Università di Padova e indios: citizen science estrema per la giustizia climatica in Ecuador

Censiti i punti di gas flaring nella foresta amazzonica e scoperto un preoccupante impatto sugli insetti

[24 Gennaio 2022]

Nell’Amazzonia ecuadoriana, una delle ultime aree selvagge e più biodiverse della Terra ad, dove vivono popolazioni di indios incontattati, 50 anni di estrazione petrolifera hanno messo a repentaglio la biodiversità e stanno alimentando conflitti ambientali e sociali. Nel 2019, una campagna per eliminare il gas flaring legato all’estrazione del petrolio, guidata dalle comunità amazzoniche colpite dalla produzione di combustibili fossili, ha portato a un’ingiunzione contro il ministero dell’energia e delle risorse naturali non rinnovabili e il ministero dell’ambiente e dell’acqua dell’Ecuador e il  26 gennaio 2021 il tribunale di Nueva Loja ha emesso un’ordinanza storica per vietare il gas flaring nell’Amazzonia ecuadoriana.

Lo studio “Extreme citizens science for climate justice: linking pixel to people for mapping gas flaring in Amazon rainforest”, pubblicato su Environmental Research Letters da Francesco Facchinelli, Salvatore Eugenio Pappalardo, Giuseppe Della Fera, Edoardo Crescini, Daniele Codato, Alberto Diantini,  e Massimo De Marchi dell’università di Padova, Elisa Bignante  dell’università di Torino e da Donald Rafael Moncayo Jimenez e Pablo Estenio Fajardo Mendoza dell’Unión de los Afectados por Texaco di Nueva Loja  (UDAPT), analizza il progetto di citizen science in corso che, consentendo la produzione di informazioni spaziali indipendenti attraverso la mappatura partecipativa realizzata dalle comunità indigene e di agricoltori, ha svolto un ruolo importante in questo processo.

I ricercatori padovani spiegano che «A livello globale, la mancanza di informazioni indipendenti sulle attività petrolifere ha portato al monitoraggio del gas flaring mediante immagini satellitari, ottenendo risultati notevoli. Tuttavia, a parte i dati istituzionali e telerilevati, non sono disponibili informazioni spaziali affidabili sul gas flaring nell’Amazzonia ecuadoriana. Pertanto, abbiamo adottato l’approccio della ricerca-azione partecipativa basata sulla comunità per sviluppare un processo GIS partecipativo, con l’obiettivo sia di fornire dati affidabili sia di supportare campagne sociali per la giustizia ambientale e climatica».

Lo studio presenta la prima iniziativa di mappatura partecipata del gas flaring su scala regionale, realizzata completamente attraverso dati e software open source.  Sono stati così identificati 295 siti di flaring di gas precedentemente non mappati evidenziando che «L’entità delle attività di gas flaring va ben oltre i dati ufficiali forniti dal ministero dell’ambiente ecuadoriano e dai dataset Nightfire annuali della National Oceanic and Atmospheric Administration, che mappano rispettivamente solo il 24% e il 33% dei siti».

75 dei siti rilevati di gas flaring si trovavano nella Reserva de Biosfera Yasuní, nella provincia de Napo, nel nord dell’Ecuador, uno delle aree più biodiverse del mondo e dove il govern di sinistra di Rafael Correa propose di chiudere l’estrazione petrolifera in cambio di finanziamenti climatici internazionali, per poi rinunciarvi sia perché i finanziamenti non arrivarono, sia per le pressioni internazionali e interne, inimicandosi cosi le popolazioni indios che, rompendo l’aleanza con la sinistra e presentandosi con una propria lista alle elezioni, hanno permesso alla destra ecuadoregna di tornare al potere.

39 dei siti individuati degli indios citizen scientists erano sfoghi invece di flaring, un fenomeno mai documentato prima nell’Amazzonia ecuadoriana.  E lo studio dimostra che, «Poiché i datset ufficiali e le immagini satellitari sottostimano l’entità del gas flaring nell’Amazzonia ecuadoriana, la mappatura basata sulle comunità offre un’alternativa promettente per la produzione di dati scientifici affidabili e basati sulle comunità. Questi dati prodotti dalla comunità possono supportare campagne per il riconoscimento legale dei diritti umani e della giustizia ambientale nell’Amazzonia ecuadoriana. Infine, questo studio mostra come i conflitti ambientali locali possono favorire trasformazioni politiche che promuovono la giustizia climatica».

E’ la conferma che le attività di gas flaring sono diffuse nelle aree protette dell’Ecuador, con pesanti conseguenze per la conservazione della biodiversità, la protezione dei diritti umani e l’elaborazione delle politiche sociali e ambientali.  E conferma anche che «Le comunità locali sono gli esperti del loro territorio; la loro partecipazione ha notevolmente migliorato sia la quantità che la qualità dei dati raccolti»

Dallo studio emerge qualcosa di davvero molto preoccupante_ «Attorno alle ciminiere, in particolare quelle più grandi, è stato rilevato un numero significativo di insetti morti. Questo desta particolare preoccupazione, dato che la regione è un hotspot di diversità globale per gli insetti. Poiché questo particolare impatto non è mai stato riportato né stimato in letteratura, è un’area importante per ulteriori. Inoltre, sottolinea l’importanza di studiare tutti gli impatti delle attività petrolifere e come ciò possa creare catene di impatti aggiuntivi e imprevisti».

Lo studio conclude: «La ricerca futura dovrebbe concentrarsi sullo sviluppo di un sistema di monitoraggio continuo e studi sul campo per misurare le emissioni chimiche e identificare gli impatti specifici del luogo che tengano conto delle condizioni locali, sociali e ambientali».