Messico: al via la costruzione dei vagoni per il Treno Maya

Va avanti la realizzazione del gigantesco progetto ferroviario contestato da ambientalisti e comunità locali

[10 Giugno 2021]

Il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador (AMLO) ha presenziato alla firma del contratto per l’acquisizione e la costruzione di vagoni per il  contestato treno Maya che collegherà gli Stati dello Yucatan e ha sottolineato che «Questo è un atto molto importante, trascendente perché stiamo già per ottenere i treni. Sono di tre tipi: un treno merci, per i passeggeri della regione e un treno dedicato al turismo».

AMLO, fresco reduce da una vittoria elettorale che ha confermato la sua solida maggioranza in Parlamento e che ha portato la sinistra messicana a conquistare per la prima volta importanti Stati, ha sottolineato che «La costruzione dei vagoni a Ciudad Sahagún, Hidalgo, genererà migliaia di posti di lavoro».

A vincere la gara per la costruzione dei vagioni del Treno Maya sono state le multinazionali Alstom e Bombardier Transportation México, e López Obrador  ha detto che questo garantirà che «I treni saranno di qualità, moderni e pronti nei tempi e nei budget previsti. E’ una vera sfida perché dobbiamo avere i treni entro il 2023 perché il treno Maya deve iniziare ad essere operativo alla fine del 2023».

Il direttore generale di Alstom Mexico e rappresentante legale di Bombardier Transportation Mexico, Maite Ramos Gómez, ha evidenziato che «I treni hanno un design unico e soddisfano i più elevati standard di sicurezza e qualità. Opereranno con sistemi RTMS e raggiungeranno velocità comprese tra 160 e 200 chilometri orari. Oggi il consorzio che rappresento ha il supporto e l’esperienza delle più grandi aziende produttrici di treni al mondo. La nostra presenza in Messico dal 1952, cioè da quasi 70 anni, ha reso la forza lavoro messicana una delle più riconosciute in termini di qualità e sicurezza al mondo. (…) Grazie mille per la sua fiducia, signor Presidente, non faremo una brutta figura».

Una delle persone più invise a chi si oppone al Treno Maya, il direttore generale del Fondo Nacional de Fomento al Turismo (Fonatur), Rogelio Jiménez Pons, ha ribadito nuovamente, rispondendo ad ambientalisti e comunità locali, che «L’impatto ambientale del Treno Maya è praticamente nullo, poiché il treno passerà dove passava la vecchia ferrovia o dove ci sono diritti di passaggio delle strade. C’è una mobilitazione di tutte le sfere di governo affinché il progetto sia il più completo possibile, al fine di proteggere l’ambiente e il patrimonio storico e archeologico della regione sud-orientale.

Il contratto vale 36.000 milioni di pesos (1 miliardo e 831 milioni di dollari) e i primi 42 vagoni saranno costruiti in una fabbrica di Ciudad Sahagún, nello Stato di Hidalgo, Rogelio Jiménez Pons, direttore di Fonatur, che coordina la costruzione del Treno Maya, ha sottolineato che le due multinazionali che costruiranno i primi vagoni e treni «Hanno un grado di integrazione del 72%, cioè saranno fabbricati con materiali realizzati in Messico». Gómez, ha aggiunto che «Negli stati di Hidalgo, México, Ciudad de México, Jalisco, Veracruz, Puebla e Chihuahua. verranno creati 4.000 posti di lavoro diretti e 7.500 posti di lavoro indiretti».

Promesse e posti di lavoro che non impressionano i gruppi ambientalisti che dicono che il mega-progetto del Treno Maya potrebbe causare danni ambientali e espropriazione di terreni comunitari nella penisola dello Yucatan e che il vero obiettivo del treno è quello di incrementare il turismo in mano a poche imprese e portare ancora più gente sulle spiagge spiagge di Cancun e nei Caraibi messicani. IL governo ribatte che consentire ai turisti di entrare nel territorio messicano in modo più facile, accessibile e sostenibile  potrebbe consentire di condividere parte del reddito economico prodotto dal turismo anche con Stati poverissimi come il Chiapas, dove fra l’altro la resistenza – anche zapatista – contro il Treno Maya è più forte. .

Ma AMLO si fa forte anche del risultato elettorale nel Campeche, l’unico dei 3 Stati dello Yucatan interessato dal rinnovo del governatore nelle elezioni di mezzo termine, tenutesi domenica scorsa, e dove ha vinto per la prima volta la coalizione di sinistra dominata dal suo Partito: Morena.