World Environment Day: in Cina ritornano le biciclette, contro l’inquinamento atmosferico

I progressi ambientali nel Paese che non vuole più essere il più grande inquinatore del mondo

[5 Giugno 2019]

Oggi si celebra il World Environment Day  è il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha sottolineato il legame tra il peggioramento dei livelli di inquinamento atmosferico e la crisi climatica: «Oltre a fare 7 milioni di vittime ogni anno e a danneggiare lo sviluppo dei bambini, molti inquinanti atmosferici causano il riscaldamento globale, una minaccia esistenziale».

Guerres, dopo aver nuovamente ricordato il suo recente viaggio nel sud del Pacifico, dove ha toccato con mano i gravi impatti che subiscono i piccoli Stati insulari a causa del peggioramento dell’emergenza climatica globale., Guterres ha evidenziato che «L’ambiente sta affrontando pericoli senza precedenti, causati dall’attività antropica. L’azione per combattere il cambiamento climatico è la battaglia delle nostre vite, che dobbiamo vincere, tassando l’inquinamento, mettendo fine ai sussidi per i combustibili fossili e fermando la  costruzione di nuove centrali a carbone»

La Giornata mondiale dell’ambiente 2019 viene celebrata in oltre 100 Paesi per incoraggiare la consapevolezza e l’azione internazionale per la protezione dell’ambiente. Il tema del 2019 è l’inquinamento atmosferico, e l’Onu «invita i governi, l’industria, le comunità e le persone a intraprendere azioni per esplorare le energie rinnovabili e le tecnologie verdi e migliorare la qualità dell’aria nelle città e nelle regioni di tutto il mondo».

Quest’anno il Paese ospitante del World Environment Day e il maggior inquinatore del pianeta: la Cina che organizza la manifestazione ufficiale a Hangzhu, alla presenza di alti dirigenti del governo cinese e di Joyce Msuya, direttore esecutivo ad interim dell’United Nations environment programme, (Unep).

In numerose città cinesi le auto hanno rimpiazzato le biciclette “maoiste” come principale mezzo di trasporto, ma con l’inquinamento dell’aria che sta avvelenando le megalopoli della Repubblica popolare le biciclette stanno tornando, grazie anche alle nuove tecnologie digitali.

La Cima era considerata il “regno delle biciclette”, ma 40 anni di “crescite e arricchitevi”  e di urbanizzazione sfranata hanno messo sul trono le auto, con un netto peggioramento della qualità dell’aria.

A Hangzhu, una città della Cina orientale che Marco Polo descrisse come «La città più bella e più splendida del mondo» è oggi soffocata da un inquinamento atmosferico devastante, molto superiore ai livelli massimi fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Per migliorare la salute pubblica e l’ambiente le autorità di Hangzhou puntano sulla bicicletta e altre città cinesi stanno seguendo il suo esempio.

Negli ultimi 10 anni, la municipalità di Hangzhu hanno migliorato infrastrutture ciclabili come le ciclovie e la segnaletica dedicata ai ciclisti, e messo a disposizione dei cittadini circa 86.000 bic i pubbliche. Inoltre, una carta elettronica permette agli utilizzatori di accedere facilmente a tutti i mezzi di trasporto pubblici: dalle bici ai traghetti, passando per i bus.

Tao Xuejun, direttore generale del Servizio pubblico delle biciclette di Hangzhu, spiega che «In totale, abbiamo avuto 760 milioni di spostamenti, cioè circa la metà della popolazione della Cina. Fino a oggi, più di 400 città in Cina hanno adottato il nostro progetto. Il nostro sogno è quello di promuovere il nostro modello in Cina e in tutto il mondo. Grazie a queste iniziative, il ciclismo è diventato una scelta popolare, sia per i cittadini locali che per i turisti. Gli sforzi dell’impresa pubblica sono stati ricompensati con un riconoscimento internazionale, in particolare attraverso l’Ashden International Awards per la mobilità sostenibile nel 2017».

Oltre ad essere la città dalla quale è partita la riscossa delle biciclette in Cina, Hangzhu ha anche attuato un metodo innovatore per incoraggiare modelli di vita più sostenibili: una app che aiuta a fermare la desertificazione e a ridurre l’inquinamento atmosferico e a piantare milioni di alberi. Si tratta di “Ant Forest”, un progetto basato a Hangzhu spomsorizzato dal gigante ciese Alipay, che incita gli utilizzatori a prendere piccole decisioni ecologiche durante la vita di ogni giorno, come andare in bici al lavoro invece che in auto, o riciclare i vestiti.

Annie Hao, di Ant Financial, la casa madre di Alipay, spiega: «Ogni volta che intraprendo delle attività di riduzione del carbonio, sono ricompensata con dei punti di energia verde. Quando ho accumulato abbastanza punti virtuali, viene piantato un albero vero. Grazie alle azioni di 300 milioni di utilizzatori dell’app, sono stati piantati 13 milioni di alberi».

La capitale cinese Pechino è conosciuta come una delle città del mondo con i più alti livelli di inquinamento atmosferico e negli ultimi 20 anni si è meritata ampiamente questa cattiva fama aytribuibile a una serie di fattori, tra i quali il carbone, la crescita del trasporto motorizzato – in particolare dei camion che trasportano merci –  l’industria pesante e le polveri sottili PM2,5 sollevate dai cantieri edili e emesse dal traffico stradale. Nonostante i recenti miglioramenti, attualmente il livello di particolato nell’atmosfera di Pechino è 7,3 volte superiore ai limiti di sicurezza dell’Oms.

Ma dopo che la cappa venefica di smog ha avvolto Pechino per intere settimane il governo centrale e locale sono corsi ai ripari e, grazie a nuovi strumenti giuridici e tecnologici, sono riusciti a ridurre di un terzo le concentrazioni di particolato fine, superando gli obiettivi fissati dal Consiglio di Stato, il governo cinese.

Dechen Tsering, direttrice dell’ufficio Unep Asia-Pacifico, conclude: «In poco tempo, Pechino ha realizzato dei miglioramenti della qualità dell’aria impressionanti. E’ un buon esempio che dimostra come una grande città di un Paese in via di sviluppo possa riequilibrare la protezione dell’ambiente e la crescita economica».