Meno tasse sul lavoro e più sull’inquinamento: fino a 180 miliardi di trattenute in meno tassando le emissioni di CO2

La campagna di Eumans basata su un’idea di 27 premi Nobel e 5.227 scienziati. Cappato: «Strategia giusta per salvaguardare il diritto al lavoro»

[30 Aprile 2020]

Ripartire dal lavoro, nel pieno rispetto dell’ambiente.  Si può fare ed è l’idea alla base di  StopGlobalWarming.eu, la campagna europea di Eumans!, il movimento di cittadini europei per lo sviluppo sostenibile fondato dal tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni Marco Cappato, e lanciata insieme a esperti come Alberto Majocchi (Professore Emerito di Scienza delle Finanze all’Università di Pavia) e Monica Frassoni (co-Presidente del Partito Verde Europeo).

A Eumans spiegano che «Si tratta dell’unica iniziativa formale di raccolta firme per chiedere alla Commissione Europea di elaborare una proposta legislativa per fermare il riscaldamento globale. Come? Spostando le tasse dalle persone all’ambiente, e dunque tassando le emissioni di CO2 e riducendo le tasse sul lavoro. Chi emette anidride carbonica in Europa pagherebbe un prezzo a tonnellata e il ricavato andrebbe a beneficio dei lavoratori, con una riduzione delle tasse in busta paga». Secondo Majocchi, «In questo modo l’Unione Europea potrebbe ricavare un tesoretto di 180 miliardi di euro all’anno per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori europei».

Si tratta di un’idea già avanzata da 27 Premi Nobel e 5.227 scienziati e considerata «lo strumento più efficace per proteggere l’ambiente e combattere il climate change senza abbandonare l’economia di mercato».

La campagna  lanciata in occasione della Giornata mondiale della terra, ha registrato un primo successo, con la raccolta di quasi 20.000 firme, grazie anche al supporto di testimonial del mondo della cultura e dello spettacolo e gli organizzatori assicurano che «La mobilitazione ora non si ferma e continuerà sui social dove ogni venerdì prenderà vita un social bombing a livello globale, intitolato #FridaysForYou, per ricordare l’importanza dell’iniziativa e continuare a lottare contro i cambiamenti climatici anche da casa».

Cappato conclude: «Con il prezzo del petrolio ai minimi e l’economia in piena depressione, c’è già chi sta tentando di contrapporre l’emergenza economica a quella ambientale, smantellando le azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. La Festa del Lavoro è l’occasione giusta per ribadire che un reale benessere sociale ed economico non può avvenire a scapito dell’ecosistema del quale facciamo parte, ma, al contrario, si costruisce valorizzando le risorse umane e le risorse naturali insieme. Spostare le tasse dal lavoro all’inquinamento è la strategia giusta ed urgente per salvaguardare il diritto al lavoro in tempo di crisi da coronavirus e crisi climatica».