Goletta Verde: in Friuli Venezia Giulia ancora criticità alle foci di fiumi e canali

3 punti su 8 di quelli monitorati hanno evidenziato cariche batteriche oltre i limiti consentiti

[12 Agosto 2016]

Non sono buoni come quelli del confinante Veneto i risultati dei prelievi realizzati, il 4 e il 5 agosto, dai tecnici di Goletta Verde lungo le coste del Friuli Venezia Giulia: cariche batteriche ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge per 3  degli 8 punti campionati. Nel mirino ancora una volta foci di fiumi e scarichi: «Per il terzo anno consecutivo ricevono un giudizio di “fortemente inquinato” le acque prelevate allo sbocco del canale via Battisti (incrocio largo Caduti per la libertà) a Muggia; mentre vengono giudicate “inquinate” quelle alla foce del fiume Isonzo a Grado e alla foce del fiume Stella a Precenicco».

Oltre i tre campionamenti già citati, gli altri prelievi effettuati lungo le coste regionali hanno registrato valori di inquinanti entro i limiti di legge: a Trieste (alla spiaggia presso il lungomare Bandiera e alla spiaggia di viale Miramare); a Duino Aurisina (alla spiaggia di Sistiana); a Monfalcone (spiaggia libera via delle Giarette a Marina Julia) e a Lignano Sabbiadoro (foce del fiume Tagliamento).

Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, sottolinea: «Purtroppo i risultati deludenti in prossimità di foci e canali non ci sorprendono. Nonostante siano passati 11 anni dalle scadenze previste dalla direttiva europea sulla depurazione, l’Italia, infatti, è ancora in fortissimo ritardo. Circa il 25% della popolazione non è coperta da un adeguato servizio di depurazione e un terzo degli agglomerati urbani a livello nazionale è coinvolto da provvedimenti della Commissione europea. Sul nostro Paese pesano già due condanne e una terza procedura d’infrazione. Oltre i costi ambientali, ci sono inoltre quelli economici a carico della collettività: a partire dal 2016, il nostro Paese dovrà pagare 480 milioni di euro all’anno, fino al completamento degli interventi di adeguamento».

L’ultima procedura di infrazione dell’Ue coinvolge anche 8 agglomerati urbani del Friuli-Venezia Giulia che si aggiungono ai 12 già condannati in passato. E in questa regione la multa in arrivo sarà di circa 66 milioni di euro, tra le più alte in Italia. Gloria Catto, della segreteria regionale di Legambiente, ha evidenziato che «Le criticità depurativa in diverse aree del Friuli sono note e non riguardano solo i comuni costieri, ma anche quelli dell’entroterra. Dopo le tante denunce di Legambiente qualcosa inizia a muoversi. La provincia di Gorizia sta lavorando, ad esempio, al potenziamento dell’impianto di depurazione di Staranzano per la realizzazione di un impianto di depurazione al quale saranno collettati gran parte dei comuni della provincia e che eviterà così di portare reflui nel fiume Isonzo. A dicembre dello scorso anno si è concluso il progetto per la realizzazione di un impianto di depurazione che serve i comuni di Nova Gorica, Šempeter-Vrtojba e Miren-Kostanjevica (Slovenia) i quali sversano anch’essi le acque nere nel fiume Isonzo. Chiediamo alla Regione e ai comuni un impegno sempre maggiore per risolvere le tante criticità ancora presenti sul fronte ambientale che non riguardano solo la mancata depurazione, ma anche l’avanzare del cemento lungo le nostre coste».

Infatti, Legambiente ha presentato oggi anche i dati del dossier Mare Monstrum 2016: in Friuli Venezia Giulia, «I reati ai danni del mare che le forze dell’ordine e le Capitanerie di porto hanno intercettato in Friuli nel corso del 2015 sono stati 266 (in leggero calo rispetto ai 317 dell’anno precedente) con 308 persone arrestate e denunciate e 46 sequestri: in pratica 2,4 reati per ogni chilometro di litorale. A fare la parte del leone i proprio le infrazioni relative alla cattiva depurazione e agli scarichi selvaggi che sono state 85 (con 104 persone denunciate e 29 sequestri) e a seguire quelle relative pesca di frodo dove le forze dell’ordine hanno scoperto 59 infrazioni (con 58 persone denunciate e 12 sequestri). Alti anche i reati legati al ciclo del cemento, settore nel quale sono state registrate 55 infrazioni accertate, 79 persone denunciate e 5 sequestri. Da citare, infine, anche la navigazione fuorilegge: 67 le infrazioni accertate, con altrettante persone denunciate».