Incidenti stradali: trasformare Firenze in una città sostenibile e sicura? Si può fare

Le proposte del circolo Legambiente Firenze

[16 Novembre 2020]

Il previsto flashmob che doveva tenersi a Firenze nei luoghi simbolo del rischio incidentalità è stato annullato in rispetto all’ordinanza 13/11/20 del Ministero della Salute che istituisce la Zona Rossa in Toscana, ma in occasione della Giornata mondiale della memoria per le vittime di incidenti stradali, Il circolo Legambiente Firenze ricorda che «I soldi investiti in sicurezza, sono ben spes»  e chiede al Comune di Firenze di  «Aumentare progressivamente il numero delle “zone 30” e di attuare l’annunciata sperimentazione delle “Superillas” (aree pedonali di isolato) sul modello Barcellona, almeno una per ogni quartiere».
Ilò Cigno Verde fiorentino chiede anche di istituire, come annunciato, «Attorno ad ogni scuola, la prevista “pedonalizzazione temporanea” con divieto di circolazione e sosta almeno negli orari di ingresso e uscita, e di implementare il Piedibus per le scuole primarie» e ritiene utile «L’istituzione delle Corsie Ciclabili laddove mancano piste ciclabili in sede protetta,e chiediamo di continuare a realizzarne di nuove secondo il piano comunale. Al contempo è necessario procedere con decisione nella realizzazione del progetto “Bicipolitana” con piste ciclabili in sede protetta».

Gli ambientalisti sono comvinti che Firenze, sul modello di Parigi, deve «riuscire a dimezzare lo spazio pubblico destinato oggi esclusivamente alle auto in sosta o alla careggiate degli autoveicoli» e che si debba «insistere sul potenziamento della rete di trasporto pubblico, con particolare riferimento alla rete tramviaria, e che l’annunciato progetto “Scudo Verde” possa comportare vantaggi non solo in termini di qualità dell’aria, ma anche sul traffico e sulla sicurezza della nostra area urbana.
In particolare, per Legambiente Firenze «Occorre iniziare ad attuare con coraggio questa rivoluzione del traffico a partire dalle aree più colpite da incidenti stradali, tra cui ricordiamo: le aree intorno ai viali di circonvallazione (SS67), in particolare Porta al Pratopiazza della Libertà e il tratto di Viale Lavagnini compreso tra Via Poliziano e Via Leone X. Novoli e in particolare l’incrocio tra via Baracca e via del Barco, l’incrocio tra via Baracca e via Paganini, gli incroci tra viale Guidoni e via Barsanti e tra viale Guidoni e via Valdera. Gli incroci tra viale Pieraccini e via Cosimo il Vecchio, tra viale Nenni e via del Caravaggio. Il tratto di Via Maragliano compreso tra Via Vincenzo Bellini e Via Felice Fontana. Piazza Paolo Uccello e Piazza Taddeo Gaddi. La zona circostante il tratto di strada di Via Arnolfo compreso tra Via Del Ghirlandaio e Via Giovanni Amendola. Le aree di Via Pistoiese, viale Nenni, viale Etruria.  In queste aree in particolare risulterebbe utile un aumento dei controlli sulle infrazioni stradali, anche con l’adozione di autovelox fissi (consentiti dall’ultima modifica al CdS anche nelle strade urbane di quartiere)».

Legambiente conclude: «A Firenze il 42% degli incidenti è avvenuto in corrispondenza di un incrocio, una rotatoria o un’intersezione, mentre il 50% su rettilineo, il restante 8% in curva o in galleria.
Dato che la letteratura scientifica riconosce la velocità di marcia come il fattore più significativo nel determinare il rischio di impatto e il tasso di sopravvivenza delle vittime, e dato che a Firenze la metà dei sinistri avviene nelle vie rettilinee, per abbattere drasticamente il rischio e la violenza degli incidenti bisognerebbe iniziare col dotare i rettilinei degliappositi elementi architettonici per il traffic calming – quali ad esempio chicane, strozzature, dossi e attraversamenti pedonali rialzati».