NO2, No grazie! Citizen science italiana per la qualità dell’aria

Dopo i pessimi dati Eea sull’Italia, Cittadini per l’Aria chiama i cittadini a contribuire al rilevamento del biossido di azoto

[9 Dicembre 2019]

L’ultimo rapporto dell’european environment agency (Eea) è stato impietoso con l’Europa, dove si fa ancora troppo poco per la qualità dell’aria e devastante per l’Italia che si conferma ultima della classe.

L’associazione Cittadini per l’Aria ricorda che «Nella gran parte delle aree urbane italiane e in tutta la Pianura Padana e si evidenzia inoltre una diffusa violazione dei limiti di legge per quanto concerne il biossido di Azoto (NO2) che espone la popolazione a gravi rischi per la salute. Generato prevalentemente dai gas di scarico delle vetture diesel, questo inquinante killer causa proprio in Italia, a livello europeo, il maggior numero di decessi. Il biossido di azoto è, con il PM10, uno degli inquinanti a causa dei quali l’Italia si trova sotto procedura di infrazione europea. La sua pericolosità è scientificamente provata: è un radicale libero molto reattivo che attacca qualunque componente biologica con cui viene in contatto. Ciò significa che, per esempio, quando respiriamo in una via trafficata, questo gas attacca il rivestimento dei nostri polmoni determinando un danno innanzitutto sulle persone che soffrono di asma, ma anche su chiunque altro riducendone la funzionalità respiratoria. Particolarmente a rischio risultano essere i bambini a carico dei quali l’esposizione a elevate concentrazioni di biossido di azoto determina un danno allo sviluppo del sistema cognitivo e dei polmoni. L’esposizione al biossido di azoto è associata a irritazioni delle mucose e degli occhi, come al sorgere di bronchiti. Incide anche sull’incremento di tumori ai polmoni e al seno e sull’aggravarsi di patologie cardiorespiratorie (ischemie del miocardio, scompenso cardiaco e aritmie cardiache) anche acute. Gli ossidi di azoto (NOx) sono anche un precursori della formazione dell’ozono altro inquinante per il quale siamo di nuovo primi (ovviamente in negativo) nella classifica dei Paesi europei per le concentrazioni più elevate. Sul dato complessivo di 2.5 milioni di europei esposti contemporaneamente a concentrazioni fuori legge di particolato, biossido di azoto e ozono, ben 2 milioni sono italiani».

Il rapporto Eea evidenzia anche che l’Italia ha anche il triste record dell’impatto sanitario: «sono ben 58.000 le morti premature all’anno per esposizione alle concentrazioni di PM2,5, altro inquinante alla cui formazione il biossido di azoto contribuisce, 4.600 per l’esposizione al biossido di azoto e 3.000 quelle causate dall’ozono – riassume Cittadini per l’Aria – E nel frattempo, ricordiamolo, manca ancora il Programma Nazionale per il Controllo dell’Inquinamento Atmosferico, previsto dalla Direttiva 201/2284EU che doveva essere pronto ad aprile scorso».

E’ di fronte a questo scenario da allarme rosso che Cittadini per l’Aria lancia la terza edizione di NO2, NO Grazie!, una campagna di citizen science che punta dichiaratamente a «influire sulle politiche locali per migliorare la qualità dell’atmosfera che ci circonda».

L’associazione spiega che «Il progetto consente quest’anno agli abitanti di Roma, Milano e Napoli (con inclusa l’area di Caserta), grazie alla collaborazione con Salvaiciclisti Roma e il Comitato Vivibilità Cittadina di Napoli, di partecipare al monitoraggio del biossido di azoto per poi presentare alle amministrazioni cittadine dati utili a supportare l’adozione di nuove misure anti-smog. Le tre città sono accomunate dalla cattiva qualità dell’aria che vi si respira: nel 2018 la concentrazione media annua di NO2 a Roma, Milano e Napoli hanno raggiunto rispettivamente quota 66 µg/m3, 59 µg/m3 e 56 µg/3. I cittadini, le famiglie, una scolaresca, un’intera azienda… tutti, aderendo al progetto, possono dare il loro contributo per migliorare la qualità dell’aria (basta registrarsi al sito www.cittadiniperlaria.org). I partecipanti potranno ritirare, a fine gennaio, un kit di misurazione da collocare all’aperto a una altezza di circa 2 metri e mezzo, seguendo delle semplici istruzioni».

Cittadini per l’Aria invita tutti a partecipare per contribuire così a effettuare una mappatura dettagliata delle aree urbane coinvolte e conclude: «Nel periodo di esposizione, previsto per quattro settimane durante il mese di febbraio 2020, il campionatore passivo raccoglierà per assorbimento il biossido di azoto (NO2) nell’aria nel punto prescelto. I campionatori saranno poi analizzati in laboratorio per ottenere i dati delle concentrazioni di NO2 misurate in ciascun punto di monitoraggio. I dati elaborati dai ricercatori del Comitato Scientifico del progetto creeranno un database unico di informazioni preziose che gli epidemiologi utilizzeranno per determinare l’impatto sanitario dell’NO2 nelle tre città e che verrà messo a disposizione delle amministrazioni.