Trasporto marittimo e zolfo nei combustibili, l’Ue codifica la direttiva per la riduzione

[23 Maggio 2016]

La politica ambientale dell’Unione ha tra i suoi obiettivi il conseguimento di livelli di qualità dell’aria che non comportino gravi effetti negativi o rischi per la salute umana e per l’ambiente. Per questo l’Ue ha previsto una serie di misure per ridurre l’inquinamento atmosferico provocato dalle emissioni prodotte dal trasporto marittimo dovute all’utilizzo di combustibili per uso marittimo ad alto tenore di zolfo. Lo ha fatto nel 1999 e ha continuato a farlo. La direttiva 1999/32/CE ha subito, infatti, varie e sostanziali modifiche: ai fini di chiarezza e razionalizzazione adesso l’Ue procede alla sua codificazione con direttiva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato.

Lo scopo della direttiva è ridurre le emissioni di anidride solforosa derivanti dalla combustione di alcuni tipi di combustibili liquidi, diminuendo così gli effetti nocivi di tali emissioni per le persone e l’ambiente. Così per ridurre le emissioni impone limiti al tenore di zolfo dei combustibili come condizione per il loro utilizzo nel territorio, nelle acque territoriali e nelle zone economiche esclusive o zone di controllo dell’inquinamento degli Stati membri

Lo zolfo, naturalmente presente nel petrolio e nel carbone, da decenni è stato riconosciuto come la fonte principale delle emissioni di anidride solforosa, che sono una delle grandi cause delle piogge acide e uno dei principali fattori all’origine dell’inquinamento atmosferico registrato in molte zone urbane e industriali.

Le navi passeggeri operano per la maggior parte nei porti o vicino alle aree costiere e il loro impatto sulla salute umana e sull’ambiente è rilevante. Al fine di migliorare la qualità dell’aria nelle aree portuali e costiere, tali navi sono tenute ad utilizzare combustibile per uso marittimo con un tenore massimo di zolfo dell’1,50 % fino a quando norme più rigorose sul tenore di zolfo si applicheranno a tutte le navi nelle acque territoriali, nelle zone economiche esclusive e nelle zone di controllo dell’inquinamento degli Stati membri.

Alcuni studi hanno indicato che i vantaggi che si ottengono riducendo le emissioni di anidride solforosa mediante riduzioni del tenore di zolfo dei combustibili saranno spesso notevolmente superiori ai costi stimati per l’industria. Fra l’altro la tecnologica necessaria per ridurre il tenore di zolfo dei combustibili liquidi esiste ed è consolidata. Però, per agevolare la transizione verso nuove tecnologie dei motori atte potenzialmente a ridurre ulteriormente, in modo significativo, le emissioni nel settore marittimo, è la Commissione potrebbe esaminare ulteriormente la possibilità di consentire e incoraggiare l’installazione di motori a gas sulle navi.

La corretta applicazione degli obblighi in materia di tenore di zolfo dei combustibili per uso marittimo è un elemento necessaria per il conseguimento degli obiettivi della direttiva. L’esperienza passata ha dimostrato che vi è la necessità di un regime di monitoraggio e applicazione più rigoroso. A tal fine è necessario che gli Stati membri assicurino un campionamento sufficientemente frequente e accurato del combustibile per uso marittimo immesso sul mercato o utilizzato dalle navi, nonché una verifica periodica dei giornali di bordo e dei bollettini di consegna del combustibile. È inoltre necessario che gli Stati stabiliscano un sistema di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive contro la violazione delle disposizioni. Al fine di garantire una maggiore trasparenza delle informazioni, è inoltre opportuno che il registro dei fornitori locali di combustibile per uso marittimo sia messo a disposizione del pubblico.