Incidente al cantiere della Costa Concordia, le foto della bonifica dell’Arenella

Finita in mare una sostanza abbastanza densa, lattiginosa e con filamenti biancastri traslucidi

[16 Luglio 2015]

Si vanno definendo  meglio i contorni dell’incidente avvenuto nel  pomeriggio del 14 luglio durante i lavori di smantellamento del cantiere del naufragio della Costa Concordia, di fonte alla scogliera della Gabbianara, all’Isola del Giglio.

Dopo l’incidente, che avrebbe coinvolto una dei macchinari al lavoro sul cantiere, dopo aver circoscritto una perdita d’olio, a quanto pare ci si è resi conto che una parte della sostanza oleosa fuoriuscita era arrivata al largo, quindi, intorno alle 19,00, è stato richiesto l’intervento di una ditta che si occupa di  disinquinamento.

I lavori sono proseguiti anche nella nottata, ma questo non ha impedito che nella mattinata del 15 luglio una parte dello sversamento, che si presentava come iridescente, lattiginoso e con filamenti  biancastra traslucidi e una sostanza abbastanza densa, raggiungesse la spiaggia dell’Arenella, più a nord della punta della Gabbianara dove era naufragata la Costa Concordia e dove è in attività il cantiere di smantellamento, bonifica e recupero dei fondali.  Altre macchie iridescenti sono state segnalate più a nord

La giornalista della Televisione Svizzera Sonja Riva, in vacanza al Giglio e che ha assistito all’arrivo della macchia inquinante e poi alle operazioni di bonifica all’Arenella – realizzate da due gommoni, uno dei quali  ha steso panne assorbenti al largo della spiaggia e a ridosso della scogliera – dice che le informazioni ricevute da lei e da altri bagnanti sono state contraddittorie: mentre un responsabile della Micoperi assicurava che si trattava di olio biodegradabile, chi lavorava alla bonifica parlava di idrocarburi, escludendo però che la sostanza potesse andare a fondo.

Comunque uno degli addetti alla bonifica ha fatto prelievi di acqua all’Arenella e, dopo un paio di ore di lavoro, il gommone è stato affiancato da una imbarcazione più grossa che ha caricato le panne utilizzate, circa una quindicina, e alla Riva è stato detto che sarebbero state portate a Livorno per lo smaltimento.

Secondo diversi bagnanti, anche dopo le operazioni di bonifica erano presenti ancora delle iridescenze residue e tracce lattiginose, ma stamattina la situazione sembra essere tornata normale.

Secondo la Regione Toscana, «Tutto sotto controllo dopo lo sversamento che si era verificato ieri all’isola del Giglio durante le operazioni di rimozione dei sacchi e delle strutture sommerse su cui era stato adagiato il relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012, dopo il suo raddrizzamento e prima di essere portata via dall’isola a luglio di un anno fa. Durante le operazioni di bonifica e smantellamento del cantiere si è rotta una linea idraulica di una gru e dalla manichetta è fuoriuscito olio che si è riversato in acqua. Proprio per evitare rischi di inquinamento, gli oli utilizzati non sono però sintetici ma oli di semi e dunque biodegradabili».

Maria Sargentini, che per la Regione Toscana presiede l’osservatorio sulla rimozione della Costa Concordia, «Quella di utilizzare ove possibile solo oli vegetali era stata una precisa richiesta avanzata a suo tempo dall’osservatorio sulla rimozione della Costa Concordia. Subito siamo stati avvertiti da Costa e da Micoperi, che con i suoi tecnici ed operai ha raccolto l’olio e sistemato panne assorbenti per circoscrivere il versamento».

La Regione conferma che una macchia iridescente e oleosa è apparsa davanti alla spiaggia dell’Arenella. Dove sono  intervenute le squadre di Micoperi. «E’ stato fatto un campionamento per verificare se si trattava dello stesso olio: i risultati arriveranno nei prossimi giorni – conclude Sargentini -. In base alle informazioni in tempo reale che ci arrivano dal monitoraggio in corso, la criticità al momento sembra superata. Comunque l’Osservatorio è in attesa di specifica documentazione su quanto è accaduto. L’abbiamo immediatamente richiesta, come abbiamo già fatto in ogni altra situazione di emergenza che si è verificata fino ad oggi».

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