Goletta Verde, nelle Marche fuorilegge 8 prelievi su 12 monitorati

[1 Luglio 2013]

Dopo le polemiche sui risultati dei prelievi in Veneto, nelle Marche per Goletta Verde si annuncia bufera. Secondo i biologi dell’imbarcazione ambientalista è un quadro non certo bello quello emerso dalle analisi dei sullo stato di salute del mare marchigiano: «Per ben 8 campionamenti su 12i, infatti, i monitoraggi scientifici hanno evidenziato cariche batteriche di molto superiori a quelle consentite dalla normativa. In 5 punti, in particolare, il riscontro è di acque “fortemente inquinate”: nei pressi della foce del fiume Tavollo a Pesaro, della foce del Torrente Arzilla a Fano, della foce del canale presso Stazione Torrette di Ancona, della foce del fiume Musone a Porto Recanati e del Fosso Castellano a Porto Sant’Elpidio. Gli altri 3 punti, inquinati, invece, sono quelli campionati nei pressi della foce del Fosso Asola a Civitanova Marche, della spiaggia foce torrente Menocchia a Cupra Marittima e della foce del torrente Ragnola a San Benedetto del Tronto. Gli esiti delle analisi dimostrano la presenza di scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali al di sopra dei valori consentiti dalla normativa vigente».

Sotto accusa di Goletta Verde, ed è una costante delle prime tre tappe in Adriatico, ci sono ancora una volta foci dei fiumi e canali, «Che dimostrano delle carenze depurative, risultato di un insufficiente trattamento dei reflui, soprattutto dei comuni interni». I biologi di Legambiente a metà giugno hanno passato al setaccio foci di fiumi e torrenti ma anche spiagge segnalate dai cittadini,  «Senza per questo volersi sostituire al ruolo delle Istituzioni preposte, ma per scattare un’istantanea che consenta di verificare anche l’apporto inquinante che arriva dai fiumi». Leonello Negozi, della segreteria di Legambiente Marche, spiega che «Una buona parte dei problemi dei nostri mari sono dovuti all’apporto inquinante dei fiumi. Ed è per questo che concentriamo l’azione di Goletta Verde sui fiumi con monitoraggi precisi e puntuali ed è lì che dobbiamo incentrare la nostra attenzione: i nostri corsi d’acqua possono ritornare ad essere “quelli di una volta”, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa, visto che l’Europa ci chiede di attuare entro il 2015 un piano per riportare le acque dei nostri fiumi ad un buono stato, con moderati sintomi di inquinamento o di alterazione. Come Legambiente saremo a fianco delle istituzioni per il raggiungimento di questo obiettivo».

Il quadro provinciale delle analisi effettuate mostra  2 campionamenti su 3 “fortemente inquinati”, mentre è entro i limiti il dato della spiaggia di Fiorenzuola di Focara di Pesaro. Ad Ancona è risultato fortemente inquinato uno dei due prelievi nel capoluogo mentre va tutto bene alla spiaggia di Portonovo, ed alla spiaggia Ponte Rosso a Senigallia. In provincia di Macerata è risultato “fortemente inquinato” il prelievo alla  foce del fiume Musone a Numana, mentre è più lieve,  ma pur sempre oltre i limiti, la carica batterica alla  foce Fosso Asola a Civitanova Marche. A Fermo è risultato inquinata la foce Fosso Castellano a Porto Sant’Elpidio mentre è risultata entro i limiti a foce del Torrente Valloscura al confine con Lido di Fermo, a Porto San Giorgio. In Provincia di Ascoli Piceno de punti inquinati: la foce del torrente Menocchia a Cupra Marittima e la foce torrente del Ragnola a San Benedetto del Tronto.

La portavoce di Goletta Verde, Katiuscia Eroe, sottolinea: «Il quadro scaturito dalle analisi dei nostri biologi non può che preoccuparci. In troppi punti, ben otto rispetto ai dodici campionamenti regionali, le acque presentavano cariche batteriche oltre le soglie consentite dalla normativa. Quella scattata da Goletta Verde è certamente un’istantanea che cristallizza un determinato momento di un corso d’acqua che attraversa più territori, una fotografia che non può e non vuole sostituirsi alle analisi ufficiali effettuate dagli organi competenti, ma i risultati emersi devono indurre a seri approfondimenti sul tema della depurazione, nel caso di questa regione per quel che riguarda i comuni dell’entroterra, sia per la tutela delle acque che per la conservazione dell’ecosistema fluviale.  Goletta verde non assegna patenti di balneabilità, ma è evidente che c’è bisogno un’indagine da parte delle istituzioni per scoprire le cause e risolvere al più presto il problema. È necessario non abbassare la guardia sul fronte del controllo degli scarichi, soprattutto dei comuni interni».

Francesca Pulcini, responsabile campagne di Legambiente Marche, conclude evidenziando un altro aspetto: «Dei quattro punti di campionamento che hanno riscontrato parametri entro i limiti di legge, due  riguardano specchi di mare che rientrano nel territorio di due Parchi regionali. Diciamo questo a dimostrazione di quanto la tutela delle aree protette e soprattutto un attento monitoraggio di queste ultime rappresenta la chiave di volta per salvaguardare non solo le aree dell’entroterra ma anche quelle marine. E’ anche per questo motivo che la tappa di Goletta Verde nelle Marche ha voluto rilanciare e segnare un passo decisivo anche per una pronta istituzione dell’area marina protetta del Conero e, in generale, stimolare a percepire il nostro territorio in un’ottica di insieme che di certo non può prescindere dalla qualità dello sviluppo sostenibile dell’entroterra e della fascia costiera».