Rigassificatore a Piombino? «Ennesima struttura dell’Italia degli sprechi»

Legambiente: «Persi tra 3 e 4 miliardi di metri cubi di gas importato all’anno»

[31 Marzo 2023]

Con i dati del bilancio finale della campagna “C’è puzza di gas. Per il futuro del Pianeta non tapparti il naso”,  Legambiente continua a denunciare l’inquinamento da metano, secondo responsabile della crisi climatica globale ed evidenzia che «Mentre le politiche nazionali spingono per trasformare l’Italia nel nuovo hub del gas Europeo, come con il rigassificatore di Piombino, rimane il problema delle dispersioni di metano in atmosfera provenienti da impianti che trattano fonti fossili».

Il metano, se immesso direttamente in atmosfera, ha un effetto 86 volte più climalterante dell’anidride carbonica per i primi 20 anni. Si stima che a livello globale nel 2021 siano stati emessi in atmosfera 126 miliardi di metri cubi di gas solo dal settore oil and gas: un enorme spreco di risorse oltre che una minaccia per il clima.

Questi temi sono stati denunciati da Legambiente con la campagna itinerante “C’è puzza di gas”, conclusa a inizio anno de che ha fatto tappa anche a Piombino prima dell’arrivo della nave rigassificatrice Golar Tundra. Secondo Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, «I dati della campagna “C’è puzza di gas” ci confermano nella percezione che abbiamo avuto sia nel dibattito pubblico del 3 febbraio che nella manifestazione dell’11 marzo, e cioè che un modello energetico ancora incardinato sul gas è completamente anacronistico e soprattutto non accettato dalla cittadinanza. Il futuro è nelle rinnovabili!»

I dati del rapporto, realizzato da Legambiente grazie al supporto di Clean Air Task Force, parlano chiaro: «Su 16 impianti analizzati nel 2022 e 2023 sono stati rilevati 150 punti di dispersione, tra i quali 128 hanno a che fare con perdite da bulloni, giunture, manometri, valvole, tubature e altre componenti. Invece, 26 i casi di rilascio volontario di metano in atmosfera (venting). In totale, ogni anno si sprecano tra i 3 e 4 miliardi di metri cubi di gas importato. Una questione su cui serve una normativa stringente per rendere monitoraggi e controlli obbligatori negli impianti».