Inquinamento in regalo: per Natale le emissioni dei mezzi di trasporto salgono del 133%

Boraschi: «Il conto del tradizionale scambio di doni con cui celebriamo il Natale non dovrebbe essere pagato dal Pianeta»

[19 Dicembre 2022]

Ossidi di azoto e CO2 provenienti dal trasporto merci su strada, nel dicembre europei, cresceranno entrambi del 133% rispetto ai livelli medi registrati negli altri mesi dell’anno: è quanto stima la nuova analisi condotta da Transport & Environment (T&E), indagando l’impatto  complessivo delle consegne su gomma dei beni di consumo (esclusi gli alimenti) per il Natale.

Più nel dettaglio, per la CO2 si parla di un aumento equivalente alle emissioni di 9.500 voli andata e ritorno tra Parigi a New York; per gli ossidi di azoto – che le stime dell’Agenzia europea dell’ambiente provoca 49mila morti premature all’anno in Europa, di cui oltre 11 mila solo in Italia –, invece, le  emissioni legate alle attività logistiche connesse al commercio dei tradizionali regali natalizi cresceranno di 10.300 tonnellate.

«Il conto del tradizionale scambio di doni con cui celebriamo il Natale non dovrebbe essere pagato dal Pianeta – spiega Andrea Boraschi, responsabile Veicoli puliti di T&E Italia – Più in generale, in un mondo in cui il traffico di merci è in costante aumento dobbiamo urgentemente ridurre l’impronta ambientale e climatica delle attività logistiche. La soluzione più efficace e rapida che possiamo mettere in campo per la logistica su strada consiste nell’elettrificazione di questi trasporti. Anche nel comparto della movimentazione delle merci, infatti, i mezzi elettrici costituiscono la tecnologia più efficiente e meno emissiva tra quelle attualmente disponibili».

Per questo secondo T&E, analogamente a quanto fatto per le auto, l’Ue dovrebbe fissare al 2035 la data di phase out per i camion con motore endotermico. Così facendo si favorirebbe una crescente penetrazione di questi mezzi sul mercato determinando già nel 2030 una riduzione dell’11% nelle emissioni di CO2 dalla logistica su gomma. Il calo raggiungerebbe quota 48% cinque anni più tardi.