Servono più controlli e trasparenza sulla presenza di zolfo nei carburanti delle navi

Cittadini per l’aria: «È la base per una efficace regolamentazione di un settore inquinante come quello dei trasporti marittimi»

[27 Aprile 2023]

Ogni anno nei porti europei approdano oltre 2 milioni di navi, con importanti impatti in termini di inquinamento atmosferico: i fumi che escono dai loro camini durante le manovre e i lunghi stazionamenti costituiscono un problema per la salute umana.

Per questo, dal 2020 le navi non possono usare carburanti che abbiano una quantità di zolfo superiore a 0,5% in navigazione e dello 0,1% durante lo stazionamento in porto. Ma come sapere se questo limite viene davvero rispettato e da chi?

L’associazione Cittadini per l’aria denuncia infatti che «le norme vigenti impongono un numero risibile di controlli sul contenuto di zolfo dei carburanti», tanto che nel 2021, a fronte di «oltre 500.000 scali all’anno di navi nei porti italiani, i controlli sono stati appena 180»

I dati forniti nel merito dall’Agenzia europea sulla sicurezza marittima (Emsa) peccano inoltre di trasparenza. Non permettono cioè di entrare nel dettaglio del singolo controllo (quale nave, quando, esito del controllo), ma dicono solo quanti controlli sono stati effettuati sull’intero traffico marittimo.

Per questo i Cittadini per l’aria lanciano oggi una doppia iniziativa: un appello all’Emsa, affinché i dati relativi ai controlli sui carburanti navali – oggi accessibili solo in forma aggregata – siano resi del tutto trasparenti, e una lettera aperta (firmata da 14 associazioni) al commissario europeo all’Ambiente perché si aumentino i controlli previsti dalla normativa Ue.

«La trasparenza sui controlli e l’adempimento alle norme disposte a tutela della salute umana – dichiara la presidente di Cittadini per l’aria, Anna Gerometta – è la base per una efficace regolamentazione di un settore inquinante come quello dei trasporti marittimi. Una base di cui oggi i cittadini europei sono privati».