L’eolico in Sicilia s’ha da fare: il Tar boccia la moratoria della Giunta

Anev: «Rammarica l’accanimento di alcuni esponenti delle amministrazioni regionali, come Crocetta»

[4 Settembre 2014]

Il TAR della Regione Sicilia ha bocciato in via definitiva la moratoria dell’eolico posta in essere dalla Giunta regionale siciliana con una serie di provvedimenti approvati nel 2013 e già sospesi nel gennaio 2014, finalizzati a bloccare le autorizzazioni con la sospensione del calendario delle Conferenze dei Servizi.

L’accoglimento da parte del TAR (sentenza N°1803/2013) del ricorso avanzato da un’azienda per l’installazione di tre parchi eolici, annulla quindi definitivamente la delibera della Giunta che sospendeva le Conferenze dei servizi, nonché i decreti firmati nel 2013 dall’ex assessore all’Energia Nicolò Marino. La Regione Sicilia ha ostacolato per lungo tempo la realizzazione di impianti sul suo territorio con una serie di provvedimenti contradditori, che hanno posto non pochi problemi alle aziende per portare a termine i propri progetti e investimenti.

L’ANEV ha in più occasioni denunciato pubblicamente l’illegittimità delle norme emanate dalla Regione Sicilia, come per altre regioni, vedendo confermate ogni volta le proprie previsioni. Ciò sia d’esempio a regioni come il Molise, che ha recentemente presentato una proposta di legge dal titolo “Misure urgenti per la gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise”, che sembrano anch’esse palesemente illegittime pretendendo di stabilire i criteri per l’individuazione delle aree di nuovi impianti per la produzione di energie rinnovabili demandando al Consiglio regionale l’adozione di un Piano energetico per la puntuale individuazione dei siti, in totale contrasto con le Linee Guida nazionali.

L’Associazione segnala che oltre a dover rispondere per aver legiferato in maniera contraria a quanto prescritto dalle norme nazionali e sovranazionali in materia di riduzione della CO2 e della produzione da fonti rinnovabili, le Regioni potrebbero incorrere in provvedimenti per ripagare i danni economici causati alle aziende con l’emanazione di tali norme illegittime e contraddittorie.

Rammarica inoltre l’accanimento di alcuni esponenti delle amministrazioni regionali, come il Presidente della Regione Sicilia Crocetta, che ha già dichiarato che non arresterà la sua battaglia contro l’eolico annunciando la prossima emanazione da parte dell’assessore all’Energia del nuovo piano per la tutela del territorio e del paesaggio, che “impedirà ulteriori, indiscriminate installazioni eoliche” e “arresterà l’invasione barbarica del territorio”, mostrando totale indifferenza rispetto alla sentenza dei giudici del TAR.

L’ANEV ribadisce ancora e con forza la necessità che le istituzioni garantiscano un quadro normativo certo e trasparente, che consenta all’industria eolica in Italia di poter svolgere la propria attività, creando sviluppo e posti di lavoro, e che si attengano alla norme per osservare i vincoli cui l’Italia ha volontariamente aderito in materia di riduzione delle emissioni di CO2.

di ANEV