c’è molta energia rinnovabile a basso costo.

Gli ambientalisti evidenziano che, anche se la strategia e sotto certi aspetti ambiziosa, non è nel complesso credibile. E denunciano che il governo conservatore in realtà così vuole continuare a permettere attività inquinanti come costruire strade e la High Speed 2 (HS2) che aggiungono emissioni derivanti dalla produzione di asfalto e cemento, consentire che i costi per guidare le auto diminuiscano mentre aumenta i costi dei biglietti ferroviari, consente la costruzione di nuovi quartieri che dipenderanno dalle auto, incoraggia il boom dei grandi SUV.

Per diverse associazioni ambientaliste, la strategia del governo non ridurrà le emissioni abbastanza velocemente, soprattutto se si pensa alle devastanti ondate di caldo che hanno colpito anche il Regno Unito e che sono il segnale che i temuti cambiamenti climatici pericolosi siano già in atto.

Come sottolinea oggi BBC News, «I trasporti sono la principale fonte di emissioni del Regno Unito e il Dipartimento dei trasporti è stato criticato per aver fatto troppo poco per ridurre le emissioni di CO2. Questo è in parte dovuto al fatto che così tante questioni relative ai trasporti comportano scelte politiche difficili, con i ministri che temono una resistenza da parte dell’opinione pubblica».

Il segretario ai trasporti Grant Shapps, un ex pilota di aerei ha detto che «La decarbonizzazione non riguarda l’impedire alle persone di fare cose, si tratta di fare le stesse cose in modo diverso. Il piano prevede l’utilizzo di carburante sostenibile per gli aerei e più auto a emissioni zero».

Il governo ha anche discusso anche del progetto Commute Zero”, una proposta rivolta ai datori di lavoro che potrebbe incoraggiarelo sharing e il lavoro da casa. Inoltre, l’intera flotta di 40.000 auto e furgoni del governo centrale dovrebbe essere a emissioni zero entro il 2027.

Edmund King, presidente dell’Automobile Association appoggia la strategia del governo e assicura che chi guida auto e camion si preoccupa della decarbonizzazione: « Si stima che già entro il 2027 le auto elettriche supereranno le vendite delle nuove auto a benzina e diesel».

Ma gli ambientalisti dicono che il governo ha semplicemente scaricato sulla strada problemi difficili da risolvere e alcuni esperti di aviazione non sono per niente convinti che gli aerei a lungo raggio possano essere ripuliti entro il 2050.

Il Climate Change Committee, un organo indipendente consultivo del governo, aveva già avvertito che la crescita dell’aviazione deve essere ridotta perché le emissioni devono essere ridotte prima del 2040/2050, non dopo.

Secondo Greg Archer, di Transport & Environment, «Il governo deve concordare con l’opinione pubblica che, per evitare pericolosi cambiamenti climatici, dovranno esserci meno auto, meno guida e molti meno voli».

Per Chris Todd di Transport Action Network, « “Mentre i record di caldo vengono battuti in tutto il mondo, è sempre più ovvio che abbiamo bisogno di coerenza, di passi concreti, non di azioni contraddittorie. Eppure, dopo decenni di esitazioni e ritardi nel taglio delle emissionidei trasporti, il Dipartimento dei trasporti non è in grado di affrontare i fatti né di fare scelte difficili. Anche se, come previsto, il piano incoraggia un più rapido allontanamento dai veicoli a benzina e diesel, l raggiungimento degli obiettivi per il carbonio richiede anche di rendere la guida meno attraente. Costruire strade sempre più grandi per auto sempre più grandi, anche se elettriche, ha ancora un costo maggiore di carbonio per costruirle e per fabbricarle. Con un taglio del 78% delle emissioni entro il 2035 scritto di recente nella legge, è giunto il momento che i ministri mettano in pensione il programma per le strade».

Una scelta difficile è come aumentare le tasse quando il parco auto passa all’elettricità.

BBC News fa notare che «Non è ancora chiaro come il Tesoro riempirà il buco incombente nelle sue casse quando perderà più di 30 miliardi di sterline all’anno attualmente riscossi attraverso le tasse sul carburante sulle auto convenzionali».

Si parla di una tassa a seconda della guida, ma una portavoce  del Tesoro ha dichiarato a BBC News che «Al momento non abbiamo intenzione di introdurre il pedaggio stradale.

Mentre passiamo all’automobilismo decarbonizzato, il governo dovrà garantire che le entrate derivanti dalle tasse automobilistiche siano al passo con il cambiamento per finanziare continuamente servizi pubblici e infrastrutture. Non ci sono piani per una tassa sui frequent flyer. Continueremo a lavorare con il governo e con l’industria, attraverso il Jet Zero Council e altri forum, per garantire che l’attuazione del Jet Zero (zero emissioni dall’aviazione) resti sulla buona strada. I piani del governo si baseranno sul significativo aumento del numero di persone in bicicletta durante la pandemia. La strategia definirà una visione completa e a lungo termine per aumentare gli spostamenti attivi e per incorporare i benefici del camminare e del ciclismo».

Todd ribatte che «Più di un decimo del carbonio del Regno Unito è emesso dallo Strategic Road Network dell’Inghilterra. Per essere credibile dal punto di vista climatico, il governo ha bisogno di una strategia di investimento stradale che tagli le emissioni entro il 2030, senza aggiungerne. Una strategia per migliaia di chilometri di piste ciclabili, busways e autovelox, non 50 progetti per grandi strade. L’evidenza della necessità di resettare le strade non potrebbe essere più forte. Ma per colpa della dipendenza dall’asfalto dei ministri, solo una marea crescente di procedimenti legali sembra in grado di far loro affrontare la realtà».

Kerry McCarthy, ministra ombra del Partito Laburista, stronca le proposte dei conservatori: «Questo piano è arrivato dopo molto tempo, ma ne è valsa a malapena l’attesa. Quando si tratta di prendere le decisioni difficili necessarie, il governo è ancora in fase di stallo». E, citando l’aumento delle tariffe ferroviarie e il taglio delle sovvenzioni per le auto plug-in. Ha concluso: «In un momento in cui dovremmo mostrare una leadership globale e portare avanti questa agenda, è chiaro che i ministri hanno ancora molta strada da fare».