In Veneto l’Anas dice basta ai diserbanti e ritardanti nocivi

Stop al glifosato lungo la Statale 14 Triestina e le altre strade Anas nella provincia di Venezia

[14 Giugno 2016]

Legambiente Veneto la annuncia come «Una prima Importante Vittoria!» e spiega che in Veneto sulle statali 13,14,51, 309,516,516dir, 14var, 14var b-nsa, 383 non si useranno più diserbanti chimici grazie ad una nostra azione di pressione e soprattutto grazie all’interessamento diretto di Arpav e Anas.
Ora è il momento di allargare questo precedente a tutte le strade del Veneto e d’Italia. Stop al Glifosate, prodotto interferente endocrino e possibile cancerogeno»

L’’Anas ha infatti detto basta all’utilizzo dei diserbanti lungo i cigli della Statale 14 Triestina e delle altre strade di sua competenza nella provincia di Venezia e il circolo “Pascutto-Geretto” di Legambiente Veneto Orientale, plaude alla decisione e chiede che anche i Comuni facciano la stessa cosa.

A maggio il Cigno Verde Veneto aveva scritto all’Anas chiedendo chiarimenti sull’utilizzo del glifosato lungo la Statale 14 e l’Anas ha risposto che sulle strade di sua competenza era  stato sospeso «l’uso di prodotti diserbanti, ritardanti e ogni altra specie di prodotto chimico che blocchi, alteri o ritardi lo sviluppo naturale della vegetazione lungo le banchine e scarpate stradali».

Maurizio Billotto di Legambiente  sottolinea che «Grazie a un’importante azione di collaborazione tra Arpav e Anas e alla sensibilità dimostrata dai dirigenti compartimentali di Anas, si è giunti a una decisione che, per la prima volta, pone come priorità il rispetto dell’ambiente e la massima precauzione nell’utilizzo dei diserbanti chimici. Una scelta che impone, certamente, una nuova programmazione e nuovi costi diretti. Ma finalmente considera tutti i costi indiretti causati dalla presenza dei diserbanti, in particolare il glifosato, nella catena naturale. Gli impatti che questi prodotti hanno sull’avifauna e sulla catena alimentare stanno nuovamente emergendo, come fu per l’atrazina e con ricadute economiche gravi. Esprimendo il nostro apprezzamento per la scelta messa in atto da Anas, auspichiamo che anche gli altri enti, consorzi e amministrazioni locali pongano in atto misure simili, per tutelare la salute umana e l’ambiente».