Il Veneto al quarto posto della classifica dei reati di Maremostrum

Goletta Verde: in Veneto dopo 3 anni torna inquinata la foce dell’Adige a Rosolina Mare

Legambiente: situazione nel complesso positiva, ma problemi non risolti per la depurazione

[28 Giugno 2019]

Il bilancio del monitoraggio svolto lungo le coste del Veneto dall’equipe tecnica di Goletta Verde e positovo con un solo neo: «Dopo 3 anni torna inquinata la foce del fiume Adige presso Rosolina Mare. Un punto che dopo forti criticità, perdurate fino al 2015, era rientrato nei parametri di legge e che invece quest’anno risulta l’unico degli undici campionamenti realizzati da Goletta Verde lungo le coste venete in cui gli inquinanti analizzati, marker specifici di problemi legati ad una cattiva o assente depurazione, hanno superato il limite previsto dalla normativa. Un monitoraggio che, dopo le intense piogge del mese di maggio che hanno causato numerose criticità depurative lungo tutta la costa, ha risentito dell’improvviso cambio di temperature e delle condizioni meteorologiche avvenuto ad inizio giugno con l’arrivo dei tecnici di Legambiente»,

Nel comune di Caorle (presso la Foce Canale dei Lovi, la Bocca di Porto Falconera e Spiaggia presso piazza Marco Polo  ); nel Comune di Eraclea (Spiaggia presso Laguna del Mort);  nel Comune di Jesolo (Foce del fiume Piave); nel Comune di Cavallino Treporti (Foce del fiume Sile e Spiaggia presso Punta Sabbioni); nel Comune di Chioggia (Foce del fiume Brenta); nel Comune di Porto Tolle (Foce del Po di Maistra e Foce del Po delle Tolle), le acque sono state giudicate con inquinanti “entro i limiti di legge.

Legambiente ricorda che «Con il nostro monitoraggio infatti, è bene ribadirlo, non intendiamo rilasciare patenti di balneabilità, sostituendoci alle autorità competenti in materia di controlli e di balneazione ma, con “fotografie” istantanee, portare all’attenzione di amministratori e cittadini le criticità che minacciano la qualità e la salute dei nostri mari, affinché se ne individuino e risolvano le cause».

Mattia Lolli, portavoce della Goletta Verde, ha sottolineato che «L’obiettivo del nostro viaggio è mantenere alta l’attenzione contro la mala depurazione, le trivellazioni di petrolio, il cemento illegale e il marine litter. Crediamo siano questi i veri nemici del mare da fermare ad ogni costo, purtroppo ci sembra che l’attenzione del Governo sia diretta su tutt’altro. È ora di dire basta ad ogni forma di alibi e intervenire in maniera decisa per porre fine a queste emergenze che causano danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente a partire dalla gestione delle acque reflue e dall’adeguamento del nostro sistema depurativo. Non va dimenticato che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a tutela del mare».

Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, evidenzia: «Anche se in presenza di una situazione tutto sommata positiva – alcuni problemi non sono ancora risolti visto che ci sono criticità che perdurano e vanno approfondite come quella della Foce del Fiume Adige che non è la prima volta che risulta inquinato e per cui richiamiamo alle loro responsabilità anche gli amministratori locali. Per quanto riguarda i reati in mare  i numeri dimostrano che in Veneto c’è un problema sul fronte della legalità che va tenuto d’occhio in particolare sull’ abusivismo costiero».

Infatti, nella fotografia scattata come ogni anno dal dossier Mare Monstrum 2019 di Legambiente, basato sul lavoro delle Forze dell’ordine e delle Capitanerie di porto, il Veneto scala la triste classifica dei reati legati al mare piazzandosi al quarto posto per reati commessi ogni Km di costa: «In tutto ben 1022 infrazioni accertate dalle forze dell’ordine nel 2018 per i reati legati al “mare illegale”, con 1068 persone arrestate o denunciate e 312 sequestri: in pratica 6,4 infrazioni ogni chilometro di costa – si legge nel dossier – In testa alla classifica spiccano i reati commessi per il ciclo del cemento con 525 infrazioni accertate nel 2018 con 575 persone denunciate o arrestate e 87 sequestri effettuati. A seguire quelli legati al mare inquinato (da intendere in particolare per scarichi inquinanti e mala depurazione): 238 quelli accertati lo scorso anno con 269 denunce e 89 sequestri. C’è poi il saccheggio della risorsa ittica dove si contano 130 reati; 95 denunce e 37 sequestri per un totale di 29.432 kg di prodotti ittici (la quasi totalità pesce, caviale, salmone, tonno rosso, datteri). Ultimo, ma non meno importante per la salvaguardia dell’ecosistema marino, è il contrasto alle pratiche illecite nella navigazione da diporto sanzionate in particolare dalla Guardia di finanza e dalle Capitanerie di porto. In Veneto sono stati censiti 129 reati con 129 persone denunciate e 99 sequestri».