Torino: speravo che fosse aria e invece era biossido

Per rientrare nei parametri dell'Oms Torino dovrebbe ridurre del 51% il PM10, del 75% il PM2,5 e 73% il biossido di azoto

[2 Marzo 2022]

La Clean Cities Campaign, iniziativa europea per la transizione delle città verso le Zero Emissions, di cui Legambiente è partner, ha concluso il suo viaggio a Torino presentando, durante il IV Forum Muoviamoci Bene, lo Stress Test Mobilità del capoluogo piemontese, una serie di indicatori della situazione attuale raffrontati agli indicatori di sostenibilità indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

E secondo Legambiente Piemonte le cose non vanno per niente bene: «Fortemente critico l’inquinamento atmosferico nelle centraline che misurano l’inquinamento urbano alla luce dei nuovi valori limite OMS (e prossimamente anche europei). Il PM10 dovrà essere ridotto del 51% entro il 2030, ma soprattutto il PM2,5 del 75% e gli ossidi d’azoto (NO2) del 73%. Un lavoro enorme, ma che deve assolutamente essere fatto, anche in funzione anti Covid. È da tener presente, infatti, che l’esposizione ad 1 microgrammo/mc in più di PM2,5 genera un aumento del 5,1% del tasso di casi di Covid19 (Giovanni Veronesi e a., Occupational and Environmental Medicine, 2022)».

Gli ambientalisti evidenziano che «Il Piemonte continua ad essere uno dei territori maggiormente compromessi dal punto di vista atmosferico. Torino è ormai da tempo immemorabile nella top ten delle città più inquinate d’Italia, seguita a ruota da Alessandria, Asti e Vercelli (dati Mal’aria 2022), sia per quello che riguarda il PM10 che per quel che riguarda il PM2,5 e il NO2, spesso indossando la maglia nera della città primatista per l’inquinamento atmosferico».

Secondo Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, «In assenza di misure strutturali di lotta all’inquinamento le oscillazioni in classifica sono legate ad elementi contingenti, quali gli eventi atmosferici. La dimostrazione del fatto che la situazione non è migliorata, nonostante i dati leggermente in miglioramento del 2021, sono i numeri torinesi di gennaio che vedono 25 sforamenti del PM10 su 31 giorni, con il limite annuo sempre fissato a 35. La proroga della sospensione della ZTL al 1° aprile è un segnale negativo. Accogliamo invece con piacere le proposte di nuove pedonalizzazioni e di scuole car-free fatte dall’assessora torinese Chiara Foglietta. E’ la strada giusta, quella per le persone e non solo per le auto. Nonostante alcune decisioni poco convincenti, ci aspettiamo dall’amministrazione Lo Russo scelte coerenti con quelle che si stanno realizzando nelle più importanti città europee. Purtroppo, come dimostrato dalla recente pubblicazione dell’European City Ranking realizzato dalla Clean Cities Campaign, uno studio effettuato su 36 capoluoghi europei, Torino si attesta nella parte bassa della classifica, al 23° posto. Nota assai dolente, la città risulta tra le peggiori 3 per la qualità dell’aria, accanto a Milano e Cracovia. Dunque, ci auguriamo e crediamo che Torino possa diventare un’avanguardia per la lotta all’inquinamento atmosferico e all’emergenza climatica ed ecologica. Il piano emergenziale condiviso col bacino padano, come tutti gli strumenti emergenziali, non è evidentemente stato in grado di migliorare stabilmente e sensibilmente la qualità dell’aria piemontese. È necessario che si instaurino norme più stringenti, dando contestualmente la possibilità ai cittadini piemontesi di sfruttare il trasporto collettivo. Penso a nuove linee di trasporto pubblico, ma anche alla riattivazione delle molte, troppe, ferrovie sospese piemontesi».

Dai dati presentati oggi emerge una forte crescita della mobilità ciclabile e Legambiente sottolinea che «Oltre 213 km di piste ciclabili, seppur migliorabili, sono un dato non trascurabile (Fonte dati: Ecosistema Urbano 2021). Per quanto riguarda le strade a velocità calmierata, dopo l’innalzamento ai 30km/h per i controviali precedentemente fissati a 20 km/h, si rimane ancora molto lontani dall’obiettivo di una “città 30”. Le strade 30, oltre a incentivare la mobilità ciclopedonale, sono indispensabili per ridurre la gravità degli incidenti stradali: è possibile realizzare altri 900 km (obiettivo 80% strade cittadine) di strade a velocità moderata per diventare una “città 30”».

Per sabato 5 Marzo 2022, è prevista una Pedalata Collettiva, in collaborazione con Bike Pride e FIAB Torino, con ritrovo in Piazza Palazzo di Città alle ore 14. La pedalata è organizzata per manifestare  «La necessità di una città a misura di bici e micro-mobilità elettrica. L’obiettivo è quello di ampliare le zone 30 in città, ridisegnando la Città e migliorando la viabilità lenta».

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta conclude ricordando  la petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” per chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.