Qualità dell’aria, l’Ue modifica i metodi di riferimento per le analisi

[31 Agosto 2015]

Per garantire una maggior chiarezza, l’Ue modifica alcune disposizioni relative ai metodi di riferimento, alla convalida dei dati e all’ubicazione dei punti di campionamento per la valutazione della qualità dell’aria ambiente, e lo fa con apposita direttiva pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato che va modificare la direttiva del 2008 relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa e quella del 2004 concernente l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente.

Gli Stati membri dovranno mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi entro il 31 dicembre 2016. Quando gli Stati membri adotteranno tali disposizioni, queste dovranno contenere un riferimento alla nuova direttiva o saranno corredate di un riferimento all’atto della pubblicazione ufficiale. Le modalità del riferimento saranno decise dagli Stati membri che dovranno comunicare alla Commissione il testo delle disposizioni essenziali di diritto interno adottate nella materia.

E’ la direttiva del 2008 che definisce e stabilisce obiettivi di qualità dell’aria ambiente al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti nocivi per la salute umana e per l’ambiente nel suo complesso. Dunque individua misure per valutare la qualità dell’aria ambiente negli Stati membri sulla base di metodi e criteri comuni; per ottenere informazioni sulla qualità dell’aria per contribuire alla lotta contro l’inquinamento dell’aria e gli effetti nocivi e per monitorare le tendenze a lungo termine e i miglioramenti ottenuti con l’applicazione delle misure nazionali e comunitarie. Con la direttiva del 2008 il legislatore cerca anche di garantire che le informazioni sulla qualità dell’aria ambiente siano messe a disposizione del pubblico e cerca di promuovere una maggiore cooperazione tra gli Stati membri nella lotta contro l’inquinamento atmosferico.

Quindi stabilisce obiettivi di qualità dei dati che devono essere raggiunti, così come lo fa la direttiva del 2004 che riguarda l’arsenico, il cadmio, il mercurio, il nickel e gli idrocarburi policiclici aromatici nell’aria ambiente.

Dai dati scientifici disponibili risulta che tali sostanze sono agenti cancerogeni umani genotossici e che non esiste una soglia identificabile al di sotto della quale queste sostanze non comportano un rischio per salute umana.

L’impatto sulla salute umana e sull’ambiente è dovuto alle concentrazioni nell’aria e alla deposizione.  Dunque, al fine di ridurne al minimo gli effetti nocivi, tenendo conto in particolare delle categorie vulnerabili della popolazione, e sull’ambiente nel suo complesso, il legislatore europeo fissa valori obiettivo da raggiungere per quanto possibile. Valori che non dovrebbero subire alcun cambiamento, diretto o indiretto, a seguito delle modifiche necessarie per adeguare le disposizioni al progresso scientifico e tecnico. Infatti secondo il legislatore le modifiche dovrebbero riguardare unicamente i criteri e le tecniche per la valutazione delle concentrazioni e della deposizione degli inquinanti disciplinati o le modalità esatte di trasmissione delle informazioni alla Commissione.