Legge di Stabilità, nuovo assalto per la vendita delle spiagge. I Verdi: «Atto indecente»

Bonelli: «Lo prevede un emendamento presentato da Forza Italia»

[12 Novembre 2015]

I tentativi di mettere in vendita le spiagge italiane sono ormai un grande classico della politica nostrana, e anche la legge di Stabilità non si sottrae alla tradizione. Per il testo predisposto dal governo, ora sotto esame parlamentare, i senatori Gasparri e Ceroni di Forza Italia hanno elaborato «un emendamento, ben scritto, che consente la vendita delle spiagge». A denunciarlo è il co-portavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, che precisa: «L’emendamento prevede la sdemanializzazione delle spiagge e di tutte le attività balneari che vi insistono, attraverso la modifica dell’art. 35 del codice della navigazione con la conseguente applicazione delle procedure di cartolarizzazione e vendita dei beni pubblici attraverso le procedure previste dall’art. 3 della legge 351/2001 art.3 e 3 bis».

«Solo l’idea di vendere le spiagge è un delitto contro gli italiani e le generazioni future che verrebbero derubate di un bene comune che  appartiene a tutti – continua Bonelli . In Italia le spiagge sono tra le più cementificate d’Europa, secondo i dati Unep dell’Onu sono compromesse il 60% delle coste. Ora si vorrebbe vendere il demanio marittimo a chi le ha cementificate.

È uno scandalo e lo è ancor di più se si pensa che i gestori privati delle spiagge pagano un canone di concessione demaniale irrisorio di 1 euro e  20 centesimi a metro quadro. Significa che uno stabilimento di 10 mila metri quadri paga un canone di poco più di 1000 euro al mese  mentre incassa milioni di euro e che sempre con questa legge di Stabilità vorrebbero condonare i canoni di concessione non pagati allo Stato».

La vendita delle spiagge, conclude il leader dei Verdi, è «un atto indecente che non può essere consentito per difenderle da questa continua privatizzazione e cementificazione, come auspichiamo che sia fermato l’emendamento che aumenta la durata delle concessioni sulle spiagge a 50 anni come proposto anni fa dall’ex ministro Tremonti». Nell’uno o nell’altro verso, il destino della spiagge torna nelle mani dei parlamentari: entro fine anno sapremo, ancora una volta, come andrà a finire.