Laghi d’Orta, Avigliana, Maggiore e Viverone: 16 punti inquinanti su 24 prelievi di Goletta dei Laghi

Luci e ombre: eccellenze come il Lago Grande di Avigliana e situazioni di difficoltà che devono essere sanate

[6 Luglio 2021]

Sono stati ben 24 i punti monitorati quest’anno dalla Goletta di Legambiente nei Laghi ne laghi d’Orta, Avigliana, Maggiore e Viverone  e di questi 16 sono risultati fuori dai limiti di legge: 10 “fortemente inquinati” e 6 “inquinati”Nel mirino di Goletta dei Laghi ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

I monitoraggi delle acque in questi quattro laghi piemontesi sono stati eseguiti tra il 21 e il 24 giugno.

Per Maggiore, Avigliana e Viverone sono stati monitorati in tutto diciannove punti, dei quali sette entro i limiti di legge, sei a cui è stato assegnato il giudizio di “inquinato” da Goletta dei Laghi e sei con giudizio “Fortemente inquinato”. Degli otto punti nuovi campionati quest’anno i volontari della goletta hanno rilevato criticità in ben quattro punti risultati “inquinati”.

Per il lago Maggiore i campionamenti e le analisi hanno confermato situazioni critiche rilevate anche lo scorso anno, come lo sfioratore di Largo Marconi a Stresa, la foce del torrente Vevera e il punto presso Largo caduti di Nassirya (sbocco rio S.Luigi) presso Arona. Queste ultime due sono situazioni storicamente critiche.

La foce dell’Erno a Lesa e la foce del Toce a Verbania risultano fuori dai limiti contrariamente a quanto rilevato negli ultimi anni, mentre la foce del torrente San Giovanni a Verbania risulta “inquinata”. Quest’ultima non era stata campionata dalla Goletta dei Laghi sin dal 2012, anno in cui era risultata “entro i limiti”.

Entro i limiti la foce del rio Arlasca, tra Arona e Dormelletto, la foce del torrente San Bernardino a Verbania, e il punto presso la foce del torrente Selvaspessa a Baveno.

Per il Viverone sui cinque punti campionati, due risultano “entro i limiti”: il nuovo prelievo alla foce del canale presso la roggia di Piverone, in Località Anzasco, e il nuovo prelievo presso la foce del canale alla fine di strada Cocuello, nel comune di Viverone. Nello stesso comune risulta “inquinato” il punto prelevato alla foce canale alla fine di Strada Messeria-Venaria (entro i limiti nel 2020). Inquinato risulta anche il nuovo prelievo alla foce canale presso Lido di Piverone, in Località Anzasco, mentre con giudizio “fortemente inquinato” foce del canale presso via Provinciale 67, uscito “fortemente inquinato” anche nel 2020.

Infine per i laghetti di Avigliana sono stati effettuati cinque prelievi, tre sul lago Piccolo e due sul Grande. Tutte oltre i limiti le situazioni rilevate dalla Goletta dei Laghi sul Piccolo: foce rio Freddo e foce rio Giacomino, entrambi punti nuovi e con giudizio “inquinato”, e la foce del Rio Grosso “fortemente inquinato”, come lo scorso anno. Sul lago Grande risultano entro i limiti i campioni prelevati in lago, fronte baia grande, e alla foce canale Naviglio.

Per il lago d’Orta i nuovi campionamenti di quest’anno hanno permesso di rilevare diverse criticità, quattro punti su cinque, tutti nuovi, risultano infatti “fortemente inquinato”: la foce del torrente Lagna via lungolago Pella, a San Maurizio d’Opaglio in località Scarpia, la foce del torrente Pellino – via al Bianco, nel comune di Pella, la foce Fiumetta, nel comune di Omegna, località Bagnella, e la foce del torrente Pescone, a Pettenasco. Entro i limiti il campione presso lo sfioratore presso il lungolago Beltrami 31, a San Maurizio d’Opaglio, località Pascolo.

I primi dati sui laghi piemontesi sono stati presentati al convegno “Politiche Ambientali e Turismo Sostenibile nel Verbano e nel Cusio. Opportunità e proposte” tenutosi oggi a Verbania e  Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e valle d’Aosta, ha detto che «L’allentamento dell’emergenza pandemica  ci permette quest’anno di tornare in campo con campionamenti ed analisi approfonditi. Per la prima volta, grazie al fondamentale sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo, effettueremo le analisi sulle microplastiche nei 4 laghi piemontesi. I risultati saranno pubblicati in autunno. Non solo: abbiamo raddoppiato i punti di campionamento per le analisi microbiologiche e abbiamo potuto dotarci di una struttura tecnica che lavorerà in sinergia per il territorio con continuità.  Da quest’anno inoltre le analisi dei campioni raccolte sono state effettuate direttamente da ARPA Piemonte, nell’ottica di  una collaborazione che implichi un lavoro in sinergia, per il monitoraggio e presidio di un territorio vasto e complesso come il Piemonte. Il controllo continuo dei nostri specchi d’acqua è uno strumento irrinunciabile per giungere ad un rapporto sereno con i nostri laghi, fonti di biodiversità e ricchezza naturalistica. La situazione è di luci ed ombre: alle eccellenze regionali quali il Lago Grande di Avigliana, balneabile e ampiamente entro i limiti di legge, corrispondono situazioni di difficoltà che devono essere sanate il prima possibile».

Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, ha aggiunto: «I nostri laghi  vivono una situazione complessa. Spesso lo stesso specchio d’acqua presenta situazioni molto differenti a seconda del punto di campionamento. E’ il caso del Lago Maggiore, ad esempio, che alterna punti fortemente inquinati, in particolare in corrispondenza dei centri di Stresa ed Arona a punti decisamente più puliti e in linea con le prescrizioni di legge (Baveno, Dormelletto e Verbania), ma anche del Lago d’Orta che su 5 punti di campionamento ne vede uno ampiamente entro le prescrizioni e quattro fortemente contaminati. Viverone ci racconta di un Lago  ‘a norma’ per quel che riguarda i campionamenti sull’escherichiacoli, decisamente più in difficoltà per quanto riguarda gli enterococchi, fuori scala in tre prelievi su cinque, uno dei quali fortemente contaminato. Come anticipato, il Lago Grande di Avigliana supera a pieni voti l’esame, mentre il Lago Piccolo continua a evidenziare difficoltà per quanto riguarda gli enterococchi, fuori scala per tutti i prelievi, in due casi in modo leggero, in uno, già noto, in maniera molto molto evidente».

Prino ha concluso: «Gli sforamenti registrati sono ancora lì a dire che la qualità delle acque della nostra Regione è ampiamente migliorabile: è necessario adottare piani per ridurre i prelievi e i carichi inquinanti, sia nei laghi che nei loro immissari, rispettando il deflusso minimo vitale delle acque e ricorrendo anche a misure come la riqualificazione e la rinaturalizzazione delle sponde, rendendo i fiumi sempre più veri corridoi ecologici naturali».