Consiglio Comunale di Lucca del 6 dicembre 2022 e mobilità sostenibile

Riceviamo e pubblichiamo

[9 Dicembre 2022]

Si assiste ormai da decenni al tentativo di realizzare infrastrutture stradali di elevato impatto. L’ultima discussione in Consiglio risente della distanza temporale delle proposte che si sono sviluppate, della rarefazione degli incontri che si sono succeduti e mostra una comunità smarrita, senza una chiara visione del futuro. Varie parti sociali mostrano infatti posizioni di attesa, autoreferenti o fideistiche, in un quadro pianificatorio fuori contesto o assente (il Piano Territoriale di Coordinamento di Lucca è del 2000 e il Programma di miglioramento della mobilità automobilistica della Piana di Lucca, abbozzato nel 2007, non ha mai visto la fase pubblica e l’approvazione in Consiglio Provinciale).

Non stupiscono quindi le difficoltà del progetto “Assi Viari”. Il secondo stralcio, relativo all’Asse Ovest-Est, è ormai su un binario morto e a breve verrà totalmente definanziato, avendo per altro subito già dal 2018 il quasi totale dirottamento delle proprie risorse su altre infrastrutture in Toscana. Le Amministrazioni si troveranno a discutere con il concessionario in merito all’utilizzo in senso tangenziale dell’autostrada, su cui pesa l’intesa poco partecipata del cosiddetto “Patto del Cacciucco”[1], siglata dai soli Comuni di Livorno, Lucca, Pisa e Firenze, che prevede fra l’altro lo spostamento sull’A11 di una parte non definita di mezzi pesanti che attualmente transitano sulla strada regionale Fi-Pi-Li.

Come recuperare la coesione civile e individuare la giusta direzione per modernizzare le nostre infrastrutture? La partecipazione, se correttamente utilizzata, è uno strumento che permette scelte condivise e coerenti con gli indirizzi generali che l’Europa richiede. Questa finanzia infatti progetti di mobilità sostenibili che abbiano impatto sull’economia dei territori su cui insistono.

Nell’area Vasta della Costa (il territorio compreso nelle province di Lucca, Livorno e Pisa), si svolge la mobilità di circa un terzo dei cittadini toscani e il transito di merci dirette a poli industriali. Studi esistenti dimostrano che il potenziamento del trasporto pubblico in senso metro-ferro-tranviario, già coerente con gli atti di programmazione regionale, permetterebbe di spostare il 20% del traffico stradale su ferro, come risulta dallo studio della Divisione Infrastruttura FS del 2001, con tangibili benefici ambientali e sulla sicurezza oltre che economici.

Vedremo se lo spiraglio aperto dall’ordine del giorno approvato in Consiglio determinerà vera partecipazione o sarà altro. È necessario un tavolo permanente, per uscire da una logica di campanile, e avviare un confronto aperto a tutte le parti interessate, senza preclusioni preconcette, per valutare su base paritaria le priorità percorribili.  Ci auguriamo che il Comune per primo accolga questo nostro appello. Chi è che frena il futuro?

di Legambiente Città di Lucca

[1]cfr. Delibera Consiglio Comune di Lucca n. 95 del 26/04/2022